Il Trattato sulla grande perfezione della saggezza dice che Shakyamuni lasciò la vita familiare all’età di diciannove anni e ottenne l’illuminazione all’età di trenta.
[I sutra Corretti ed equi e i sutra della Saggezza furono predicati per] 30 anni.2
Il Sutra degli Innumerevoli significati afferma: «[Nel predicare la Legge in modi differenti] mi sono avvalso del potere degli espedienti. Ma in questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità». E dice inoltre: «Neppure se dovesse trascorrere un infinito e illimitato numero di asamkhya di kalpa, essi saranno in grado di ottenere la suprema illuminazione. Perché? Perché non potranno conoscere la grande e diretta Via all’illuminazione e percorreranno perigliose vie traverse, assaliti da numerosi ostacoli e prove». Afferma anche: «Perché praticandolo si può percorrere una grande e diretta Via priva di ostacoli e prove».
Il Sutra del Loto dice: «L’Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità»3.
«Sebbene [i Budda] indichino vari sentieri differenti, in verità lo fanno solo in nome del veicolo del Budda».4
«Mettendo da parte onestamente gli espedienti, esporrò unicamente la via suprema».5
«Tuttavia questo triplice mondo costituisce il mio dominio e gli esseri che ci vivono sono tutti miei figli. Questo luogo adesso è pieno di dolore e sofferenza. Io sono l’unica persona che può salvarli e proteggerli, ma, benché io li istruisca e li ammonisca, essi non accettano i miei insegnamenti».6
«Chi non riesce ad avere fede e invece offende questo sutra, distruggerà immediatamente tutti i semi per divenire Budda in questo mondo. […] Allorché la sua vita giungerà al termine egli cadrà nell’inferno Avichi».7
«Pensai: “Che sia un demone che finge di essere il Budda e cerca di turbare e confondere la mia mente?”»8 (Il dubbio di Shariputra, volume due)
«Il Sutra del Loto della Legge meravigliosa […] tutto ciò che hai esposto è la verità!»9. (Parole di testimonianza dette dal Budda Molti Tesori)
Il Sutra in Due volumi afferma: «Dopo che io ho conseguito la Buddità, se un qualsiasi essere vivente delle dieci direzioni ha una mente e una fede sincere, e desidera rinascere nella mia terra, e se medita su di me dieci volte e tuttavia non vi rinasce, che io possa non ottenere la corretta illuminazione; fanno eccezione solo coloro che commettono i cinque peccati capitali e coloro che offendono l’insegnamento corretto». L’affermazione di Tao-ch’o che «non una singola persona ha mai ottenuto l’illuminazione», quella di Shan-tao che «neanche una persona su mille» può essere salvata, l’ingiunzione di Honen a “scartare, chiudere, ignorare e abbandonare”, costituiscono tutte un’offesa all’insegnamento corretto, non è vero?
Il Sutra del Loto, volume due, nel capitolo “Parabola e similitudine”, afferma: «Chi non riesce ad avere fede e invece offende questo sutra, distruggerà immediatamente tutti i semi per divenire Budda in questo mondo. Forse aggrotterà torvo la fronte e nutrirà dubbi e perplessità. Ascolta, ti dirò a quali punizioni dovrà sottostare tale individuo. Sia che il Budda viva nel mondo sia che già si sia estinto, se qualcuno dovesse offendere un sutra come questo, oppure se, vedendo coloro che leggono, recitano, copiano e sostengono questo sutra, li dovesse disprezzare, odiare, invidiare, o provare rancore nei loro confronti, le punizioni cui dovrà sottostare, ascolta, ti dirò quali saranno. Allorché la sua vita giungerà al termine egli cadrà nell’inferno Avichi e sarà confinato là per un intero kalpa; quando il kalpa sarà trascorso, rinascerà nuovamente lì. Egli ripeterà questo ciclo per kalpa innumerevoli. Se anche riuscisse a uscire dall’inferno cadrà nel regno degli animali»12.
Il Sutra del Nirvana, volume dieci, afferma: «[Chunda parlò ancora una volta chiedendo]: “Qual è il significato della parola ‘icchantika’?”.
«Il Budda disse: “Chunda, supponi che ci siano monaci e monache, donne e uomini laici che pronunciano parole malvagie e offendono il corretto insegnamento e che continuano a commettere questi gravi atti senza mostrare alcuna inclinazione a correggersi, né alcun segno di pentimento nei loro cuori. Le persone di questo tipo, ti dico, seguono la strada degli icchantika.
«“Inoltre ci sono coloro che commettono le quattro offese maggiori, o che sono colpevoli dei cinque peccati capitali. Essi, pur essendo coscienti di macchiarsi di gravi colpe, fin dall’inizio non dimostrano in cuor loro il minimo segno di timore né di pentimento o, seppure lo provano, non lo danno a vedere. Per quanto riguarda il corretto insegnamento, invece di affermarlo e di proteggerlo, lo distruggono e lo disprezzano con parole piene di errori. Anche persone di questa fatta stanno seguendo la strada degli icchantika.
«“Vi sono poi coloro che negano l’esistenza del Budda, della Legge e dei suoi credenti; anche queste persone, ti dico, stanno seguendo la strada degli icchantika. A eccezione di questo unico gruppo di persone chiamate icchantika, puoi offrire elemosine a tutti gli altri e tutti ti loderanno!”».
Il karma creato commettendo una qualsiasi di queste colpe durerà lo spazio di una singola esistenza. Perciò, se, come effetto, una persona cade in uno dei cattivi sentieri dell’esistenza, non cadrà nei cattivi sentieri per una seconda volta. Ma il karma che si crea offendendo la Legge dura molte vite. Perciò se si agisce una volta in maniera offensiva nei confronti dei tre tesori del Buddismo si rinascerà ripetutamente nei cattivi sentieri.
Il Gran Maestro Dengyo nella sua opera Saggio sulla protezione del paese afferma: «Nessuno di coloro che studiano il Buddismo dovrebbe credere e accettare dottrine scorrette. Perché? Perché, nella prossima esistenza, i discepoli cadranno nello stesso luogo in cui cadranno coloro che insegnano tali dottrine, e anche i sostenitori laici vi cadranno. Non si dovrebbe dunque fare attenzione a seguire gli insegnamenti esattamente come furono pronunciati dall’aurea bocca del Budda? Non è così?».
Questi ottanta e più discepoli di Honen e tutti i preti Nembutsu di tutto il paese del Giappone, insieme ai loro sostenitori laici e anche a tutte le persone delle scuole Tendai, della Vera parola e altre, non possono superare la saggezza di Honen. Anche se osservano le pratiche delle loro varie scuole, in cuor loro sono tutti credenti Nembutsu. Anche se leggono il Sutra del Loto o svolgono le pratiche della Vera parola, considerano tali azioni pratiche supplementari e credono che la loro pratica primaria sia il Nembutsu. Come si può non considerarli denigratori della Legge?