A quel tempo l’onorato dal mondo disse a Mahakashyapa e agli altri discepoli maggiori: «Eccellente, eccellente, Kashyapa. Hai fornito un’ottima descrizione delle vere virtù del Tathagata. È proprio come hai detto. Il Tathagata possiede effettivamente illimitate, incommensurabili, asamkhya di virtù e, anche se tu e gli altri vi sforzaste di descriverle per innumerevoli milioni di kalpa, non sareste mai in grado di completare la descrizione.
«Sappi, Kashyapa, che il Tathagata è il re delle dottrine. Niente di ciò che predica è falso. Tutte le svariate dottrine egli le espone avvalendosi di saggi espedienti. Perciò tutte le sue dottrine giungono al livello della saggezza onnicomprensiva. Il Tathagata conosce il fine cui tendono tutte le dottrine. Comprende il funzionamento recondito della mente degli esseri viventi e ne penetra i segreti fino in fondo e senza difficoltà. Riguardo alle dottrine, egli è pienamente illuminato e manifesta agli esseri viventi la totalità della sua saggezza.
«Kashyapa, è come nel caso delle piante e degli alberi, della boscaglia e dei cespugli, delle erbe medicinali, che si sviluppano in grande varietà, ciascuna con un nome e caratteristiche proprie, crescendo sulle colline e lungo i fiumi, nelle valli, nei diversi terreni del sistema maggiore di mondi. Fitte nubi vi si addensano sopra, coprendo completamente il sistema maggiore di mondi e in un solo istante lo avvolgono. L’umidità penetra in tutte le piante, negli alberi, nella boscaglia e nei cespugli, così come nelle erbe medicinali, nelle radici, nei fusti, negli steli e nelle foglie di piccola dimensione, nelle radici, nei fusti, negli steli e nelle foglie di media dimensione, nelle radici, nei fusti, negli steli e nelle foglie di grande dimensione. Ciascuna pianta, grande o piccola, riceve la sua parte secondo le sue dimensioni grandi, medie o piccole che siano. La pioggia, cadendo da una coltre di nubi, si adatta a ciascuna specie e le consente di germogliare e maturare, di fiorire e fruttificare. Sebbene tutte queste piante e questi alberi crescano sullo stesso terreno e siano bagnate dalla stessa pioggia, ognuna è differente dalle altre.
«Kashyapa, sappi che il Tathagata si comporta nello stesso modo. Egli appare nel mondo come una grande nube che si solleva. La sua voce sonora giunge a tutti gli esseri celesti e umani e gli asura del mondo intero, come una nube gigantesca che ricopre migliaia di milioni di terre diverse. In mezzo alla grande assemblea egli pronuncia queste parole: “Io sono il Tathagata, degno di offerte, perfettamente illuminato, di chiara e perfetta condotta, ben andato, conoscitore del mondo, il più eminente fra gli uomini, istruttore della gente, maestro degli esseri celesti e umani, Budda, onorato dal mondo. Farò traghettare coloro che non hanno ancora traghettato, farò comprendere coloro che non hanno ancora compreso, farò riposare coloro che non hanno ancora raggiunto il riposo, farò ottenere il nirvana a coloro che ancora non l’hanno ottenuto. Io comprendo le circostanze autentiche di questa esistenza e di quelle future. Sono colui che sa tutte le cose, vede tutte le cose, capisce la Via, apre la Via e predica la Via. Voi, esseri celesti e umani, asura, e altri esseri, dovete venire qui a me in modo che possa farvi udire la Legge!”
«A quel tempo innumerevoli migliaia, decine di migliaia, milioni di specie di esseri viventi si radunano nel luogo ove è il Budda per ascoltare la Legge. Il Tathagata osserva se le capacità di questi esseri viventi sono sviluppate o ottuse, se essi si sforzano con diligenza o sono pigri. Poi, in relazione a ciò che ognuno è in grado di udire, predica loro la Legge in un’innumerevole varietà di modi, così che ciascuno ne gioisca e possa trarne immensi benefici.
«Allorché questi esseri viventi avranno udito la Legge, godranno di pace e sicurezza nell’esistenza presente e nasceranno in circostanze favorevoli nelle successive, quando gioiranno e saranno di nuovo in grado di ascoltare la Legge. Avendo udito la Legge, saranno liberi da ogni ostacolo e impedimento e si eserciteranno con tutte le loro forze nelle varie dottrine così da entrare gradualmente nella Via. È come la pioggia che cade dalla grande nube su tutte le piante, gli alberi, la boscaglia, i cespugli e le erbe medicinali. Ognuna di esse, a seconda della propria specie e natura, riceve per intero la propria dose di umidità e può germogliare e crescere.
«La Legge predicata dal Tathagata ha una sola forma. Ha un solo aroma, vale a dire la forma dell’emancipazione, la forma della separazione e la forma dell’estinzione, che in definitiva si riassumono nella saggezza onnicomprensiva. Quando gli esseri viventi ascoltano la Legge del Tathagata, anche se essi la abbracciano, la leggono, la recitano e la praticano alla lettera, non si rendono conto dei benefici che stanno ottenendo grazie a essa. Perché questo? Perché solo il Tathagata è in grado di capire la specie, la forma, l’aspetto e la natura di questi esseri viventi. Egli sa su cosa riflettono, cosa pensano, cosa praticano. Egli sa come vi riflettono, come ci pensano e come praticano. Egli conosce i mezzi con cui riflettono, i mezzi con cui praticano, i mezzi con cui conseguono ciò che conseguono.
«Gli esseri vivono in una grande varietà di ambienti, ma solo il Tathagata vede le circostanze autentiche e le comprende chiaramente, senza difficoltà. È come nel caso delle piante, degli alberi, della boscaglia, dei cespugli e delle erbe medicinali, che non hanno consapevolezza della propria natura superiore, media o inferiore. Ma il Tathagata sa che questa Legge ha una forma unica, un unico aroma, vale a dire la forma dell’emancipazione, la forma della separazione, la forma dell’estinzione, la forma del nirvana definitivo, della costante serena estinzione, che in definitiva si risolve nella vacuità. Il Budda capisce tutto questo. Ma poiché vede i desideri che alloggiano nelle menti degli esseri viventi, egli li guida e li protegge e per questa ragione non espone loro immediatamente la saggezza onnicomprensiva.
«Tu e gli altri, Kashyapa, è cosa rarissima che siate riusciti a comprendere che il Tathagata predica la Legge in modo appropriato alle circostanze, a nutrire fede in essa e ad accettarla. Perché dico queste cose? Perché il fatto che i Budda, gli onorati dal mondo, predichino la Legge in modo appropriato alle circostanze è cosa molto difficile da capire, difficile da recepire.»
A quel tempo l’onorato dal mondo, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo:
Il re del Dharma, distruttore dell’essere,
quando appare nel mondo
si adatta ai desideri degli esseri viventi
predicando la Legge in svariati modi.
Il Tathagata, degno di onore e rispetto,
possiede una saggezza profonda e molto vasta.
A lungo ha taciuto l’essenziale,
non ha avuto fretta di parlarne immediatamente.
Chi è saggio, se ne sente parlare,
riesce a credervi e a capirlo;
ma chi non è saggio nutrirà dubbi e perplessità
e rimarrà per tutto il tempo nell’errore.
Per questa ragione, Kashyapa,
egli adatta la predicazione alla capacità delle persone
e, approfittando di varie cause,
le mette in grado di acquisire una visione corretta.
Kashyapa, sappi
che è come una grande nube
che si solleva sul mondo
e lo avvolge completamente.
Questa nube benefica è satura di umidità,
i lampi balenano e rilucono,
il rombo del tuono si riverbera in ogni direzione,
facendo gioire la moltitudine.
I raggi del sole vengono offuscati e nascosti,
la terra viene avvolta da limpida frescura;
nembi oscuri scendono e si distendono:
li puoi quasi toccare con mano.
La pioggia cade uniformemente,
scendendo da tutti e quattro i lati.
Cade scrosciando senza restrizione
raggiungendo ogni angolo della terra,
sia le forre sia le valli montane e i corsi d’acqua,
fino ai luoghi remoti e inaccessibili in cui crescono
piante, arbusti, erbe medicinali,
alberi grandi e piccoli,
centinaia di cereali, piantine di riso,
di canna da zucchero, di vite.
La pioggia le bagna tutte,
ognuna riceve per intero la sua parte d’acqua.
Il terreno inaridito viene irrorato ovunque
e le erbe e gli alberi crescono rigogliosi.
Quella che cade dalla nube
è acqua di un solo aroma,
ma le piante e gli alberi, la boscaglia e i cespugli,
ognuno riceve la dose appropriata di umidità.
Tutti i vari alberi,
siano essi superiori, medi o inferiori,
assumono ciò di cui necessitano secondo le dimensioni
e tutti possono germogliare e crescere.
La radice, il fusto, lo stelo, la foglia,
lo splendore e il colore del fiore e del frutto,
un’unica pioggia li ricopre
rendendo tutta la vegetazione fresca e lucente.
Benché vari la grandezza
della loro entità, aspetto e natura,
l’umidità che ricevono è la stessa,
ma ciascuna si sviluppa e fiorisce a modo proprio.
Quando appare nel mondo
il Budda è così,
paragonabile a una grande nube
che tutto ricopre per ogni dove.
Apparso nel mondo
a beneficio degli esseri viventi,
egli opera distinzioni nell’esporre
la verità di tutti i fenomeni.
Il grande saggio, l’onorato dal mondo,
al cospetto degli esseri celesti e umani,
in mezzo a tutti gli esseri,
pronuncia queste parole:
«Io sono il Tathagata,
il più degno di onore tra gli esseri con due gambe.
Appaio nel mondo
come un’immensa nube
che sparge la sua pioggia
su tutti gli esseri viventi aridi e rinsecchiti,
così che tutti possano liberarsi dalle sofferenze
e ottenere la gioia della pace e della sicurezza,
le gioie di questo mondo
e la gioia del nirvana.
Voi tutti, esseri celesti e umani di questa assemblea,
ascoltate attentamente!
Ognuno di voi venga qui intorno
e osservi l’onorato senza pari!
Io sono l’onorato dal mondo,
nessuno può rivaleggiare con me.
Sono apparso in questo mondo
per apportare pace e sicurezza agli esseri viventi
e, a beneficio di questa grande assemblea,
predico la dolce rugiada della pura Legge.
Questa Legge ha un unico aroma,
quello dell’emancipazione e del nirvana.
Con un solo suono meraviglioso
illustro e svelo il suo significato;
di continuo creo le cause e le condizioni
per il grande veicolo.
Considero tutti
universalmente uguali,
non prediligo questo o quello,
non provo amore per uno e odio per un altro.
Sono privo di brame e di attaccamenti,
non conosco limiti né ostacoli.
In ogni momento, per tutti gli esseri
predico la Legge imparzialmente;
così come agirei in favore di un singolo,
allo stesso modo agisco per numerose persone.
Espongo la Legge e la predico di continuo,
non ho mai fatto altro;
venendo, andando, seduto o in piedi,
fino all’ultimo mai mi sono stancato o scoraggiato.
Arreco al mondo piena soddisfazione,
come la pioggia che diffonde ovunque la sua umidità.
Esseri eminenti o infimi, superiori o inferiori,
osservanti o violatori dei precetti,
persone dal contegno perfetto
o dal contegno riprovevole,
persone con concezioni corrette o conconcezioni erronee,
di intelligenza acuta o modesta,
io faccio cadere la pioggia del Dharma egualmente su tutti
senza rilassatezza o negligenza alcuna».
Quando gli esseri viventi
odono la mia Legge
la recepiscono in rapporto al loro potere,
ognuno vivendo nel proprio ambiente.
Alcuni vivono nel regno degli esseri celesti e umani,
dei re saggi che mettono in moto la ruota,
di Shakra, di Brahma e di altri re:
costoro sono come le erbe medicinali inferiori.
Alcuni comprendono la Legge priva di difetti,
riescono a ottenere il nirvana,
ad acquisire i sei poteri sovrannaturali
e in particolare ad acquisire le tre visioni;
oppure vivono soli tra le foreste montane
praticando assiduamente la meditazione
e conseguono l’illuminazione dei pratyekabuddha:
costoro sono come le erbe medicinali di medio livello.
Altri ancora ricercano la dimora dell’onorato dal mondo,
e, convinti di poter diventare dei Budda,
si sforzano con diligenza e praticano la meditazione:
costoro sono come le erbe medicinali superiori.
Vi sono poi i figli del Budda
che si dedicano esclusivamente alla Via del Budda
coltivando assiduamente la compassione e la benevolenza,
sapendo che anche loro conseguiranno la Buddità,
sicuri e senza il minimo dubbio:
io chiamo costoro i piccoli alberi.
Coloro che dimorano serenamente nei loro poterisovrannaturali
e mettono in moto la ruota della non regressione
salvando innumerevoli milioni,
centinaia di migliaia di esseri viventi:
i bodhisattva di questo tipo
io li chiamo grandi alberi.
La predicazione del Budda è imparziale
come una pioggia che ha un unico aroma,
tuttavia, a seconda della natura degli esseri viventi,
varia il modo in cui viene recepita,
proprio come le diverse piante e gli alberi
assumono l’acqua ognuno in maniera differente.
Il Budda usa questa parabola
come un espediente per svelare ed esporre l’argomento
e con diverse parole e frasi
espone l’unica Legge,
ma, rispetto alla saggezza del Budda,
questo non è che una goccia dell’oceano.
Io faccio cadere la pioggia del Dharma
bagnando il mondo intero,
e questo Dharma dall’unico aroma
viene praticato da ciascuno secondo le capacità individuali.
Accade come ai boschi e ai cespugli,
alle erbe medicinali e agli alberi
i quali, secondo che siano grandi o piccoli,
crescono a poco a poco lussureggianti.
La Legge dei Budda
ha sempre un solo aroma,
e consente ai molti mondi
di godere ovunque della massima soddisfazione;
praticandola per gradi, passo dopo passo,
tutti gli esseri possono ottenere i frutti della Via.
Gli ascoltatori della voce e i pratyekabuddha
che vivono nelle foreste montane
trascorrono la loro ultima esistenza
udendo la Legge e ottenendone i frutti:
potremmo definirli erbe medicinali
che crescono ciascuna alla sua maniera.
I bodhisattva di saggezza decisa e risoluta,
che comprendono senza errore il triplice mondo,
che ricercano il veicolo supremo,
possiamo chiamarli piccoli alberi
che stanno crescendo e sviluppandosi.
Ci sono poi quelli immersi in meditazione,
che hanno sviluppato i poteri sovrannaturali,
i quali, udendo della vacuità di tutti i fenomeni,
ne gioiscono nella loro mente
ed emettendo innumerevoli raggi di luce
salvano gli esseri viventi:
chiamiamo costoro i grandi alberi
che sono cresciuti e si sono sviluppati.
In questo modo, Kashyapa,
la Legge predicata dal Budda
è paragonabile a una grande nube
che, carica di pioggia di un solo aroma,
bagna i fiori umani
in modo che ciascuno possa dare il suo frutto.
Kashyapa, sappi che,
per mezzo di svariate cause e condizioni,
di diversi generi di similitudini e parabole,
io mostro e rivelo la Via del Budda.
Questo è l’espediente di cui io mi avvalgo
e la stessa cosa vale per tutti gli altri Budda.
Ora predico la somma verità
per te e per gli altri:
nessuno, nella moltitudine degli ascoltatori della voce,
è entrato nello stadio dell’estinzione.
Voi state praticando
la via del bodhisattva
e, avanzando gradualmente nella praticae nell’apprendimento,
certamente conseguirete tutti la Buddità.