Numero: 215
Data: 1271
Luogo: Luogo sconosciuto
Destinatario: Sammi-bo

Sui dieci capitoli di “Grande concentrazionee visione profonda”

La scuola chiamata Ghirlanda di fiori sostiene che l’insegnamento perfetto del Sutra della Ghirlanda di fiori e l’insegnamento perfetto del Sutra del Loto sono sostanzialmente identici, e che l’insegnamento perfetto del Sutra del Loto è un ramo derivato dall’insegnamento perfetto della Ghirlanda di fiori.

Le scuole delle Caratteristiche dei dharma e dei Tre trattati sostengono un punto di vista simile [riguardo all’insegnamento perfetto dei sutra precedenti al Sutra del Loto e a quello del Sutra del Loto].

Se la scuola Tendai segue lo stesso tipo di interpretazione di queste scuole, a cosa serve una scuola Tendai separata dalle altre scuole?

La scuola Tendai, per esempio, sostiene che l’insegnamento perfetto del Sutra del Loto e quello del Sutra del Nirvana sono sostanzialmente identici, ma, poiché il Sutra del Loto fu predicato prima del Sutra del Nirvana, l’insegnamento perfetto del Sutra del Nirvana è ritenuto inferiore a quello del Loto. Se si ritiene che l’insegnamento perfetto dei sutra precedenti al Sutra del Loto e l’insegnamento perfetto del Sutra del Loto siano sostanzialmente identici, allora, per la stessa logica, poiché gli altri sutra furono predicati prima di quello del Loto, l’insegnamento perfetto di quest’ultimo dovrebbe essere considerato inferiore?

In fin dei conti, interpretazioni errate come questa sorgono da una comprensione fallace dei passi dei commentari, ad esempio: «Riguardo a myo, o meraviglioso, il myo di questo insegnamento e il myo degli altri insegnamenti [non hanno un significato differente]»1; «La verità [dei due tipi di] insegnamento perfetto non è differente»2; «[La saggezza del Budda dimostrata all’inizio e quella dell’ultimo periodo] rappresentano ugualmente il principio della perfetta e immediata illuminazione»3 e «I primi tre [dei quattro insegnamenti] sono definiti “grezzi”»4.

In Grande concentrazione e visione profonda, nella parte che tratta della concentrazione e visione profonda della perfetta e immediata illuminazione, si cita un passo del Sutra della Ghirlanda di fiori5. E, nella parte sulle quattro forme di meditazione nel volume due, ci sono passi che sembrerebbero riferirsi alla pratica Nembutsu.

Ma, come dice il detto, se la sorgente è torbida, il ruscello non sarà limpido. Le persone che affermano che l’insegnamento perfetto dei sutra precedenti e quello del Sutra del Loto sono sostanzialmente identici pensano di insegnare agli altri Grande concentrazione e visione profonda, ma in realtà stanno solo diventando loro stessi dei credenti Nembutsu.

Sin dai tempi passati esistono tre opinioni riguardo alle dottrine di Grande concentrazione e visione profonda e cioè: che esse derivino dall’insegnamento transitorio del Sutra del Loto, che esse derivino dall’insegnamento originale del Sutra del Loto, e che esse derivino sia dall’insegnamento transitorio sia dall’insegnamento originale. Ma non voglio addentrarmi in tale questione adesso. [Come dice Miao-lo:] «Perciò sappiate che Grande concentrazione e visione profonda espone la contemplazione meravigliosa basata sull’apertura e la fusione degli insegnamenti provvisori con il veicolo perfetto»6. Cioè, l’intero testo di Grande concentrazione e visione profonda è fondato sull’apertura e la fusione degli insegnamenti provvisori con il Sutra del Loto.

Anche se Grande concentrazione e visione profonda cita passi tratti da vari sutra predicati prima del Sutra del Loto e da testi sacri degli insegnamenti non buddisti, non sta esponendo le idee contenute in questi sutra precedenti o nei testi non buddisti, bensì prende a prestito i passi di questi testi e allo stesso tempo refuta i princìpi in essi insegnati. [Come dice Miao-lo:] «Il contesto è quello delle scritture precedenti, ma la saggezza è invariabilmente quella esposta nell’insegnamento perfetto»7. Vale a dire che, anche se vi sono citazioni da vari sutra come quello sulle Domande di Manjushri, quello corretto ed equo delle Dharani, o l’Invocazione di Percettore dei Suoni del Mondo, e vi sono discusse le quattro forme di meditazione, i princìpi esposti sono invariabilmente quelli del Sutra del Loto. [Come dice Miao-lo:] «Vi sono citazioni tratte qua e là da vari testi per formare un’unica composizione, ma alla fine il vero significato dell’opera fa riferimento unicamente ai due sutra [del Loto e del Nirvana]»8.

Grande concentrazione e visione profonda consiste di dieci capitoli intitolati: “Significato generale”, “Spiegazione terminologica”, “Caratteristiche dell’essenza”, “Abbracciare le dottrine”, “Parziale e perfetto”, “Pratiche preparatorie”, “Meditazione corretta”, “Effetto e ricompensa”, “Esposizione degli insegnamenti”, “Indicare lo scopo”.

[Come dice Grande concentrazione e visione profonda:] i primi sei capitoli sono basati sui sutra. Questi sei capitoli, da “Significato generale” fino a “Pratiche preparatorie”, coprono i primi quattro volumi dell’opera. La comprensione meravigliosa che vi è descritta espone la dottrina dell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto.

Il settimo capitolo, “Meditazione corretta”, stabilisce la pratica corretta basata sulla comprensione meravigliosa e tratta dei dieci oggetti e delle dieci meditazioni, la pratica dell’insegnamento originale. In questo capitolo ha inizio l’esposizione della dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita.

Questa dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita non si trova nell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto e tanto meno in qualsiasi altro sutra predicato prima di quello del Loto. Anche se tale dottrina deriva dai dieci fattori, che rappresentano il vero aspetto di tutti i fenomeni, così come sono esposti nella sostituzione in forma concisa dei tre veicoli con l’unico veicolo [nel capitolo “Espedienti” del Sutra del Loto], il suo significato viene chiarito solo nell’insegnamento originale.

Nel caso dei sutra predicati prima del Loto, si usa l’insegnamento transitorio per spiegare il significato delle parole. E, nel caso dell’insegnamento transitorio, si usa l’insegnamento originale per spiegare il significato delle parole. Solo nel caso dell’insegnamento originale si usano le parole vere e proprie per spiegare il significato.

Ci sono molti tipi diversi di pratica dell’insegnamento perfetto, fra cui contare i granelli di sabbia e contemplare il grande mare9 e, naturalmente, la pratica di recitare i sutra precedenti al Loto e di intonare i nomi del Budda Amida e di altri Budda.

Tuttavia, si tratta di pratiche da svolgere in particolari occasioni o in particolari momenti. La pratica del vero insegnamento perfetto consiste nel tenere la bocca a recitare costantemente Nam-myoho-renge-kyo, in qualsiasi occasione, e nel tenere la mente fissa in meditazione sui tremila regni in un singolo istante di vita. Questa è la pratica e il modo di comprendere delle persone di saggezza. Per i comuni credenti laici del Giappone, però, è sufficiente concentrarsi unicamente sulla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo.

Il nome invocherà immancabilmente tutti i benefici della cosa stessa. Si dice che il Sutra del Loto abbia diciassette nomi10, ma si tratta di nomi che sono comuni anche ad altri scritti. Il nome specifico del sutra, col quale lo invocano tutti i Budda delle tre esistenze di passato, presente e futuro, è Nam-myoho-renge-kyo.

Amida, Shakyamuni e tutti gli altri Budda, quando crearono la causa per l’ottenimento dell’illuminazione, tennero immancabilmente la mente fissa sulla pratica della concentrazione e visione profonda, e con la bocca recitarono invariabilmente Nam-myoho-renge-kyo.

I preti delle scuole Tendai e della Vera parola che praticano il Nembutsu non sanno queste cose e continuano a recitare le parole Namu-Amida-butsu; così i credenti laici credono che le scuole Tendai e della Vera parola sostengano la pratica del Nembutsu.

Inoltre, i discepoli di Shan-tao e Honen credono che i seguaci delle scuole Tendai e della Vera parola recitino il Nembutsu perché sono insoddisfatti delle pratiche della propria scuola. E ciò li induce a proclamare che, invece di sforzarsi tanto a studiare gli insegnamenti Tendai o della Vera parola o a recitare il Sutra del Loto, sarebbe meglio concentrarsi sulla recitazione del Nembutsu e, dopo aver ottenuto la rinascita nella Pura terra, raggiungere in quel luogo una vera comprensione del Sutra del Loto.

Siccome tali credenze si sono diffuse in tutto il Giappone, i capi delle scuole Tendai e della Vera parola sono stati abbandonati dai propri seguaci laici e i loro templi nelle sessanta e più province sono caduti in rovina.

Le novantasei scuole non buddiste derivano dalle regole di condotta stabilite dal monaco Saggezza del Budda11, e le offese al Sutra del Loto in Giappone ebbero inizio quando fu largamente accettata l’idea che l’insegnamento perfetto del Sutra del Loto e quello dei sutra precedenti al Loto fossero identici. Che triste giorno fu!

I non buddisti dicevano che questo mondo è caratterizzato da eternità, felicità, sé e purezza, ma il Budda apparve nel mondo per proclamare che esso in realtà è caratterizzato da sofferenza, vacuità, impermanenza e non sé. Le persone dei due veicoli, cioè gli ascoltatori della voce e i risvegliati all’origine dipendente, allora si attaccarono eccessivamente al concetto di vacuità e non riuscirono a progredire fino a comprendere il grande veicolo, o Mahayana; perciò il Budda li avvisò che anche i cinque peccati capitali sono semi della Buddità e che anche le pene che derivano dalle illusioni e dai desideri, innumerevoli come granelli di polvere, sono semi del Tathagata, ammonendoli che la “buona dottrina” dei due veicoli non li avrebbe mai condotti al conseguimento della Buddità.

I concetti di eternità, felicità, sé e purezza, così com’erano esposti negli insegnamenti non buddisti, erano errati, ma di per sé non c’era niente di sbagliato in questi termini. Tuttavia, il Budda li condannò per spiegare che i concetti ai quali si riferivano erano errati. [Nel Mahayana] anche il male può costituire un seme che conduce alla Buddità e naturalmente anche il bene. Però, nel caso delle persone dei due veicoli, il Budda ammise il male [come seme della Buddità], ma mise in guardia nei confronti del bene12.

Il Nembutsu predicato oggigiorno è un Nembutsu che distruggerà il Sutra del Loto in tutto il nostro paese. Anche se può essere una “buona” pratica, valida dal punto di vista teorico, il suo nome andrebbe condannato.

Questo perché gli insegnamenti buddisti dovrebbero conformarsi a ciò che è adatto per un particolare paese. In India ci furono stati totalmente devoti agli insegnamenti hinayana, stati totalmente devoti agli insegnamenti mahayana, e stati in cui si praticavano entrambi gli insegnamenti. Gli insegnamenti differivano a seconda dello stato. E in Cina era lo stesso.

Ma il Giappone è un paese per il quale sono adatti solo gli insegnamenti mahayana e fra questi l’insegnamento dell’unico veicolo [del Sutra del Loto]. Persino gli insegnamenti delle tre scuole mahayana, Ghirlanda di fiori, Caratteristiche dei dharma e Tre trattati, non sono adatti a questo paese, e tanto meno lo sono quelli delle scuole hinayana13.

Le scuole Nembutsu e Zen che attualmente godono di popolarità nel paese derivano dai sutra Corretti ed equi, e il loro livello di comprensione non è affatto superiore a quello delle scuole delle Caratteristiche dei dharma, dei Tre trattati e della Ghirlanda di fiori.

La pratica Nembutsu di recitare Namu-Amida-butsu si riferisce solo ai sutra predicati prima del Loto e, secondo il Sutra del Loto, non potrà mai condurre alla rinascita nella Pura terra. Solo dopo l’apertura e la fusione degli insegnamenti che ha luogo nel Sutra del Loto, essa può diventare una causa per il conseguimento della Buddità.

Invece Nam-myoho-renge-kyo non fa riferimento agli oltre quarant’anni di predicazione del Budda che precedettero l’esposizione del Sutra del Loto, ma solo agli otto anni nei quali egli predicò tale sutra.

La dottrina di Namu-Amida-butsu non può realizzare l’apertura e la fusione [della dottrina di Nam-myoho-renge-kyo]. È il Sutra del Loto che è in grado di realizzare l’apertura e fusione, e ciò che viene aperto e fuso è il Nembutsu.

I praticanti del Sutra del Loto, anche se nella loro vita non hanno mai pronunciato nemmeno una volta le parole Namu-Amida-butsu, godranno di tutti i benefici elargiti dal Budda Amida e da tutti gli altri Budda delle dieci direzioni. Tale pratica è come il meraviglioso gioiello che esaudisce i desideri, capace di elargire oro, argento e ogni sorta di tesori.

Ma, anche recitando il Nembutsu per tutta la vita, non si otterranno mai i benefici del Sutra del Loto, così come non si potrà mai acquistare un gioiello che esaudisce i desideri con del semplice oro o argento. Anche se si offrisse tutto l’oro, l’argento e ogni sorta di tesoro dell’intero sistema maggiore di mondi, non si potrà mai avere in cambio il gioiello che esaudisce i desideri.

Anche se gli insegnamenti Nembutsu fossero aperti e fusi [nel Sutra del Loto], essi rimarrebbero insegnamenti provvisori all’interno del corpo [del Sutra del Loto] e perciò inferiori al vero insegnamento contenuto in esso. E vista l’epoca attuale, devono essere ben poche le persone sapienti che arrivano a capire l’apertura e la fusione degli insegnamenti!

Anche se tali persone esistessero, che ne sarebbe dei loro discepoli, dei loro parenti, dei loro servi? Queste persone ignoranti, vedendo i sapienti che recitano il Nembutsu, concluderanno che siano veri e propri credenti Nembutsu. Di certo non li considereranno devoti del Sutra del Loto! Ma fintanto che qualcuno recita Nam-myoho-renge-kyo, anche l’individuo più ignorante non potrà evitare di riconoscerlo come devoto del Sutra del Loto.

Nell’epoca attuale, coloro che, pur essendo capi delle scuole Tendai e della Vera parola, vanno in giro a recitare Lode alla rinascita della pura terra di Shan-tao, oppure blaterano del Nembutsu di Honen, sono assai più temibili di coloro che uccidono i propri genitori o tramano una rivolta.

Dopo aver concluso la lettura di Grande concentrazione e visione profonda devi far circolare questa lettera fra le persone che vi hanno partecipato. Appena la lettura di Grande concentrazione e visione profonda sarà conclusa, torna qui prima possibile.

Riguardo al processo, anche se il motivo della mia azione è sufficientemente giusto, penso che sarà difficile giungere ad un accordo [perché l’Alta corte di Kamakura nutre pregiudizi nei miei confronti]. Come dice la gente, le faccende legali non sono come le questioni religiose, ed è stato saggio da parte nostra fare causa. Perciò, ho l’impressione che ci siano ben poche speranze di accordarsi rapidamente.

Mi è giunta voce che l’Aiutante inferiore per gli affari giudiziari14 ha trasferito il caso a Hei no Saburo Saemon [per evitare un accordo]. In tali circostanze dovresti considerare che, più il caso si trascina, migliori sono le prospettive. Alla fine probabilmente ci sarà un accordo e, se ciò non dovesse accadere, la gente capirà che la mia causa è giusta, così non dovresti agitarti se le cose vanno per le lunghe.

Al momento ho varie persone Tendai e della Vera parola che sono venute a visitarmi e ho molto da fare, sia con loro sia per altre faccende, quindi termino qui.

Cenni Storici

Il Daishonin scrisse Sui dieci capitoli di “Grande concentrazione e visione profonda” nel quinto mese del 1271 e lo inviò a un discepolo di nome Sammi-bo Nichigyo che studiava al Monte Hiei, il centro della scuola Tendai. Dai contenuti è chiaro che Nichiren Daishonin voleva fornire a Sammi-bo una guida su come studiare Grande concentrazione e visione profonda di T’ien-t’ai. Da questa lettera si evince che Sammi-bo faceva parte di un gruppo di studio impegnato a leggere tale opera presso il Monte Hiei. Forse il Daishonin era preoccupato che Sammi-bo si lasciasse condizionare dalle idee e dall’impostazione dottrinale prevalente al Monte Hiei, che egli riteneva fuorviante. Alla fine di questa lettera, il Daishonin dichiara: «Dopo aver concluso la lettura di Grande concentrazione e visione profonda devi far circolare questa lettera fra le persone che vi hanno partecipato». Quindi il Daishonin non intendeva solo mettere in guardia Sammi-bo, ma desiderava anche aiutare gli altri allievi del Monte Hiei ad apprendere il modo corretto di leggere Grande concentrazione e visione profonda e quindi a comprendere la pratica corretta del Sutra del Loto.

In questa lettera, il Daishonin dapprima spiega l’interpretazione errata di Grande concentrazione e visione profonda da parte degli studiosi del Monte Hiei. Essi credevano che l’insegnamento perfetto dei sutra precedenti al Sutra del Loto e l’insegnamento perfetto del Loto fossero la stessa cosa; pertanto essi erano giunti a ritenere che la pratica del Nembutsu (meditazione sul Budda Amida o recitazione del suo nome), menzionata in Grande concentrazione e visione profonda, fosse la pratica corretta per quell’epoca. In merito a ciò, il Daishonin spiega che, benché l’opera di T’ien-t’ai contenga diverse citazioni tratte da sutra predicati precedentemente al Sutra del Loto, e quindi faccia riferimento al Nembutsu e ad altre forme di pratica, il suo vero intento è di esporre l’insegnamento perfetto del Sutra del Loto, che supera l’insegnamento perfetto degli altri sutra.

Il Daishonin si sofferma poi sui dieci capitoli che costituiscono l’opera Grande concentrazione e visione profonda e afferma che nel settimo capitolo è esposta la meditazione sui tremila regni in un singolo istante di vita, che costituisce il cuore della pratica di T’ien-t’ai.

In seguito, mettendo a confronto l’insegnamento transitorio e l’insegnamento originale del Sutra del Loto, egli rivela che la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita si trova solo nell’insegnamento originale, e che la pratica corretta del Sutra del Loto è costituita esclusivamente dalla meditazione sui tremila regni in un singolo istante di vita e dalla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo. Comunque, egli afferma che per le persone comuni è sufficiente recitare unicamente Nam-myoho-renge-kyo.

Infine, il Daishonin confuta approfonditamente il punto di vista errato degli studiosi del Monte Hiei, secondo i quali la recitazione del Nembutsu costituirebbe la pratica corretta, un punto di vista che deriva da una interpretazione errata degli insegnamenti di T’ien-t’ai. Il Daishonin suggerisce di far circolare la sua lettera tra gli allievi che stanno leggendo l’opera Grande concentrazione e visione profonda. Nella conclusione il Daishonin accenna a una causa legale che era in corso a Kamakura, della quale non si hanno altre notizie.


Note
1. Il significato profondo del Sutra del Loto. «Il myo di questo insegnamento» è quello del Sutra del Loto e «il myo degli altri insegnamenti» è quello dei sutra predicati prima di esso. Anche se i due non sono differenti nel principio, il primo myo è puro, mentre l’ultimo è abbinato a insegnamenti esposti a titolo di espedienti.
2. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”.Vi si afferma che «la verità [dei due tipi di] insegnamento perfetto non è differente» dopo che il perfetto insegnamento dei sutra precedenti al Loto è stato aperto e fuso con l’insegnamento perfetto del Sutra del Loto.
3. Significato profondo. «La saggezza del Budda dimostrata all’inizio» indica la saggezza del Budda del Sutra della Ghirlanda di fiori e «quella dell’ultimo periodo» indica la saggezza del Budda del Sutra del Loto. Il testo spiega che il Budda dapprima espose l’insegnamento della perfetta e immediata illuminazione nel Sutra della Ghirlanda di fiori, ma, per le numerose persone che non erano in grado di comprenderlo, egli predicò i sutra del Tripitaka (o Agama), Corretti ed equi e della Saggezza. Quando la capacità dei suoi ascoltatori fu all’altezza dell’insegnamento della perfetta e immediata illuminazione, il Budda espose il Sutra del Loto. Così essi poterono dischiudere la saggezza del Budda e accedere al mondo del Budda, come quelle persone che vi erano riuscite udendo il Sutra della Ghirlanda di fiori. Poi, citando il passo del Trattato sulla natura del Dharma (un trattato che non è più esistente), «Quando essi videro per la prima volta il mio corpo, ebbero accesso alla saggezza del Tathagata e adesso quando odono questo sutra [del Loto], essi accedono alla saggezza del Budda», Significato profondo dice che la prima saggezza del Budda e l’ultima rappresentano ugualmente il principio della perfetta e immediata illuminazione.
4. Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto”. Vi si afferma: «I primi tre [dei quattro insegnamenti] sono definiti “grezzi”, e l’ultimo [l’insegnamento perfetto] “meraviglioso”». I primi tre insegnamenti sono l’insegnamento del Tripitaka, l’insegnamento di condivisione e l’insegnamento specifico.
5. Il passo è: «La mente è come un abile pittore, che crea varie forme costituite dalle cinque componenti. Così, di tutti i fenomeni dell’intero mondo, non ve n’è nemmeno uno che non sia creato dalla mente. Il Budda ha la stessa natura della mente e gli esseri viventi hanno la stessa natura del Budda. La mente, il Budda e gli esseri viventi: non c’è distinzione fra queste tre cose».
6. Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda”.
7. Ibidem.
8. I princìpi e le pratiche di “Grande concentrazione e visione profonda”.
9. Secondo il Sutra della Ghirlanda di fiori sono le pratiche di due dei cinquantatré maestri che il bodhisattva Buoni Tesori visitò per imparare varie pratiche di bodhisattva.
10. I diciassette nomi del Sutra del Loto si trovano nel Trattato sul Sutra del Loto di Vasubandhu e comprendono nomi come: la Legge per istruire i bodhisattva, Ciò che è custodito e tenuto a mente dai Budda, il Deposito di tutti i Budda, il Sutra dal quale nascono tutti i Budda. Tali nomi descrivono caratteristiche del Sutra del Loto.
11. Questa affermazione è basata sul passo di Su “Grande concentrazione e visione profonda” che descrive il monaco Saggezza del Budda, il quale secondo il Sutra di Angulimala, apparve dopo la morte del Budda Krakucchanda, uno dei sette Budda del passato. Egli fu derubato da un cacciatore della preziosa veste che indossava e legato nudo a un albero. Vedendo il monaco, un seguace non buddista seguì il suo esempio, credendo che fosse la vera via per ottenere l’emancipazione. Il monaco, dopo essere riuscito a slegare la corda, si coprì con della terra rossa e con la corteccia di un albero, cercando di tenere lontane zanzare, tafani e vespe con un fascio d’erba lunga. Un altro non buddista pensò che questa fosse la pratica corretta. Poi il monaco cercò di alleviare le morsicature immergendo il corpo nell’acqua e applicandosi sulla pelle della terra bianca. Infine diede fuoco al suo corpo, ma, non riuscendo a tollerare il dolore, si scagliò contro una roccia e morì. I non buddisti che avevano osservato ognuna di queste azioni procedettero nello stesso modo. E così nacquero la varie pratiche dei non buddisti.
12. Qui “male” si riferisce alle illusioni e desideri e ai cinque peccati capitali, che possono diventare cause per l’illuminazione e “bene” si riferisce alla “buona dottrina” della vacuità, nei confronti della quale le persone dei due veicoli nutrivano un forte attaccamento. Questa dottrina alla fine conduce una persona a ridurre il corpo in cenere e annullare la coscienza, e perciò non è la via per l’illuminazione.
13. Le tre scuole hinayana del Tesoro dell’Abhidharma, dell’Affermazione della verità e dei Precetti.
14. L’Aiutante inferiore per gli affari giudiziari è Hojo Naritoki, quarto figlio di Hojo Shigetoki. Shigetoki era il cofirmatario di Hojo Tokiyori, quinto reggente dello shogunato di Kamakura. Hei no Saburo Saemon è Hei no Saemon, vice capo dell’Ufficio per gli affari militari e di polizia (il capo era il reggente stesso).