Numero: 288
Data: Data sconosciuta
Luogo: Minobu
Destinatario: Sajiki, signora di

Risposta alla signora di Sajiki

Ho ricevuto la veste bianca sfoderata1 e la pezza di stoffa che mi hai inviato. Ci sono dieci tipi di offerte che si possono fare al Sutra del Loto, o dieci modi di fare offerte2. Fra questi c’è l’offerta del vestiario. Può essere di qualsiasi tipo, ma questa è un’offerta di vesti per i monaci. Riguardo alle cause che rendono possibile tale offerta, si dice che la persona che la compie abbia fatto offerte in passato a centomila milioni di Budda e per questo motivo adesso può avvicinarsi al Sutra del Loto.

Mi sono limitato a esporti a grandi linee la dottrina che riguarda le offerte. Al momento non mi sento bene e quindi non posso scriverti più dettagliatamente.

Con profondo rispetto,

Nichiren

Il diciassettesimo giorno del secondo mese

Risposta alla signora di Sajiki

Cenni Storici

La signora di Sajiki era una seguace di Nichiren Daishonin che risiedeva a Kamakura. Sajiki era il nome di una zona della città. Non si hanno molte informazioni sul conto di questa donna, ma nell’unica altra lettera ancora esistente a lei indirizzata, L’offerta di una veste sfoderata (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. 1, p. 474), il Daishonin dice che suo marito è Hyoe no Saemon.

La presente lettera fu scritta a Minobu il diciassettesimo giorno del secondo mese, probabilmente del 1278, o, secondo un’altra opinione, del 1281. Come quella a lei precedentemente indirizzata, anche questa è una risposta all’offerta di una veste sfoderata che la donna aveva inviato al Daishonin. Ma, a differenza dell’altra lettera, qui il Daishonin sottolinea le profonde cause passate che hanno permesso alla donna di prendere fede nel Sutra del Loto e fare offerte a esso.


Note
1. Veste sfoderata per l’estate, fatta di canapa o di seta grezza.
2. Nel Sutra del Loto si afferma: «Se ci saranno persone che abbracciano, leggono, recitano, diffondono e copiano il Sutra del Loto della Legge meravigliosa, anche un solo verso, e nutrono per questo sutra lo stesso rispetto che nutrono per il Budda, offrendo fiori, incenso, collane, incenso in polvere, in pasta e da bruciare, drappi di seta, stendardi e vessilli, indumenti e musica, e giungono le mani in segno di riverenza, allora, Re della Medicina, sappi che tali persone hanno già offerto doni a centomila milioni di Budda; sotto quei Budda hanno adempiuto il loro grande voto e, mossi da compassione per gli esseri viventi, sono nati in questo mondo umano» (Il Sutra del Loto, cap. 10. pp. 231-232).