Ho ricevuto due cilindri di sakè raffinato, una cesta di mandarini, dieci pezzi di konnyaku1 una cesta di tari, un mazzo di radici di bardana e i vari altri doni che hai inviato.
I due bambini Virtù Vittoriosa e Invincibile offrirono al Budda una torta di fango e per questo rinacquero come il grande re Ashoka, che regnò su un terzo del continente di Jambudvipa, [e sua moglie]. Il Bodhisattva Giovane Erudito offrì cinque fiori di loto al Budda Luce Inestinguibile e perciò conseguì la Buddità diventando Shakyamuni, il nostro attuale signore degli insegnamenti.
Il quarto volume del Sutra del Loto afferma: «Se qualcuno ricerca la via del Budda e per un kalpa, giunte le mani al mio cospetto, recita innumerevoli versi di lode, in virtù delle lodi rivolte al Budda egli otterrà immensi benefici. Ma se qualcuno loda i sostenitori di questo sutra, ancora maggiore sarà la sua fortuna»2.
Il punto fondamentale in questo passo è che si ottengono benefici maggiori facendo offerte al devoto del Sutra del Loto, così intensamente odiato nel mondo malvagio dell’ultima epoca, che facendo offerte al Budda per un intero kalpa medio. E, nel caso in cui tu la ritenessi un’affermazione assurda, sappi che sono le testuali parole del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti. Sta a te dubitarne oppure credergli.
La lingua del Budda3 può coprire il suo intero volto, può coprire un intero sistema maggiore di mondi, o giungere fino al cielo supremo del mondo della forma4. E, da kalpa assai remoti fino a oggi, egli non ha mai detto nemmeno una parola falsa. In un sutra è scritto: «Anche se crollasse il monte Sumeru, anche se la grande terra si capovolgesse, il Budda non dirà mai qualcosa di falso»5.
Anche se il sole sorgesse a ovest o le maree cessassero di fluire e rifluire, le parole del Budda non saranno mai errate. Inoltre, questo Sutra del Loto supera tutti gli altri sutra, e il Budda Molti Tesori e gli altri Budda estesero tutti la lingua fino al cielo di Brahma per testimoniare che nemmeno una singola parola o lettera di esso è falsa.
In più, anche se il tuo defunto padre era un guerriero, aveva una ferma fede nel Sutra Loto, e dunque io so che negli ultimi momenti della sua vita – tu allora eri solo un bambino – il suo atteggiamento interiore era quello di un vero credente. Adesso tu gli sei succeduto e hai la stessa salda fede in questo sutra. Anche se il suo spirito ora è nascosto fra l’erba, sono certo che gli farà molto piacere. E quanto ne sarebbe felice se solo fosse ancora vivo!
Le persone che abbracciano questo sutra, anche se possono essere estranee l’una all’altra si incontreranno sul Picco dell’Aquila. A maggior ragione tu e tuo padre, che avete entrambi fede nel Sutra del Loto, rinascerete sicuramente insieme!
Ci sono persone che a cinquanta o sessant’anni hanno ancora il padre al loro fianco e incanutiscono insieme a lui. Ma tu lo hai perso in tenera età, venendo privato così del suo insegnamento e della sua guida. Quando penso a cosa deve aver significato questo per te non riesco a trattenere le lacrime.
Io, Nichiren, nutrivo profonde speranze di aiutare il paese del Giappone, ma il suo popolo, dai potenti ai più umili, sembra ugualmente rassegnato alla rovina del paese e, non solo si rifiuta di prestare ascolto ai miei consigli, ma si dimostra anche ostile nei miei confronti. Poiché non posso fare altrimenti mi sono ritirato in questa foresta di montagna. E, adesso che mi è giunta voce di un attacco da parte dell’esercito del grande regno dei mongoli, sono profondamente costernato e mi chiedo come sarebbero potute andare le cose se solo mi avessero dato ascolto. Quando penso che tutti dovranno soffrire come la gente di Iki e Tsushima, le mie lacrime scorrono senza sosta.
La scuola buddista Nembutsu è una dottrina malvagia che distruggerà il paese. Nel presente conflitto sembra che molti dei guerrieri si siano suicidati. Quello sciagurato maestro della dottrina chiamato Shan-tao propagò la pratica del Nembutsu e infine egli stesso si suicidò. Sembra dunque che la ripetizione continuata del Nembutsu alimenti desideri suicidi.
La scuola Zen è una invenzione del demone celeste e i suoi preti dei giorni nostri, che si preoccupano dell’osservanza dei precetti, ne sono i seguaci. Afferma di essere “una trasmissione separata al di fuori dei sutra”, il che significa che non riconosce né dèi né Budda; è una dottrina malvagia e folle.
La scuola della Vera parola si basa su un sutra di valore inferiore, eppure pretende in maniera ingannevole che tale sutra sia superiore persino al Sutra del Loto. In tal modo ha attratto numerosi seguaci, compresi gran maestri e amministratori del clero, che ora riempiono l’intero paese del Giappone e davanti ai quali tutti, dai più nobili ai più umili, chinano la testa. Questa situazione riflette un errore di enorme portata del quale però, dai tempi antichi sino ad oggi, nessuno si è accorto. Solo il Gran Maestro Dengyo ne era consapevole, ma non ne scrisse in maniera dettagliata.
Poi, anch’io in una certa misura l’ho compreso.
Sia l’attacco subito dall’ex imperatore Goshirakawa per mano del gran ministro dello stato e prete laico [Taira no Kiyomori], sia la sconfitta dell’ex imperatore di Oki da parte dello shogunato di Kamakura6 furono causati dalla malvagia dottrina della Vera parola. E, dopo l’introduzione di questa dottrina in Cina, l’imperatore Hsüan-tsung perse il trono7. Col tempo questa dottrina malvagia giunse fino a Kamakura dove adesso gode di popolarità in virtù dell’operato di amministratori del clero, maestri con il grado di sigillo del Dharma8 e altri. Se si permette a queste persone di offrire preghiere per la vittoria nell’attuale conflitto, una battaglia che dovrebbe durare cento giorni si concluderà con una sconfitta in meno di dieci giorni, e una battaglia di dieci giorni terminerà in un sol giorno.
Non è la prima volta che lo dico. Negli ultimi vent’anni e più9 non ho di certo risparmiato la mia voce, gridandolo a gran voce. Così sia, dunque, così sia!
Questa lettera tratta di argomenti di grande importanza, perciò dovresti fartela leggere e ascoltarla con molta attenzione. Anche se gli altri ci possono denigrare, noi siamo maestri della Legge che non prestano ascolto a cose del genere.
Con profondo rispetto,
Nichiren
L’undicesimo giorno dell’undicesimo mese dell’undicesimo anno di Bun’ei [1274], segno ciclico kinoe-inu
Risposta a Nanjo Shichiro Jiro