Ho ricevuto le due tazze di rame che mi hai mandato.
Quando il Budda Shakyamuni aveva trent’anni e stava per conseguire la Buddità, una donna, chiamata la figlia del bovaro, bollì del riso nel latte per preparare una pappa da offrire al Budda1, ma non aveva una tazza in cui metterlo. I quattro re celesti, Vaishravana e gli altri, avevano regalato al Budda quattro ciotole. La donna collocò le ciotole l’una dentro l’altra e vi mise la pappa da offrire al Budda che così poté ottenere l’illuminazione.
Da allora, anche se nessuno più riempiva le ciotole, queste erano sempre piene di cibo. In seguito il bodhisattva noto come Ashvaghosha le diede [al re Kanishka] al posto del pagamento di tre kan di monete2.
Adesso tu hai mandato queste due tazze da mille miglia di distanza come offerta al Budda Shakyamuni e riceverai altrettanta fortuna. Non possono scriverti di più.
Nichiren
Il settimo giorno dell’undicesimo mese del terzo anno di Kenji [1277], segno ciclico hinoto-ushi
Risposta alla moglie di Hyoe no Sakan
Cenni Storici
Questa lettera, indirizzata alla moglie di Ikegami Hyoe no Sakan Munenaga, fu scritta da Minobu nel 1277. Si tratta della risposta di Nichiren Daishonin a un’offerta da lei inviata di due contenitori di rame. In essa egli racconta la storia tratta da un sutra buddista di una donna che offrì una pappa di riso e latte al Budda Shakyamuni quando questi, dopo aver abbandonato le pratiche ascetiche, si stava accingendo a entrare in meditazione per ottenere l’illuminazione. Allo stesso modo, conclude il Daishonin, le tazze di rame offerte dalla destinataria della lettera serviranno al Budda e saranno causa di una grande fortuna.
Note
1.
↑ Questa storia è narrata nel Sutra della Causalità del passato e del presente in cui il nome della donna è Nandabala. Vari altri sutra riportano la storia della donna che offrì una pappa di latte e riso o del latte cagliato al Budda Shakyamuni; in alcuni di essi è chiamata Sujata.
2.
↑ In
Cronache delle regioni occidentali si narra che mentre Ashvaghosha, dodicesimo dei ventiquattro successori di Shakyamuni, stava predicando il Buddismo a Pataliputra, nello stato del Magadha, il re Kanishka giunse con il suo esercito e chiese alla città un’enorme somma come tributo. Invece del denaro, il re sconfitto offrì Ashvaghosha, insieme alle ciotole sempre piene di cibo. In seguito, con l’aiuto di Kanishka, Ashvaghosha propagò il Buddismo nell’India settentrionale.