Riguardo alla notizia della scomparsa di Nanjo Shichiro Goro:
Una volta che una persona è nata, quella persona deve morire; tutti, saggi e stupidi, nobili e plebei sanno che questo è un dato di fatto. Perciò non dovremmo dolerci o spaventarci della morte di una persona. Io so che è così, e insegno agli altri a fare lo stesso. Eppure quando succede una cosa del genere, mi chiedo se non sia un sogno o un’illusione.
E ancor maggiore deve essere il dolore della madre! Ella ha perso i genitori, i fratelli, e persino il suo amato marito l’ha preceduta nella morte, ma aveva ancora molti figli a confortare il suo cuore. Adesso però il figlio più piccolo, il suo tesoro, un ragazzo superiore agli altri per lineamenti e fattezze, dal cuore devoto, che rendeva felici tutte le persone vicine a lui, adesso, improvvisamente, le è stato portato via, come un fiore prossimo a sbocciare che si secca al vento, o la luna piena che tutto a un tratto scompare alla vista.
Riesco a malapena a credere che una cosa del genere sia accaduta e non riesco nemmeno a pensare cosa scriverti, anche se c’è molto di più che vorrei dire.
Con profondo rispetto,
Nichiren
Il sesto giorno del nono mese del terzo anno di Koan [1280]
Risposta a Ueno
Poscritto: Quando l’ho incontrato il quindicesimo giorno del sesto mese ho pensato che era veramente un bel ragazzo, pieno di gioia e di vigore. Come mi addolora il pensiero di non rivederlo più! Tuttavia egli si è dedicato al Sutra del Loto ed è morto onorevolmente. So che nel suo cuore è andato a unirsi al padre nella pura terra del Picco dell’Aquila, dove batteranno le mani felici, uno di fronte all’altro. Che cosa meravigliosa, che cosa meravigliosa!