Il prete Iyo-bo1 è diventato un eccellente studioso di Buddismo. Dovresti sempre ascoltarlo per quanto riguarda gli insegnamenti buddisti.
Tu sei molto lontana, non ci possiamo incontrare e mi chiedo come tu stia. Anche adesso la situazione non è facile, ma mi ricordo di come mi hai sostenuto quando le cose andavano veramente male. Ti sono profondamente grato per la tua gentilezza.
In ogni caso devi pregare il Sutra del Loto per godere di lunga vita come l’airone o la tartaruga2, e perché la tua felicità sia piena come la luna o la marea nel suo punto più alto.
Insieme a Iyo-bo ho inviato anche i preti Echigo-bo e Shimotsuke-bo3. Per favore chiedi a Toki di affidarsi a loro per il momento.
Nichiren
Il venticinquesimo giorno dell’undicesimo mese
Alla monaca laica, moglie di Toki
Cenni Storici
Questa lettera, indirizzata alla moglie di Toki Jonin che viveva nella provincia di Shimosa, è datata venticinquesimo giorno dell’undicesimo mese e non riporta l’anno. Un’altra lettera, Pregando per il prolungamento della vita della monaca laica (p. 1018), indirizzata a Toki Jonin, riporta la stessa data, e quindi si ritiene che le due lettere siano state inviate insieme da Minobu nel 1279. Il primo paragrafo fu aggiunto come poscritto nello spazio restante dopo la stesura della lettera. Nichiren Daishonin incoraggia la moglie di Toki a ricercare il Buddismo, imparando da Iyo-bo, o Nitcho, che era suo figlio.
Da una serie di altre lettere che il Daishonin inviò alla coppia, sembra che la moglie di Toki avesse avuto problemi di salute per un certo periodo. Egli esprime preoccupazione per la donna e gratitudine per il suo costante sostegno, incoraggiandola a pregare il Sutra del Loto per avere una vita lunga e realizzata.
Note
1.
↑ Altro nome di Nitcho, che in seguito diventò uno dei sei preti anziani designati dal Daishonin. Era il figlio che la monaca laica aveva avuto dal primo marito e che era stato adottato da Toki Jonin.
2.
↑ In Cina e in Giappone l’airone e la tartaruga sono simboli di lunga vita.
3.
↑ Nichiben e Nisshu, preti del Ryusen-ji, tempio della scuola Tendai ad Atsuhara, convertiti da Nikko agli insegnamenti del Daishonin. Il vice capo dei preti del Ryusen-ji, Gyochi, aveva ordinato loro di lasciare il tempio, ma essi erano rimasti e avevano convertito molte persone del luogo; tali attività di propagazione alla fine suscitarono la persecuzione di Atsuhara.