Domanda: Di alcuni insegnamenti si dice che, attraverso di essi, le persone dei due veicoli non potranno mai conseguire la Buddità. Questo significa che attraverso tali insegnamenti anche i bodhisattva non potranno mai conseguire la Buddità, oppure no?
Risposta: Nel volume due del Sutra Lankavatara si legge: «“[Bodhisattva] Grande Saggezza1, cosa si intende per gruppo privo della natura dell’illuminazione? Si intendono gli icchantika. Grande Saggezza, gli icchantika non hanno la natura per raggiungere il nirvana. Perché? Perché riguardo alla possibilità dell’emancipazione essi non hanno una mente che crede e perciò non avranno mai accesso al nirvana.
«“Grande Saggezza, gli icchantika sono di due tipi. Quali sono questi due tipi? Il primo tipo è formato da coloro che hanno bruciato tutte le radici del bene. Il secondo tipo è formato da coloro che, avendo pietà e compassione per tutti gli esseri viventi, fanno voto di salvare tutti coloro che vivono nel regno degli esseri viventi.
«“Grande Saggezza, cosa significa bruciare tutte le radici del bene? Significa parlare in maniera offensiva del deposito degli insegnamenti dei bodhisattva, dicendo: ‘Essi non si accordano con gli insegnamenti dei sutra, le regole monastiche e l’emancipazione, e condurranno ad abbandonare le radici del bene’. Coloro che dicono tali cose non potranno mai raggiungere il nirvana.
«“Grande Saggezza, coloro che per pietà degli esseri viventi fanno voto di salvare tutti coloro che vivono nel regno degli esseri viventi sono chiamati bodhisattva. Grande Saggezza, questi bodhisattva, come espediente, fanno un voto: ‘Finché ci saranno altri esseri viventi che non hanno accesso al nirvana, nemmeno io entrerò nel nirvana!’ Perciò, questi bodhisattva e mahasattva non entrano nel nirvana.
«“Grande Saggezza, le persone sopra descritte sono i due tipi di icchantika, o coloro che sono privi della natura per raggiungere il nirvana. E, per questa ragione, immancabilmente seguono la via degli icchantika.”
«Il Bodhisattva Grande Saggezza disse allora al Budda: “Onorato dal Mondo, quale di questi due tipi di icchantika non avrà mai accesso al nirvana?”
«Il Budda rispose a Grande Saggezza: “Quegli icchantika che sono bodhisattva e mahasattva non entreranno mai nel nirvana. Perché? Perché essi sanno che tutte le cose nel loro stato originale sono nel nirvana. Perciò essi non entrano nel nirvana.
«“Ma questo non vale per quegli icchantika che hanno abbandonato le radici del bene. Perché? Perché, Grande Saggezza, se quegli icchantika che hanno abbandonato le radici del bene dovessero incontrare un Budda o un buon amico, concepirebbero il desiderio dell’illuminazione, coltiverebbero buone radici e potrebbero così raggiungere il nirvana”».
In questo passo del sutra, si dovrebbero notare le parole «Finché ci saranno altri esseri viventi che non hanno accesso al nirvana, nemmeno io entrerò nel nirvana!».
Nei sutra che rappresentano i primi quattro dei cinque gusti, si dice che le persone dei due veicoli non possono conseguire la Buddità. Se è così, sembrerebbe allora che nei quattro tipi di insegnamenti2, rappresentati dai sutra dei quattro gusti, debba essere impossibile conseguire la Buddità anche per i bodhisattva.
Il Sutra della Ghirlanda di fiori dice: «Fino a che tutti coloro che vivono nel regno degli esseri viventi non saranno salvati, il mio voto non sarà realizzato»3.
Tutti i bodhisattva immancabilmente prendono i quattro voti universali. E, se non adempiono il primo dei quattro voti, che dice: «Gli esseri viventi sono innumerevoli: io faccio voto di salvarli», allora difficilmente potranno dire di aver realizzato il quarto voto, che dice: «L’illuminazione è suprema: io faccio voto di ottenerla».
Alla luce di ciò, se le persone dei due veicoli non possono conseguire la Buddità attraverso i sutra predicati nei primi quarant’anni e più della vita di predicazione del Budda [a proposito dei quali il Budda disse: «Non ho ancora rivelato la verità»4], difficilmente i bodhisattva potranno adempiere il loro voto [di salvare tutti gli esseri viventi].
Domanda: Quali prove documentarie puoi offrire per sostenere che, se le persone dei due veicoli non possono conseguire la Buddità, nemmeno i bodhisattva possono conseguire la Buddità?
Risposta: Il volume trentasei del Sutra del Nirvana afferma: «Pur credendo che gli esseri viventi possiedono la natura di Budda, si suppone che ciò non significhi che tutti immancabilmente la possiedano. Questo si chiama stato di credenza insufficiente» (Volume trentadue nella versione del sutra in trentasei volumi).
Se ci basiamo su questo passo, dobbiamo considerare icchantika tutti i bodhisattva degli insegnamenti dei primi quattro dei cinque gusti. In tali insegnamenti le persone dei due veicoli non possono conseguire la Buddità. E, non solo le persone dei due veicoli non possono conseguire la Buddità, ma anche i bodhisattva sono enumerati fra coloro che non possono conseguirla. Alla luce di ciò, vediamo che, nei sutra a cui si riferisce la frase «In questi quarant’anni e più, [non ho ancora rivelato la verità]», poiché le persone dei due veicoli non possono conseguire la Buddità, allo stesso modo non possono conseguirla nemmeno i bodhisattva.
In I fondamenti dell’insegnamento dell’unico veicolo si legge: «Il volume trentasei del Sutra del Nirvana afferma: “Pur credendo che gli esseri viventi possiedono la natura di Budda, si suppone che ciò non significhi che tutti immancabilmente la possiedano. Questo si chiama stato di credenza insufficiente” (Volume trentadue nella versione del sutra in trentasei volumi).
«Il volume trentuno dello stesso sutra dice: “Credere che tutti gli esseri viventi, compresi gli icchantika, possiedono la natura di Budda è la prima delle dieci regole5 che i bodhisattva devono seguire ed è chiamata credenza sufficiente”. (Volume trenta nella versione del sutra in trentasei volumi).
«Questo spiega chiaramente che, quando il sutra dice che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda, non intende che solo una piccola parte di loro la possiede. Insistere che “tutti” significhi soltanto una piccola parte, non solo contraddice ciò che è affermato nel sutra, ma rappresenta uno stato di credenza insufficiente. Ma perché qualcuno dovrebbe scegliere deliberatamente di entrare in un simile stato e diventare così un icchantika? Da ciò possiamo capire che ciò che si intende è che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda. E da ciò possiamo dedurre che tutti gli esseri viventi possono conseguire la Buddità».
Lode alla profondità del Sutra del Cuore di Tz’u-en afferma: «Visti alla luce della loro grande compassione per gli esseri viventi, i bodhisattva devono sempre essere considerati icchantika. Ma, visti alla luce della loro grande saggezza, è naturale dedurre che possano conseguire la Buddità. Pao-kung dice: “Chiamarli icchantika di grande compassione significa vederli alla luce degli insegnamenti esposti nei sutra precedenti al Loto. Ma non è ammissibile usare gli insegnamenti precedenti per criticare gli insegnamenti successivi. I commentari degli studiosi buddisti per la maggior parte concordano su questo punto”»6.
Un commentario a La lama di diamante7 afferma: «L’oggetto da osservare con la pratica sono le quattro nobili verità. Il regno di nascita e morte, composto dai cento mondi e tremila regni, è veramente caratterizzato dalla sofferenza. Comprendere che questo regno di nascita e morte non è altro che il nirvana è ciò che significa il primo dei quattro voti universali, “gli esseri viventi sono innumerevoli: io faccio voto di salvarli”.
«I cento mondi e i tremila regni sono permeati dalle tre categorie di illusione. Comprendere che queste illusioni e questi desideri non sono altro che illuminazione è ciò che significa il secondo dei quattro voti: “Le illusioni e i desideri sono innumerevoli: io faccio voto di sradicarli”.
«Comprendere che il regno di nascita e morte è il nirvana, cioè illuminarsi alla natura di Budda dell’insegnamento perfetto, è ciò che significa il quarto dei quattro voti: “La via del Budda è suprema: io faccio voto di raggiungerla”.
«Comprendere che le illusioni sono illuminazione e che tutte fanno parte della saggezza è ciò che significa il terzo dei quattro voti: “Gli insegnamenti sono infiniti: io faccio voto di conoscerli tutti”.
«Poiché le illusioni e la saggezza non sono due cose diverse, gli esseri viventi e i Budda devono essere un’unica entità. E poiché la sofferenza e la causa della sofferenza sono unicamente prodotti della mente, i quattro voti universali sono così risolti e portati a compimento. L’uno è i molti, il tutto; questo stanno dicendo queste parole».
Il Gran Maestro Jikaku nel suo Sul conseguimento rapido dello stadio di Buddità8 dice: «Anzitutto, è solo attraverso il potere e l’efficacia di questo sutra, il Loto, che il Budda è in grado di adempiere il suo voto di convertire gli esseri viventi. Perciò egli apparve nel mondo e lo predicò. Esso rappresenta lo stadio causale o il processo col quale i Budda ottengono l’illuminazione, l’adempimento dei quattro voti universali di recare beneficio agli esseri viventi, di eliminare le illusioni e i desideri, di comprendere a fondo le dottrine e di conseguire la Buddità.
«Poiché la causa è perfetta e il risultato è pienamente soddisfacente, si possono realizzare i tre ultimi obiettivi. Ma il primo voto, quello che mira a recare beneficio agli esseri viventi, è estremamente difficile da realizzare. Il potere del Sutra della Ghirlanda di fiori è insufficiente a garantire che tutti gli esseri dei Dieci mondi raggiungano la via del Budda e lo stesso si può dire dei sutra Agama, Corretti ed equi e della Saggezza. E gli insegnamenti che nel Sutra del Nirvana sono paragonati ai cinque gusti sono altrettanto incapaci di realizzare l’obiettivo originale del Budda: permettere a tutti gli esseri viventi di raggiungere la via del Budda.
«Ma adesso, quando consideriamo invece il Sutra del Loto della Legge meravigliosa, diventa chiaro che tutti gli esseri dei Dieci mondi possono raggiungere la via del Budda. Devadatta era caduto nell’inferno di incessante sofferenza eppure ricevette la profezia che sarebbe diventato un Budda di nome Re del Cielo. La bambina drago conseguì la Buddità, le dieci fanciulle demoni raggiunsero la via del Budda e agli asura fu profetizzato che avrebbero conseguito la Buddità. Gli esseri umani, gli esseri celesti, le persone dei due veicoli, i bodhisattva dei primi tre dei quattro insegnamenti, sono tutti in grado di raggiungere la perfetta e meravigliosa via del Budda.
«Così, nel Sutra del Loto il Budda dice: “Quello in cui ho sperato a lungo ora si è realizzato. Ho convertito tutti gli esseri viventi e li ho fatti entrare tutti nella via del Budda”9. Coloro che abitano nel regno degli esseri viventi sono innumerevoli, e, anche se qualcuno di essi non fosse ancora entrato nella via del Budda, il potere di questo sutra garantisce che tutti gli esseri viventi dei Dieci mondi raggiungeranno tale via. E, poiché è così, il voto originale del Budda di recare beneficio a tutti gli esseri viventi è stato realizzato».
[Il Gran Maestro Jikaku] dice inoltre: «Anzitutto, per affermare chiaramente il significato generale del Sutra del Loto della Legge meravigliosa, esso è che i Budda appaiono nel mondo per un’unica grande ragione soltanto, e cioè insegnare che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda e che, se tutti prestano ascolto alla Legge e osservano le pratiche religiose, potranno conseguire la Buddità.
«Per quale ragione il Budda insegnò che tutti gli esseri viventi dei Dieci mondi possiedono le tre potenzialità innate della natura di Budda? Il Trattato sulla natura di Budda del Bodhisattva Vasubandhu afferma nella prima sezione, che tratta dell’origine dipendente: “Il Tathagata, allo scopo di liberare gli esseri viventi dai cinque tipi di colpe e fare in modo che possano acquisire i cinque tipi di virtù, insegna che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda”.
«I cinque tipi di colpe sono: 1) avere una mente inferiore e indegna; 2) avere una mente arrogante; 3) attaccarsi a ciò che è irreale e illusorio; 4) offendere la vera dottrina; 5) pensare solo a se stessi. I cinque tipi di virtù sono: 1) assiduità; 2) profondo rispetto; 3) saggezza; 4) conoscenza; 5) grande compassione.
«Avere una mente inferiore e indegna significa dubitare di poter far emergere la natura di Budda e quindi non rivolgere la propria mente all’ottenimento dell’illuminazione. Avere una mente arrogante significa confidare nel proprio possesso della natura di Budda e andare dicendo di aver rivolto la propria mente all’ottenimento dell’illuminazione. Attaccarsi a ciò che è irreale e illusorio significa attaccarsi all’idea di avere un sé, nonostante tutte le cose siano prive di un sé inerente. Offendere la vera dottrina significa negare la saggezza e i benefici inerenti alla purezza di tutti i fenomeni, e parlarne in maniera offensiva. Pensare solo a se stessi significa esseri consci solo della propria esistenza e non nutrire il desiderio di dimostrare compassione nei confronti di tutti gli esseri viventi. Sostituendo queste cinque colpe con le cinque virtù, e comprendendo una volta per tutte che ogni essere possiede la natura di Budda, si può rivolgere la propria mente all’ottenimento dell’illuminazione».
Nichiren