Numero: 31
Data: 1272
Luogo: Luogo sconosciuto
Destinatario: Abutsu-bo

La torre preziosa

Ho letto la tua lettera con grande attenzione. Ho anche ricevuto le tue offerte alla torre preziosa di un kan di monete, riso raffinato e altri oggetti. Ho riferito tutto ciò rispettosamente al Gohonzon e al Sutra del Loto. Te ne prego, stanne certo.

Nella tua lettera chiedi: «Che significato hanno il Tathagata Molti Tesori e la sua torre preziosa che apparve dal sottosuolo?». L’insegnamento che riguarda la torre preziosa è di grande importanza. Nell’ottavo volume del suo Parole e frasi del Sutra del Loto, il Gran Maestro T’ien-t’ai spiega l’apparizione della torre preziosa. Afferma che ha due funzioni distinte: dar credito ai capitoli precedenti e aprire la strada alla rivelazione successiva. Perciò la torre preziosa apparve per convalidare l’insegnamento transitorio e per introdurre quello originale. Detto in altro modo, la torre chiusa simboleggia l’insegnamento transitorio e la torre aperta quello originale. La torre aperta rivela i due elementi di realtà e saggezza1. Tuttavia, questo discorso è estremamente complesso, perciò non entrerò in ulteriori dettagli adesso.

In sostanza, l’apparizione della torre preziosa indica che quando udirono il Sutra del Loto i tre gruppi di ascoltatori della voce percepirono per la prima volta la torre preziosa dentro la loro vita. Adesso i discepoli e i seguaci laici di Nichiren stanno facendo lo stesso. Nell’Ultimo giorno della Legge, non esiste altra torre preziosa che gli uomini e le donne che abbracciano il Sutra del Loto. Perciò ne consegue che coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo, qualunque sia la loro condizione sociale, sono essi stessi la torre preziosa, e allo stesso modo sono essi stessi il Tathagata Molti Tesori. Non esiste altra torre preziosa che Myoho-renge-kyo. Il daimoku del Sutra del Loto è la torre preziosa e la torre preziosa è Nam-myoho-renge-kyo.

Al momento l’intero corpo dell’Onorevole Abutsu è composto dei cinque elementi di terra, acqua, fuoco, vento e spazio. Questi cinque elementi sono anche i cinque caratteri del daimoku. Perciò Abutsu-bo è la torre preziosa stessa, e la torre preziosa è Abutsu-bo stesso. Al di fuori di questa consapevolezza tutto il resto è inutile. È la torre preziosa adornata dai sette tipi di gemme: ascoltare l’insegnamento corretto, credere in esso, osservare i precetti, meditare, praticare assiduamente, rinunciare ai propri attaccamenti e riflettere su se stessi. Potresti pensare di aver fatto offerte alla torre preziosa del Tathagata Molti Tesori, ma non è così. Le hai offerte a te stesso. Tu stesso sei un Tathagata da sempre illuminato e dotato dei tre corpi. Dovresti recitare Nam-myoho-renge-kyo con questa convinzione. Allora, il luogo dove reciti il daimoku diventerà la dimora della torre preziosa. Il sutra afferma: «Se nelle terre delle dieci direzioni vi sarà un luogo in cui sia predicato il Sutra del Loto, allora la mia torre emergerà e apparirà in quel luogo»2. Una fede come la tua è talmente rara che io iscriverò la torre preziosa apposta per te. Non cederla mai a nessun altro se non a tuo figlio e non mostrarla mai ad altri che non abbiano una forte fede. Questo è il motivo del mio avvento in questo mondo.

Abutsu-bo, tu meriti di essere chiamato la guida di questa provincia settentrionale. Può essere che il Bodhisattva Pratiche Pure sia rinato in questo mondo come Abutsu-bo e sia venuto a trovarmi? Com’è meraviglioso! Com’è meraviglioso! È al di là del mio potere capire perché tu abbia una fede simile. Farò questa domanda al Bodhisattva Pratiche Superiori quando apparirà, dato che ha il potere di conoscere queste cose. Non sto dicendo tutto ciò senza un buon motivo. Tu e tua moglie dovete pregare privatamente davanti a questa torre preziosa. Ti spiegherò meglio in seguito.

Con profondo rispetto,

Nichiren

Il tredicesimo giorno del terzo mesedel nono anno di Bun’ei (1272)

Segno ciclico mizunoe-saru

All’Onorevole Abutsu-bo

Cenni Storici

Nichiren Daishonin scrisse questa lettera nel terzo mese del 1272, per il suo discepolo Abutsu-bo Nittoku. C’è chi sostiene che Abutsu-bo fosse un samurai che avrebbe accompagnato l’ex imperatore Juntoku a Sado, quando questi vi fu esiliato in seguito al tumulto di Jokyu del 1221, tuttavia sembra più verosimile che fosse nativo dell’isola. In ogni caso vi risiedeva da lungo tempo.

Abutsu-bo si recò a Tsukahara per affrontare il Daishonin in dibattito, ma finì per convertirsi ai suoi insegnamenti e, insieme alla moglie, ne divenne un fedele sostenitore, portandogli cibo e altri generi di conforto per tutta la durata del suo esilio sull’isola. Quando il Daishonin si ritirò sul monte Minobu, Abutsu-bo gli fece visita almeno tre volte, affrontando il lungo viaggio nonostante l’età avanzata. Morì nel 1279, a novantuno anni.

La torre preziosa descritta nel Sutra del Loto ha proporzioni straordinarie, e Abutsu-bo non riusciva a comprenderne il significato. In questa lettera il Daishonin offre all’anziano discepolo una visione sorprendente della realtà dell’esistenza. La cerimonia descritta nel Sutra del Loto non è un evento storico nel quale un colossale stupa ingioiellato emerge realmente dalla terra; bensì è una metafora dell’emergere, dalla profonda interiorità dell’essere umano, del più elevato stato vitale.


Note
1. Riferimento alla realtà fondamentale della Buddità innata nella vita e alla saggezza per percepire tale realtà. Esse sono rappresentate rispettivamente dal Budda Molti Tesori e dal Budda Shakyamuni seduti insieme nella torre preziosa aperta.
2. Parafrasi di un passo del Sutra del Loto, cap. 11, p. 244.