Numero: 23
Data: 1271
Luogo: Sagami Echi
Destinatario: Shijo Kingo

La persecuzione di Tatsunokuchi

Non so come esprimere tutta la gratitudine che provo per le tue frequenti lettere. Al momento della mia persecuzione, il dodicesimo giorno, tu non solo mi hai accompagnato a Tatsunokuchi1, ma hai anche dichiarato che saresti morto al mio fianco. È veramente prodigioso!

Quanti sono i luoghi in cui ho rinunciato alla mia vita nelle passate esistenze per mia moglie, i miei figli, le mie proprietà, i miei compagni! Ho dato la vita su monti, mari e fiumi, su spiagge e per le strade, ma non una sola volta sono morto per il Sutra del Loto o sono stato perseguitato per il daimoku. Perciò nessuna delle fini che ho incontrato mi ha permesso di conseguire la Buddità. Poiché non ho conseguito la Buddità, i mari e i fiumi dove ho rinunciato alla mia vita non sono terre del Budda.

In questa vita tuttavia, come devoto del Sutra del Loto, sono stato esiliato e messo a morte: esiliato a Ito e decapitato a Tatsunokuchi. Tatsunokuchi nella provincia di Sagami è il luogo dove Nichiren ha dato la sua vita. Dato che là egli morì per il Sutra del Loto, come può essere inferiore alla terra del Budda? In un passo del sutra si legge: «Nelle terre del Budda delle dieci direzioni esiste solo la Legge dell’unico veicolo»2. Non conferma ciò la mia affermazione? La “Legge dell’unico veicolo” è il Sutra del Loto. Non c’è nessun vero insegnamento oltre al Sutra del Loto in qualsiasi terra di Budda delle dieci direzioni. Il sutra prosegue: «Non ce ne sono due, non ce ne sono tre, salvo quando il Budda la predica in tal modo come espediente»3. Stando così le cose, ogni luogo dove Nichiren incontra una persecuzione è la terra del Budda.

Fra tutti i luoghi di questo mondo di saha, è a Tatsunokuchi, a Katase, nella provincia di Sagami, in Giappone, che risiede la vita di Nichiren. Poiché là egli dette la sua vita per il Sutra del Loto, Tatsunokuchi può ben essere chiamata la Terra della Luce Tranquilla. Questo principio si trova nel capitolo “Poteri sovrannaturali”, dove si afferma: «Sia in un giardino, in una foresta, […] in vallate montane, sia in luoghi selvaggi e deserti […] in tali luoghi i Budda sono entrati nel parinirvana»4.

Tu hai accompagnato Nichiren giurando di dare la tua vita come devoto del Sutra del Loto. Il tuo gesto è cento, mille, diecimila volte più grande di quello di Hung Yen5, che si aprì il ventre per inserirvi il fegato del suo defunto signore, il duca Yi, [per salvarlo dalla vergogna e dal disonore]. Quando raggiungerò il Picco dell’Aquila, per prima cosa riferirò che Shijo Kingo, come Nichiren, decise di morire per il Sutra del Loto.

Ho saputo per vie non ufficiali che dovrò essere esiliato a Sado per ordine del signore di Kamakura6. Dei tre figli celesti della luce, il dio della luna mi salvò la vita a Tatsunokuchi apparendo sotto forma di un oggetto luminoso, e il dio delle stelle è sceso quattro o cinque giorni fa per salutarmi7. Ora manca solo il dio del sole ed è certo che mi proteggerà. Com’è rassicurante! Com’è rassicurante! Il capitolo “Maestro della Legge” afferma: «Invierò persone evocate con un prodigio che li proteggano e li difendano»8. Questo passo non lascia adito a dubbi. Nel capitolo “Pratiche pacifiche” si legge: «Spade e bastoni non lo toccheranno»9. Il capitolo “Accesso universale” afferma: «La spada del boia si frantumerà in mille pezzi»10. Non c’è nulla di falso in questi passi del sutra. Una fede forte e risoluta è veramente la cosa più preziosa.

Con profondo rispetto,

Nichiren

Il ventunesimo giorno del nono mese dell’ottavo anno di Bun’ei (1271)

A Shijo Kingo

Cenni Storici

Nichiren Daishonin scrisse questa lettera al suo fedele seguace Shijo Kingo, un samurai, nel 1271, il ventunesimo giorno del nono mese, soltanto nove giorni dopo la persecuzione di Tatsunokuchi. Il Daishonin era stato condannato all’esilio nell’isola di Sado, sotto la custodia di Hojo Nobutoki, conestabile di Sado, e in un primo momento era stato disposto che venisse scortato a Echi, nella residenza di Homma Shigetsura, vice di Hojo Nobutoki, da dove sarebbe stato portato direttamente a Sado. Tuttavia Hei no Saemon, alto funzionario governativo e nemico giurato del Daishonin, decise arbitrariamente di farlo giustiziare mentre veniva trasferito alla residenza di Homma, ma il tentativo di decapitazione a Tatsunokuchi fallì e in seguito il Daishonin venne condotto in esilio come stabilito.

Nella lettera il Daishonin fa una prima importante rivelazione riguardo alla sua vera identità, che verrà in seguito approfondita nel trattato L’apertura degli occhi, anch’esso indirizzato a Shijo Kingo. Dichiara infatti: «Tatsunokuchi nella provincia di Sagami è il luogo dove Nichiren ha dato la sua vita. Dato che là egli morì per il Sutra del Loto, come può essere inferiore alla terra del Budda?». Per quale motivo il Daishonin afferma di essere morto, quando in effetti sopravvisse alla tentata esecuzione? Ne L’apertura degli occhi spiega: «Nel dodicesimo giorno del nono mese dello scorso anno, tra le ore del topo e del bue [dalle ventitré alle tre] questa persona chiamata Nichiren fu decapitata. La sua anima è arrivata in quest’isola di Sado» (p. 243). Intende dire che una persona comune di nome Nichiren è morta a Tatsunokuchi, mentre il Budda dell’Ultimo giorno della Legge ha raggiunto sano e salvo l’isola di Sado per adempiere la sua missione.


Note
1. Tatsunokuchi: località vicino a Kamakura dove venivano eseguite le sentenze capitali.
2. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 79.
3. Ibidem.
4. Ibidem, cap. 21, pp. 375-376.
5. Hung Yen: un leale servitore dell’antica Cina il cui signore, il duca Yi, fu massacrato in battaglia. Hung Yen sacrificò la propria vita per evitare che fosse profanato il corpo del suo signore. Per i cinesi il fegato era la sede dello spirito.
6. Signore di Kamakura: un altro nome di Hojo Tokimune (1251-1284), ottavo reggente del governo di Kamakura.
7. Il “dio della luna” è un riferimento all’oggetto luminoso che apparve nel cielo immediatamente prima dell’esecuzione del Daishonin, spaventando i soldati e impedendo che fosse giustiziato. Si ritiene che fosse una meteora. Riguardo al “dio delle stelle”, nel Gosho Le azioni del devoto del Sutra del Loto, il Daishonin narra che, mentre era confinato nella residenza di Homma a Echi, un oggetto luminoso precipitò dal cielo e rimase sospeso davanti a lui tra i rami di un susino. Poteva trattarsi di un fenomeno dovuto a scariche elettriche nell’atmosfera, in quanto il Daishonin nella sua descrizione menziona anche il rumore di un tuono e un forte vento.
8. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 240.
9. Ibidem, cap. 14, p. 290.
10. Ibidem, cap. 25, p. 414.