Numero: 230
Data: 1273
Luogo: Sado
Destinatario: Toki Jonin

La gioia di realizzare gli insegnamenti del sutra

Ho ricevuto i due kan di monete. La sincerità della fede che tu e Ota1 avete dimostrato mi rende felice. Iyo-bo2 ha di certo grandi capacità e quest’anno lo farò stare qui con me.

Non devi addolorarti perché non mi è stata condonata la punizione che il governo mi ha inflitto. Senza dubbio il Giappone attuale incontrerà presto difficoltà. E le cose accadranno esattamente come ho scritto nella mia opera di invito alla riflessione3. Non si sa se io, Nichiren, vivrò o morrò, ma non c’è alcun dubbio riguardo alla diffusione dei cinque caratteri di Myoho-renge-kyo.

Il Gran Maestro Dengyo si sforzò di diffondere in Giappone la sua vera intenzione, l’insegnamento perfetto della scuola del Loto. E, sebbene gli insegnamenti sulla meditazione perfetta e la saggezza perfetta fossero stati propagati mentre egli era ancora in vita, il palco di ordinazione ai precetti perfetti fu istituito solo dopo la sua morte. Forse egli incontrò difficoltà ancor maggiori perché si trattava di qualcosa che richiedeva una realizzazione concreta.

Nei 2.220 e più anni dalla morte del Budda, né il Budda del capitolo “Durata della vita”, né i cinque caratteri che ne sono l’essenza sono stati mai propagati. Quando rifletto sulle mie ricompense presenti, mi chiedo se forse non siano superiori persino a quelle di Dengyo e T’ien-t’ai, e non sorpassino anche quelle di Nagarjuna e Vasubandhu. Se non ne avessi le prove documentarie e dottrinali, nessuno sarebbe più arrogante di me!

Il Gran Maestro Chang-an lodò T’ien-t’ai dicendo: «Anche i grandi eruditi indiani non erano alla sua altezza e dei maestri cinesi non vale neanche la pena di parlare. Questa non è una lode esagerata, la sua dottrina è veramente superiore»4. Di Nichiren si potrebbe dire esattamente lo stesso. Perfino Nagarjuna e Vasubandhu non sono alla sua altezza. Questa non è una lode esagerata, la dottrina che egli insegna è veramente superiore. Perciò il Gran Maestro T’ien-t’ai, riferendosi a Nichiren, fece la seguente affermazione: «Nell’ultimo periodo di cinquecento anni la mistica via si diffonderà e porterà benefici al genere umano per un lungo tempo futuro»5. E il Gran Maestro Dengyo, attendendo con ansia la nostra epoca presente, disse: «L’Ultimo giorno si avvicina»6.

È veramente motivo di gioia che la mia situazione si adatti perfettamente al passo del sutra che recita: «Saremo esiliati più e più volte»7. Che felicità! Che soddisfazione!

Poiché scrivo questa lettera per rispondere a molte persone, mi asterrò dall’entrare nei dettagli.

Con profondo rispetto,

Nichiren

Il sesto giorno del settimo mese

Risposta a Toki

Cenni Storici

Nichiren Daishonin scrisse questa lettera, indirizzata a Toki Jonin, dall’isola di Sado, il sesto giorno del settimo mese del 1273. Risponde di avere ricevuto le offerte inviategli da Toki e Ota Jomyo, e li loda per le loro attività legate alla fede. Toki era preoccupato per il fatto che il governo di Kamakura non avesse ancora perdonato il Daishonin e condonato il suo esilio, ma egli gli risponde che non c’è bisogno di dispiacersi poiché le difficoltà che ben presto incontrerà il Giappone dimostreranno ancor di più la veridicità delle predizioni da lui esposte nel trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, e saranno anche la prova concreta che l’insegnamento corretto sarà sicuramente propagato. Ribadisce poi l’importanza della sua missione di propagare Nam-myoho-renge-kyo, e i grandi benefici che arreca. Il Daishonin conclude rassicurando Toki: le persecuzioni che egli sta subendo, e in particolar modo l’esilio, sono per lui motivo di gioia perché corrispondono perfettamente a ciò che è scritto nel Sutra del Loto riguardo al suo devoto.


Note
1. Ota Jomyo (1222-1283), chiamato anche Ota Kingo o prete laico Ota. Fu convertito agli insegnamenti di Nichiren Daishonin da Toki Jonin. Insieme a quest’ultimo e a Soya Kyoshin fu una figura importante fra i credenti della provincia di Shimosa.
2. Iyo-bo è un altro nome di Nitcho (1252-1317), designato in seguito dal Daishonin come uno dei sei preti anziani. Era figlio adottivo di Toki Jonin.
3. La “mia opera di invito alla riflessione” è Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese.
4. Il significato profondo del Sutra del Loto.
5. Parole e frasi del Sutra del Loto.
6. Saggio sulla protezione del paese.
7. Il Sutra del Loto, cap. 13, p. 272.