Numero: 165
Data: 1282
Luogo: Minobu
Destinatario: Nanjo Tokimitsu

La conferma del Sutra del Loto

Come lo specchio del Sutra del Loto ritrae una persona che nel malvagio mondo dell’ultima epoca crede negli insegnamenti del Sutra del Loto esattamente come sono esposti nel sutra? È una persona che nelle vite passate ha già fatto offerte a centomila milioni di Budda1. Sono parole proferite dall’aurea bocca del Budda Shakyamuni, ma, essendo le parole di un solo Budda, le persone comuni dell’Ultimo giorno avrebbero potuto dubitarne. Per questo motivo, il Budda Molti Tesori venne espressamente dal suo mondo della Purezza Preziosa, distante dal nostro molti mondi verso est, e di fronte al Budda Shakyamuni confermò riguardo al Sutra del Loto: «Tutto ciò che hai esposto è la verità!»2. Non avrebbe dovuto sussistere più alcun dubbio, tuttavia, pensando che le persone comuni dell’Ultimo giorno sarebbero state ancora scettiche, il Budda Shakyamuni convocò i Budda delle dieci direzioni che si unirono a lui nel gesto solenne di estendere nell’aria, alte come il monte Sumeru, le loro lunghe e larghe lingue che da innumerevoli kalpa non avevano detto altro che la verità.

Stando così le cose, quando nell’ultima epoca una persona comune crede anche solo in una parola o due del Sutra del Loto, abbraccia l’insegnamento confermato dai Budda delle dieci direzioni3. Mi chiedo quale karma abbiamo creato nel passato per esser nati come tali persone, e sono pieno di gioia. Le parole di Shakyamuni citate sopra indicano che i benefici che derivano dall’aver incontrato e fatto offerte a centomila milioni di Budda nel passato sono tanto grandi che anche coloro che hanno creduto in insegnamenti diversi dal Sutra del Loto, e che per punizione di tale offesa alla Legge sono nati poveri e umili, possono ancora credere nel sutra in questa vita. Un commentario [della scuola] T’ien-t’ai afferma: «È come chi cade al suolo, che si rialza appoggiandosi al suolo stesso»4. Chi cade al suolo si rialza appoggiandosi a esso e le persone che hanno insultato il Sutra del Loto, benché cadano sul suolo dei tre cattivi sentieri o dei mondi umano e celeste, possono alla fine conseguire la Buddità con l’aiuto del Sutra del Loto.

Ora tu, Ueno Shichiro Jiro, essendo una persona comune dell’ultima epoca, nato in una famiglia di guerrieri, per definizione dovresti essere un uomo cattivo, ma il tuo cuore è quello di un uomo buono. La ragione è che, quando dal governante fino al popolo nessuno crede nell’insegnamento di Nichiren e quei pochi che credono sono tormentati con pesanti tasse o con la confisca delle terre, o vengono addirittura messi a morte, è difficile aver fede. Eppure sia tua madre che il tuo defunto padre hanno creduto. Ora che sei succeduto a tuo padre, senza che nessuno ti esortasse a farlo, hai spontaneamente abbracciato la fede. Poiché non hai voluto abbandonarla nonostante gli ammonimenti o le minacce di tanta gente di alto e basso rango, e poiché sembra ormai sicuro che conseguirai la Buddità, il demone celeste e gli spiriti maligni5 stanno cercando di intimidirti per mezzo della malattia. Ma la vita in questo mondo è limitata, non farti minimamente spaventare!

E voi, demoni, facendo soffrire que­st’uomo, state cercando di ingoiare una spada dalla punta, o di abbracciare un gran fuoco, o di diventare acerrimi nemici dei Budda delle dieci direzioni e delle tre esistenze? Sarebbe terribile per voi! Volete guarire immediatamente la malattia di quest’uomo e dargli al contrario la vostra protezione evitando così le grandi sofferenze destinate ai demoni, o preferite invece essere puniti in questa vita con la rottura della testa in sette pezzi6 e cadere nell’inferno d’incessante sofferenza nella prossima? Ricordatelo, ricordatelo sempre: se ignorate le parole di Nichiren, poi ve ne pentirete.

Il ventottesimo giorno del secondo mese del quinto anno di Koan (1282)

Consegnata da Hoki-bo7.

Cenni Storici

Questa lettera fu scritta da Minobu a Nanjo Shichiro Jiro, noto come Nanjo Tokimitsu, nel secondo mese del 1282, quando Nichiren Daishonin stesso era seriamente malato.

Poco meno che ventenne, Tokimitsu era subentrato al defunto padre nell’incarico di amministratore del distretto di Ueno, che comprendeva una vasta regione situata su uno dei versanti del monte Fuji. In seguito aveva sempre usato tutta la sua influenza, soprattutto in occasione della persecuzione di Atsuhara, per proteggere i seguaci del Daishonin che vivevano nelle sue proprietà. Per il suo coraggio, in una lettera scritta il sesto giorno dell’undicesimo mese del 1279, intitolata La Porta del Drago, il Daishonin gli diede il nome di “Saggio di Ueno”.

Appena saputo della malattia che aveva colpito Tokimitsu, sembra che il Daishonin incaricasse un discepolo di mandargli una lettera di incoraggiamento per suo conto, poiché le sue condizioni di salute non gli permettevano di scrivere. Tuttavia, sentendo una forte preoccupazione per il giovane discepolo, non appena possibile impugnò egli stesso il pennello e scrisse la presente lettera, poi recapitata tramite Nikko Shonin, per incoraggiare Tokimitsu a superare la sua infermità.

In essa il Daishonin afferma che, secondo il Sutra del Loto, Tokimitsu aveva fatto offerte a centomila milioni di Budda nelle sue passate esistenze; quindi fa direttamente appello ai demoni che hanno causato la sua malattia ammonendoli severamente che, se non faranno guarire immediatamente il suo discepolo, cadranno nel grande inferno Avichi.

La lettera viene solitamente indicata con questo titolo perché sottolinea che tutti i Budda testimoniano la verità del Sutra del Loto, ma è anche nota come Preghiera per il ritorno alla vita da una malattia mortale in considerazione della gravità della malattia contro la quale Tokimitsu stava lottando.


Note
1. Questo concetto è espresso nel decimo capitolo del Sutra del Loto, “Maestro della Legge”.
2. Il Sutra del Loto, cap. 11, p. 244.
3. Lett.: «…merita di essere chiamato colui che porta la lingua dei Budda delle dieci direzioni».
4. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto” di Miao-lo.
5. Spiriti maligni: giap. gedo, che letteralmente significa “fuori strada, deviante” e di solito indica le dottrine o le persone non buddiste. Qui significa qualcuno o qualcosa che arreca disgrazia, per questo è stato tradotto con “spiriti maligni”.
6. Rottura della testa in sette pezzi: riferimento a un passo del ventiseiesimo capitolo del Sutra del Loto, “Dharani”.
7. Hoki-bo è un altro nome di Nikko Shonin, il discepolo più vicino al Daishonin che ne divenne il successore.