Numero: 143
Data: 1280
Luogo: Minobu
Destinatario: Nanjo Tokimitsu

Il terzo giorno dell’anno nuovo

Ho ricevuto sessanta mushimochi1, un contenitore di sakè raffinato, cinquanta igname, venti mandarini e una fila di cachi secchi che mi hai gentilmente inviato. Li ho posti davanti al Sutra del Loto e li ho offerti al sutra stesso il terzo giorno di primavera2. Come i fiori sbocciano e producono frutti e la luna appare e invariabilmente diventa piena, come la lampada diventa più luminosa quando vi si aggiunge olio e le piante e gli alberi prosperano con la pioggia, così gli esseri umani prosperano immancabilmente se pongono buone cause.

Inoltre la sincerità che hai dimostrato nel celebrare il terzo giorno del nuovo anno è ancor maggiore della sincerità che dimostrasti nel commemorare il Capodanno. I mushimochi sono come la luna piena. Ti scriverò ancora di altre questioni.

Nichiren

L’undicesimo giorno del primo mesedel terzo anno di Koan (1280), segno ciclico kanoe-tatsu

A Ueno

Cenni Storici

Questa lettera venne scritta a Minobu, quando il Daishonin aveva cinquantanove anni, a Nanjo Tokimitsu, noto anche come Ueno. È un ringraziamento per le offerte inviate da Tokimitsu per commemorare il terzo giorno del nuovo anno.


Note
1. Mushimochi: dolci di riso tradizionali delle feste di Capodanno.
2. Secondo l’antico calendario giapponese la primavera cominciava con il primo mese lunare e cioè a Capodanno, che cadeva all’incirca fra il 21 gennaio e il 19 febbraio del calendario gregoriano.