Numero: 286
Data: 1278
Luogo: Minobu
Destinatario: Buzen-bo

Il tempio Jisso

Nella lettera che mi hai inviato per Capodanno, scrivi che un prete di nome Acharya Owari1, residente al tempio Jisso nella provincia di Suruga, va dicendo che il volume quattro di Il significato profondo del Sutra del Loto cita il Sutra del Nirvana, e che è per ignoranza che alcuni usano gli insegnamenti mahayana per refutare quelli hinayana oppure altri usano gli insegnamenti hinayana per refutare quelli mahayana. Realmente va dicendo questo? È difficile da credere!

Per confutare questa interpretazione dovresti chiedergli: se, come egli sostiene, quelli che refutano lo Hinayana con il Mahayana o il Mahayana con lo Hinayana sono ignoranti, allora il Gran Maestro Kobo, il Gran Maestro Jikaku e il Gran Maestro Chisho erano tutti degli ignoranti? Incalzalo chiedendo se sta dicendo che anche Shan-wu-wei, Chin-kang-chih e Pu-k’ung erano degli ignoranti.

Il volume quattro di Significato profondo afferma: «Domanda: Se nel Sutra del Loto gli insegnamenti “grezzi”, o inferiori2, vengono aperti e fusi nell’insegnamento meraviglioso, allora per quale ragione il Sutra del Nirvana prosegue descrivendo, insieme ad altre, le cinque pratiche successive del bodhisattva?3.

«Risposta: Nel Sutra del Loto, il Budda, per il bene delle persone del suo tempo, refutò gli insegnamenti provvisori e le guidò al vero insegnamento. In tal modo gli insegnamenti grezzi cessarono di esistere e l’opera del Budda di guidare e convertire gli altri giunse a compimento. Ma il Budda sapeva che le persone comuni dell’ultima epoca sarebbero state particolarmente soggette alle illusioni del pensiero e del desiderio, e che avrebbero aderito soltanto al vero insegnamento, denigrando gli espedienti. Anche se la dolce rugiada [del Sutra del Loto] fosse caduta su di loro, avrebbero trascurato la pratica [che è esposta negli espedienti] e non avrebbero raggiunto una vera comprensione, recando così danno alla propria vita e andando incontro a una morte prematura. Perciò nel Sutra del Nirvana egli raccomandò i precetti, la meditazione e la saggezza e predicò l’illuminazione del grande nirvana. Ma, se una persona comprende il vero significato del Sutra del Loto, non occorre che osservi le cinque pratiche successive del bodhisattva».

Il volume quattro di Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto” afferma: «Le parole “egli raccomandò i precetti, la meditazione e la saggezza”, nel passo in questione, significano che i precetti che riguardano la condotta, le meditazioni sui vari fenomeni e la saggezza esposta nei primi tre dei quattro insegnamenti possono essere usati come un ausilio per la comprensione della verità. Vedi la discussione dettagliata su questo nella parte di Grande concentrazione e visione profonda che riguarda il “curare gli impedimenti per aiutare l’illuminazione”4.

«Al momento però, osservando coloro che praticano il Buddismo, si vede che quelli che si concentrano unicamente sulla teoria si considerano uguali al santo5, e aderiscono solo al vero insegnamento denigrando gli insegnamenti provvisori. Quelli che si concentrano sulla pratica credono che solo le persone negli stadi avanzati della pratica acquisiscano meriti, e quindi offendono il vero insegnamento e aderiscono agli insegnamenti provvisori. Adesso che siamo entrati nell’ultima epoca e più nessuno tiene a mente le intenzioni del Budda, c’è forse qualcuno che non cada nell’uno e nell’altro di questi errori? Ma, se una persona coglie il vero significato del Sutra del Loto, comprende che sia le persone degli stadi iniziali della pratica, sia quelle degli stadi più avanzati, possono ottenere immediatamente l’illuminazione. Io chiedo ai praticanti di guardare nella propria mente, ricercare nel proprio cuore, e rendersi chiaramente conto delle proprie tendenze».

Di certo egli [Acharya Owari] ha frainteso il significato di queste parole del commentario. In effetti quando il commentario parla di coloro che si concentrano sulla teoria sta riferendosi alla scuola di Bodhidharma6. E quando parla di coloro che aderiscono al vero insegnamento e denigrano gli insegnamenti provvisori sta riferendosi alle scuole della Ghirlanda di fiori e della Vera parola. Quando parla di coloro che si concentrano sulla pratica, intende le scuole della Pura terra e dei Precetti, e quando parla di coloro che offendono l’insegnamento corretto e aderiscono agli insegnamenti provvisori ha in mente la scuola delle Caratteristiche dei dharma.

La parola “meraviglioso”, nel Sutra del Loto della Legge meravigliosa ha due significati. Uno è il myo, o meraviglioso, comparativo7, che indica la refutazione degli insegnamenti grezzi e la rivelazione dell’insegnamento meraviglioso. L’altro è il myo assoluto, che indica l’apertura degli insegnamenti grezzi e la loro fusione nell’insegnamento meraviglioso.

I sutra predicati prima del Sutra del Loto, così come quelli predicati dopo, in una certa misura accennano alla refutazione degli insegnamenti grezzi e alla rivelazione dell’insegnamento meraviglioso. Ma non dicono assolutamente niente riguardo all’apertura degli insegnamenti grezzi e alla loro fusione nell’insegnamento meraviglioso. Ciò nonostante, i maestri buddisti che si affidano all’uno o all’altro di questi sutra insistono che essi contengono entrambi i tipi di myo, cioè quello che refuta gli insegnamenti grezzi e rivela l’insegnamento meraviglioso, e quello che apre gli insegnamenti grezzi e li fonde nell’insegnamento meraviglioso. O rubano la saggezza del Gran Maestro T’ien-t’ai [per avallare le proprie argomentazioni] o si comportano come privati cittadini che cercano di dettar legge all’intero paese. Anche se affermano che tali sutra contengono l’apertura degli insegnamenti grezzi, quello a cui si riferiscono non è altro che la refutazione di tali insegnamenti. Ciò è particolarmente vero nel caso delle persone di cui parlavo prima, che aderiscono esclusivamente agli insegnamenti provvisori o esclusivamente al vero insegnamento.

Ma gente come Acharya Owari non riconosce le proprie colpe ed essendo gelosa degli altri crede che sia la montagna a girare quando in realtà sono solo i suoi occhi.

La procedura che Shakyamuni, Molti Tesori e i Budda delle dieci direzioni hanno sempre impiegato è quella di usare prima il vero insegnamento per refutare gli insegnamenti provvisori e poi di recidere gli attaccamenti delle persone a questi ultimi per condurle al vero insegnamento. Se si insiste a dire che chi usa il vero insegnamento per refutare gli insegnamenti provvisori è cieco alla verità, allora Shakyamuni era forse cieco alla verità? O T’ien-t’ai e Dengyo erano forse ciechi alla verità? È un’affermazione semplicemente ridicola!

Per quanto riguarda la situazione al tempio Shijuku, individui come i suoi sovrintendenti sono persone che non capiscono niente e hanno paura di me, e anche Odaichi-bo e gli altri ci fanno del male. Questo è un segno che i loro insegnamenti errati saranno ben presto spazzati via.

Quando si mettono a nudo le radici i rami si seccano e quando la sorgente si prosciuga il fiume cessa di scorrere8. Non si tratta solo di un modo di dire. Per quattrocento anni e più, la grande colpa di offesa al Sutra del Loto commessa dai tre gran maestri, Kobo, Jikaku e Chisho è rimasta nascosta, ma adesso le sue radici sono state messe a nudo e i suoi rami si seccheranno. Adesso, io, Nichiren, ho chiarito come stanno le cose. Il maestro non buddista Uluka si trasformò in una pietra e rimase tale per numerose centinaia di anni. Ma quando il Bodhisattva Dignaga lo rimproverò, la pietra diventò acqua. Ashvaghosha fece crollare lo stupa costruito da Nirgrantha Jnataputra9. Questo è ciò che significa il proverbio: “Se tocchi un leone che dorme, risveglierai la sua rabbia”.

Nichiren

Il sedicesimo giorno del primo mese del quarto anno di Kenji [1278]

Risposta al prete Buzen-ko del tempio Jisso nella provincia di Suruga

Cenni Storici

Nichiren Daishonin scrisse questa lettera da Minobu il sedicesimo giorno del primo mese del 1278 in risposta agli auguri di Capodanno ricevuti da parte del prete Buzen-ko, anche noto come Buzen-bo, del tempio Jisso. Si ritiene che Buzen-bo fosse diventato discepolo del Daishonin grazie agli sforzi di Nikko, ma non si hanno molte notizie in merito. Nella sua lettera sembra che Buzen-bo avesse informato il Daishonin delle critiche all’indirizzo suo e dei suoi seguaci da parte di un altro prete del Jisso-ji, l’Acharya Owari, il quale sosteneva che i metodi di propagazione del Daishonin discordavano dall’intento espresso nell’opera di T’ien-t’ai Il significato profondo del Sutra del Loto.

Il Daishonin risponde che Owari chiaramente si sbaglia: usare il vero insegnamento per refutare gli insegnamenti provvisori, e poi recidere l’attaccamento delle persone a tali insegnamenti per condurli al vero insegnamento è la procedura che adottano sempre i Budda. E fa notare che, se questa procedura fosse scorretta, anche il Budda Shakyamuni e i gran maestri T’ien-t’ai e Dengyo avrebbero sbagliato.

Nella parte conclusiva della lettera, il Daishonin osserva che il tentativo da parte dei preti del Shijuku-in, un tempio nei pressi del Jisso-ji, di screditare il Daishonin e i suoi seguaci è un segno del declino degli insegnamenti erronei che essi rappresentano.


Note
1. Prete del tempio Jisso della scuola Tendai che denigrava e tormentava i discepoli del Daishonin.
2. Si tratta di insegnamenti che per la loro natura grossolana contengono errori o espongono la verità in maniera imperfetta. Il termine “insegnamenti grezzi” è usato in contrasto a “insegnamento meraviglioso”, cioè l’insegnamento che esprime perfettamente la verità. Secondo T’ien-t’ai, dei quattro insegnamenti della dottrina – l’insegnamento del Tripitaka, l’insegnamento di condivisione, l’insegnamento specifico e l’insegnamento perfetto – i primi tre sono insegnamenti grezzi e l’ultimo è l’insegnamento meraviglioso. Similmente, gli insegnamenti hinayana e gli insegnamenti mahayana precedenti al Sutra del Loto sono considerati insegnamenti grezzi, mentre il Sutra del Loto è l’insegnamento meraviglioso.
3. Si chiamano cinque pratiche “successive” perché sono svolte l’una dopo l’altra. Esse sono: 1) dedicarsi ai tre tipi di apprendimento: precetti, meditazione e saggezza; 2) istruire e salvare le persone con cuore puro; 3) praticare sulla base del supremo principio, il principio dell’universo; 4) istruire e salvare gli esseri umani, gli esseri celesti, gli ascoltatori della voce e i pratyekabuddha con la stessa compassione di un genitore verso i suoi figli; 5) istruire e salvare le persone condividendone le sofferenze che originano da idee illusorie, nascita, invecchiamento, malattia e morte.
4. “Curare gli impedimenti per aiutare l’illuminazione” è la settima delle dieci meditazioni esposte da T’ien-t’ai in Grande concentrazione e visione profonda, per osservare la verità della vita. Essa consiste nel rimuovere gli ostacoli all’illuminazione praticando le sei paramita.
5. “Santo” qui indica il Budda Shakyamuni.
6. La scuola di Bodhidharma è la scuola Zen, basata su quella che essa stessa chiama “trasmissione separata al di fuori dei sutra”; essa pone l’accento sulla meditazione come pratica per ottenere l’illuminazione e comprendere la vera natura della mente.
7. “Myo comparativo” significa che il Sutra del Loto è meraviglioso perché, se paragonato a tutti gli altri insegnamenti, risulta superiore. “Myo assoluto” significa che il Sutra del Loto non può essere paragonato a nessun altro insegnamento perché li abbraccia e li integra tutti; nessun insegnamento esiste al di fuori di esso e quindi non si può parlare di insegnamenti che siano superiori o inferiori a esso. Da questo punto di vista tutti gli insegnamenti esprimono vari aspetti della verità fondamentale.
8. Questa frase si trova in Grande concentrazione e visione profonda.
9. Una storia simile si trova in Storia dei successori del Budda, nella parte che riguarda Ashvaghosha. Una volta il re Kanishka, passando nei pressi di uno stupa non buddista ornato con i sette tipi di tesori, credette che fosse uno stupa dedicato al Budda, ma, quando vi pregò davanti, lo stupa crollò. I servitori del re scavarono nel terreno e trovarono i resti di Nirgrantha Jnataputra, uno dei sei maestri non buddisti, fondatore del Giainismo. Forse il Daishonin dice che fu Ashvaghosha a far crollare lo stupa, perché questi propagò il Buddismo con il patrocinio del re Kanishka.