Numero: 129
Data: 1279
Luogo: Luogo sconosciuto
Destinatario: Toki Jonin, moglie di

Il prolungamento della vita

Ci sono due tipi di malattie: più gravi e meno gravi. Una cura tempestiva di un bravo medico può guarire anche le malattie più gravi, per non parlare di quelle leggere. Anche il karma può essere diviso in due categorie: mutabile e immutabile. Un pentimento sincero sradicherà anche un karma immutabile, per non parlare di quello mutabile. Il settimo volume del Sutra del Loto afferma: «Questo sutra offre la buona medicina per i mali della gente di Jambudvipa»1. Queste parole non si trovano in nessun altro sutra. Tutti gli insegnamenti della vita di Shakyamuni sono le auree parole di verità del Tathagata; per innumerevoli kalpa non hanno mai contenuto la più piccola falsità. In particolare il Sutra del Loto è la verità di tutte le verità insegnate dal Budda, poiché contiene la sua dichiarazione: «Mettendo da parte onestamente gli espedienti»2. Il Budda Molti Tesori confermò la verità del Sutra del Loto e tutti gli altri Budda estesero la loro lingua in segno di approvazione. Come potrebbe allora essere falso? Questo sutra contiene il più grande di tutti i segreti. Inoltre parla di una donna affetta da malattia nell’ultimo periodo di cinquecento anni dei duemilacinquecento anni seguenti alla morte del Budda.

Il re Ajatashatru si coprì di piaghe virulente su tutto il corpo il quindicesimo giorno del secondo mese del suo cinquantesimo anno. Neppure l’abilità del rinomato medico Jivaka bastò a curarlo. Gli fu predetto che sarebbe morto il settimo giorno del terzo mese e che sarebbe caduto nella grande fortezza dell’inferno di sofferenza incessante. Tutte le gioie dei suoi cinquant’anni e più svanirono improvvisamente e le sofferenze di un’intera esistenza si concentrarono in ventun giorni. La sua morte era predeterminata dal suo karma immutabile. Ma allora il Budda gli insegnò ancora una volta il Sutra del Loto, tramite l’insegnamento che divenne il Sutra del Nirvana. Il re guarì immediatamente dalla sua malattia e anche le gravi colpe che pesavano sul suo cuore svanirono come gocce di rugiada.

Più di millecinquecento anni dopo la morte del Budda, visse [in Cina] un uomo chiamato Ch’en Chen3. Gli fu profetizzato che sarebbe morto all’età di cinquant’anni, ma, seguendo il Gran Maestro T’ien-t’ai, fu in grado di prolungare la sua vita di quindici anni e visse fino all’età di sessantacinque. Anche il Bodhisattva Mai Sprezzante trasformò il suo karma immutabile e prolungò la sua vita grazie alla pratica del Sutra del Loto. Il sutra afferma: «La durata della sua vita si allungò»4. Le persone appena menzionate erano uomini, non donne, ma prolungarono la loro vita praticando il Sutra del Loto. Ch’en Chen visse prima dell’ultimo periodo di cinquecento anni, per cui il cambiamento del suo karma fu una cosa straordinaria, come se il riso maturasse in inverno o il crisantemo fiorisse in estate. In quest’epoca, per una donna, cambiare il karma immutabile con la pratica del Sutra del Loto è naturale, come per il riso maturare in autunno e per il crisantemo fiorire in inverno.

Quando io pregai per mia madre, non solo ella guarì dalla sua malattia, ma la sua vita fu prolungata di quattro anni. Ora anche tu ti sei ammalata e, come donna, è più che mai opportuno che tu cerchi di credere fermamente nel Sutra del Loto e vedere cosa farà per te. Inoltre puoi andare da Nakatsukasa Saburo Saemon-no-jo [Shijo Kingo] che non solo è un medico eccellente, ma anche un devoto del Sutra del Loto.

La vita è il più prezioso di tutti i tesori. Anche un solo giorno di vita in più ha maggior valore di dieci milioni di ryo d’oro. Il Sutra del Loto supera tutti gli altri sacri insegnamenti della vita del Budda grazie al capitolo “Durata della vita”. Se il più grande principe della terra di Jambudvipa morisse da bambino, sarebbe meno importante di un filo d’erba. Anche un uomo dalla saggezza splendente come il sole, se morisse giovane varrebbe meno di un cane vivo. Affrettati ad accumulare il tesoro della fede e sconfiggi velocemente la tua malattia.

Potrei chiedere io a Shijo Kingo di curarti, ma, mentre alcuni preferiscono essere avvicinati da un intermediario, altri lo interpretano come mancanza di serietà da parte della persona interessata. È estremamente difficile scandagliare la mente altrui. Ho sperimentato tale difficoltà in molte occasioni. Shijo Kingo si offenderebbe se gli venisse chiesto qualcosa non direttamente dalla persona interessata e perciò, in questo caso, non è opportuno che io interceda. Chiedi direttamente il suo aiuto, con franchezza e sincerità, senza ricorrere a un intermediario. Quando egli venne a farmi visita, nel decimo mese dello scorso anno, mi disse quanto era dispiaciuto della tua malattia. E aggiunse che probabilmente tu non eri eccessivamente preoccupata, dato che la tua malattia non era ancora grave, ma che sarebbe peggiorata sicuramente entro il primo o il secondo mese di quest’anno. Le sue parole mi rattristarono profondamente. Mi disse anche che Toki è legato a te come a un bastone cui appoggiarsi o a una colonna per sostenersi. Era molto preoccupato per te. Shijo Kingo è un uomo che non si arrende mai alla sconfitta e che tiene in gran conto gli amici.

Se non sei disposta a fare sforzi per guarire5, sarà molto difficile curare la tua malattia. Un giorno di vita è molto più prezioso di tutti i tesori del sistema maggiore di mondi, quindi, prima di tutto, devi dimostrare la volontà [di guarire]6. Questo è il significato del passo del settimo volume del Sutra del Loto nel quale si afferma che bruciarsi un dito in offerta al Budda e al Sutra del Loto è meglio che donare tutti i tesori del sistema maggiore di mondi7. Una singola vita vale di più del sistema maggiore di mondi. Tu hai ancora molti anni davanti a te, e inoltre hai incontrato il Sutra del Loto. Se vivi anche un solo giorno di più, puoi accumulare una fortuna ancora più grande. Quant’è preziosa la vita!

Scrivi il tuo nome e l’età di tuo pugno e mandameli tramite il tuo messaggero, affinché possa pregare gli dèi del sole e della luna. Anche tuo figlio Iyo-bo8 è estremamente preoccupato per te, così offrirà la recitazione della parte in versi del capitolo “Durata della vita” a questi dèi.

Con rispetto,

Nichiren

Risposta alla monaca laica

Cenni Storici

Nel 1279 Nichiren Daishonin inviò questa lettera alla monaca laica Toki che aveva sposato Toki Jonin dopo essere rimasta vedova del primo marito. Quando Toki Jonin diventò prete laico, anch’ella scelse di diventare monaca laica con il nome di Myojo (Eternità Meravigliosa).

Lo scritto spiega il principio della trasformazione del karma, o destino. Il Buddismo definisce il karma come mutabile o immutabile, a seconda che il tempo in cui si riceve la ricompensa o retribuzione sia o meno prefissato. E ciò vale sia per il buono che per il cattivo karma.

Il karma mutabile ha un’influenza più debole sulla vita di una persona e può essere trasformato con uno sforzo adeguato, mentre quello immutabile è profondamente radicato e più difficile da cambiare. È la forza che determina la tendenza di base della vita di una persona. Karma immutabile è da intendersi anche quello i cui effetti o retribuzioni sono destinati a comparire in un momento prestabilito, come per esempio nel caso di Ajatashatru, che si diceva dovesse morire il settimo giorno del terzo mese.

Mentre le scritture buddiste descrivono una varietà di cause che concorrono a formare il karma, il Buddismo del Daishonin insegna che le cause decisive consistono nel sostegno che offriamo alla Legge mistica, o nell’offesa che le arrechiamo. Sono queste le cause che rimangono incise nella profondità della nostra vita, al di là della nostra capacità di percepirle. Tuttavia, in questa lettera Nichiren Daishonin afferma inequivocabilmente che una forte fede e un sincero pentimento hanno il potere di trasformare anche il karma immutabile.


Note
1. Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 394.
2. Ibidem, cap. 2, p. 90.
3. Ch’en Chen: fratello maggiore di T’ien-t’ai e generale della dinastia Ch’en.
4. Il Sutra del Loto, cap. 20, p. 365.
5. Lett.: «Se lesini perfino il tesoro del corpo», che alla luce del paragrafo precedente potrebbe sottintendere «se non vuoi nemmeno fare lo sforzo di contattare personalmente Shijo Kingo».
6. Devi dimostrare la volontà [di guarire]: questa frase è legata a quella, due paragrafi sopra, che afferma: «Affrettati ad accumulare il tesoro della fede»; la parola per “fede” e per “volontà” è sempre il carattere kokorozashi, che letteralmente significa “direzione del cuore”, e quindi, per estensione, cuore che crede, cuore orientato nella direzione corretta, determinazione, volontà, sincerità, premura, sincera intenzione; sta a indicare anche la sincerità dell’offerta e l’offerta stessa. Nichiren Daishonin usa spesso questa espressione come sinonimo di “fede”. In questo caso, unita al verbo “dimostrare”, sottintende la necessità di compiere un’azione concreta.
7. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 391.
8. Iyo-bo: altro nome di Nitcho (1252-1317), uno dei sei preti anziani discepoli del Daishonin, probabilmente figlio adottivo di Toki Jonin o figlio di sua moglie e del primo marito di lei.