I grandi carri trainati dai buoi bianchi descritti nel Sutra del Loto sono i carri su cui viaggiamo noi e gli altri devoti del Sutra del Loto. Sono descritti dettagliatamente nel capitolo “Similitudine e parabola” del Sutra del Loto, ma, quando Kumarajiva tradusse il passo del sutra, abbreviò il testo originale e quindi la descrizione non è completa.
Il testo sanscrito proveniente dall’India descrive molto più dettagliatamente gli ornamenti dei carri e altre cose del genere ed elenca anche i sette tipi di gemme: ascoltare l’insegnamento corretto, credere in esso, osservare i precetti, meditare, praticare assiduamente, rinunciare ai propri attaccamenti e riflettere su se stessi. Io, Nichiren, ho effettuato uno studio sul testo.
Per cominciare, si dice che questi carri misurino 500 yojana, sia in lunghezza sia in larghezza, e che siano dotati di ruote d’oro e pali di copertura d’argento. Su ognuno degli otto lati corrono funi d’oro intrecciate, la scaletta ha 37 gradini di argento scintillante, e dalle quattro fiancate pendono 84.000 campanelli preziosi. Dalle aste di giada sventolano 360 vessilli di broccato scarlatto; sulle 42.000 sponde, stanno di guardia i quattro re celesti e, dentro i carri, seduti su preziosi fiori di loto, vi sono più di 69.380 Budda e bodhisattva. Shakra e il suo seguito scortano i carri eseguendo 1200 tipi di musica; il re Brahma regge un baldacchino sopra di essi, mentre gli dèi della terra spianano montagne, fiumi e ogni altro ostacolo sul loro percorso per rendere liscio il terreno. Così questi grandi carri trainati dai buoi bianchi possono volare liberamente nel cielo della natura essenziale dei fenomeni.
Le persone che mi seguono viaggeranno su questi carri fino al Picco dell’Aquila e io, Nichiren, a bordo dello stesso tipo di carro, verrò ad accoglierle. Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo.
Nichiren