Numero: 150
Data: 1280
Luogo: Luogo sconosciuto
Destinatario: Destinatario sconosciuto

I figli Puro Forziere e Puro Occhio

Ho ricevuto un sacco di riso non raffinato, una cesta di meloni, alcuni germogli di colocasia e vari altri doni.

C’era una volta un uomo che prestava servizio presso un ricco di nome Virtù del Piacere. Giorno e notte, lui, la moglie e i bambini venivano trattati duramente e comandati a bacchetta. Incapace di tollerare oltre gli eccessivi maltrattamenti, egli si nascose e poi fuggì in un altro paese. Dopo aver servito per qualche tempo alla corte di un grande re di quel paese, divenne un vassallo influente e poi primo ministro. In seguito, grazie alla potenza di questo paese, egli sconfisse il paese in cui risiedeva il suo precedente padrone. Questi, quando vide il primo ministro, ne ebbe una grande paura e rimpianse di averlo maltrattato. Si mise al servizio del primo ministro e gli procurò molte ricchezze. Senza pensare alla sconfitta che aveva subìto, da allora si diede da fare unicamente per garantirsi che gli fosse risparmiata la vita1.

Nel caso del Sutra del Loto è lo stesso. Il Sutra del Loto è il sovrano del Budda Maestro della Medicina dell’est e anche di tutti i Budda del sud, ovest, nord, sopra e sotto. Il Budda Shakyamuni e gli altri Budda riveriscono i caratteri del Sutra del Loto così come il popolo teme il sovrano e le stelle venerano la luna.

Tuttavia noi persone comuni siamo state a lungo sotto il dominio del re demone del sesto cielo. Siamo state confinate nei regni dell’inferno, degli spiriti affamati e degli animali, siamo state torturate dai guardiani dell’inferno giorno e notte, senza un momento di tregua. Eppure, se riusciamo in qualche modo a porci sotto la protezione del Sutra del Loto, il Budda Shakyamuni e i Budda delle dieci direzioni ci tratteranno come figli e persino i re celesti Brahma e Shakra non oseranno avvicinarsi a noi, tantomeno il re demone del sesto cielo. Il re demone che prima era nostro sovrano, sarà ora colmo di timore reverenziale nei nostri confronti: temendo che, se ci molestasse, si troverebbe in difficoltà presentandosi davanti al Sutra del Loto e ai Budda delle dieci direzioni, ci farà delle offerte. Per questa ragione egli fa di tutto per impedire agli esseri viventi dei sei sentieri di avvicinarsi al Sutra del Loto.

Perciò come può essere accaduto che tu abbia avuto pietà di Nichiren, che è odiato da tutti, e in più d’una o due volte mi abbia inviato diversi doni fin su queste montagne? È una cosa fuori dal comune! Forse il Budda Shakyamuni è entrato nel tuo corpo o forse il tuo defunto figlio è diventato un Budda e, per guidare suo padre e sua madre, è entrato nei vostri cuori.

Il re Ornamento Meraviglioso2 era un sovrano malvagio, ma poiché fu guidato [sulla via] dai suoi due figli Puro Forziere e Puro Occhio, sia lui sia sua moglie credettero nel Sutra del Loto e diventarono Budda. Il tuo caso è sorprendentemente simile al suo.

Kai-ko3 mi ha detto: «Egli [il figlio defunto] era una persona fuori dal comune sia per la bellezza del suo aspetto, sia per la sua rettitudine e saggezza. Pensai: “Che peccato che una persona come lui, eccezionale sotto tutti gli aspetti, sia morta così giovane!”. Riflettendo però ho capito che era una cosa straordinaria: grazie alla morte del figlio la madre ha iniziato a ricercare la via e il padre ha cominciato a praticare pregando per il suo riposo. Inoltre il fatto che si siano affidati al Sutra del Loto, detestato da tutti, deve voler dire che il loro defunto figlio stava al loro fianco e li ha incoraggiati». Anch’io credo che le cose stiano così.

Prima pensavo che la tua fede fosse superficiale, ma ora, per la prima volta, ho percepito la tua profonda dedizione4. Se dovesse succederti qualcosa, pensa che i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo ti appariranno come la luna che sorge luminosa nella notte scura. In quella luna saranno visibili il Budda Shakyamuni, i Budda delle dieci direzioni e il figlio che ti ha preceduto nella morte. Ti spiegherò più dettagliatamente in un’altra occasione.

Con profondo rispetto,

Nichiren

Il settimo giorno del settimo mese

Cenni Storici

Questa lettera fu scritta nel settimo mese del terzo anno di Koan (1280), ma il destinatario è incerto. Secondo alcuni si tratterebbe di Matsuno Rokuro Saemon-no-jo, che viveva nel villaggio di Matsuno, nel distretto di Ihara della provincia di Suruga; secondo altri di Niike Saemon-no-jo. Tuttavia, la descrizione fatta da Kai-ko Nichiji, uno dei sei discepoli anziani del Daishonin, dell’aspetto e della personalità del figlio defunto del destinatario, fa supporre che lo conoscesse personalmente, avallando così la tesi che la lettera fosse indirizzata a Matsuno Rokuro Saemon-no-jo, fratello maggiore di Nichiji.

Il Daishonin cita l’esempio del ricco Virtù del Piacere per illustrare come perfino il re demone del sesto cielo abbia timore e sia soggetto al devoto del Sutra del Loto, ed esprime la propria gioia perché il destinatario della lettera ha mantenuto la fede nonostante tutto il popolo giapponese si opponesse agli insegnamenti del Daishonin. Narra poi la storia del re Ornamento Meraviglioso, introdotto al corretto insegnamento dai figli, Puro Forziere e Puro Occhio. Rassicura infine il destinatario e sua moglie riguardo alla sicura illuminazione del figlio defunto e li incoraggia a mantenere la fede.


Note
1. Fonte sconosciuta.
2. Re Ornamento Meraviglioso: appare nel ventisettesimo capitolo del Sutra del Loto, “Re Ornamento Meraviglioso”. Visse nell’epoca del Budda Saggezza del Fiore Sovrano della Costellazione Suono della Nuvola Tonante. Seguace del Brahmanesimo, dietro esortazione della moglie Pura Virtù e dei figli Puro Forziere e Puro Occhio si recò a vedere il Budda, facendogli varie offerte. Il Budda profetizzò che nel futuro avrebbe ottenuto l’illuminazione come Budda chiamato re dell’Albero di Sal. Re Ornamento Meraviglioso abdicò al trono in favore del fratello, si unì all’ordine buddista insieme alla moglie, ai due figli e al suo seguito e si dedicò infaticabilmente alla pratica del Sutra del Loto. Nell’assemblea sul Picco dell’Aquila Shakyamuni identificò il re con il Bodhisattva Fiore di Virtù e i suoi figli Puro Forziere e Puro Occhio con i bodhisattva Re della Medicina e Medicina Superiore.
3. Kai-ko: Nichiji (n. 1250), uno dei sei discepoli anziani del Daishonin.
4. Dedizione: l’espressione giapponese è kokorozashi, che letteralmente significa “direzione del cuore”, e quindi, per estensione, cuore che crede, cuore orientato nella direzione corretta, determinazione, volontà, sincerità, premura, sincera intenzione; sta a indicare anche la sincerità dell’offerta e l’offerta stessa. Nichiren Daishonin usa spesso questa espressione come sinonimo di “fede”.