Numero: 120
Data: 1278
Luogo: Minobu
Destinatario: Shijo Kingo

I due tipi di malattia

Le malattie degli esseri umani possono essere divise in due categorie, la prima delle quali è costituita dalle malattie del corpo. Le malattie fisiche comprendono centouno disordini dell’elemento terra, centouno dell’elemento acqua, centouno dell’elemento fuoco e centouno dell’elemento vento, per un totale di quattrocentoquattro malattie1. Queste malattie possono essere curate con le medicine prescritte da abili medici come Detentore d’Acqua, Portatore d’Acqua2, Jivaka e Pien Ch’üeh3.

La seconda categoria è costituita dalle malattie della mente che sono i tre veleni e le ottantaquattromila malattie4. Solo un Budda può curarle, perciò sono al di là delle capacità mediche delle due divinità e dei tre asceti5; per non parlare di quelle di Shen Nung e Huang Ti6.

Le malattie della mente differiscono grandemente per gravità. I tre veleni e le ottantaquattromila malattie che affliggono le persone comuni dei sei sentieri possono essere curate dal Budda delle scuole del Tesoro dell’Abhidharma, dell’Affermazione della verità e dei Precetti che derivano dall’insegnamento hinayana del Tripitaka. Ma, se si cerca di curare con gli insegnamenti hinayana i tre veleni e le ottantamila malattie che sorgono dall’offesa ai sutra mahayana come quelli della Ghirlanda di fiori, della Saggezza e di Mahavairochana, queste malattie non faranno che peggiorare e non guariranno mai. Esse possono essere curate solo con gli insegnamenti mahayana. Inoltre, se si cerca di usare i sutra della Ghirlanda di fiori, della Saggezza o di Mahavairochana o gli insegnamenti delle scuole della Vera parola e dei Tre trattati per curare i tre veleni e le ottantamila malattie che sorgono quando coloro che praticano i vari sutra mahayana si oppongono al Sutra del Loto, le loro malattie diventeranno sempre più gravi. Per fare un esempio, la fiamma prodotta dal legno o dal carbone che brucia può essere facilmente spenta dall’acqua, ma, se si versa acqua su un fuoco prodotto dall’olio, esso non farà che bruciare più intensamente e le fiamme si leveranno ancor più alte.

Le epidemie dilagate in Giappone dall’anno scorso non possono essere incluse nelle quattrocentoquattro malattie del corpo e quindi non possono essere curate da Hua T’o7 e Pien Ch’üeh. Non sono neppure comprese nelle ottantaquattromila malattie che possono essere guarite con gli insegnamenti hinayana o con quelli mahayana provvisori. Per questo motivo, le preghiere dei preti delle varie scuole che si basano su questi insegnamenti non servono a porre fine a queste epidemie, anzi le aggravano ancor più. Anche se quest’anno le epidemie dovessero cessare, sicuramente scoppieranno di nuovo nei prossimi anni. Forse finiranno soltanto dopo che sarà accaduto qualcosa di terribile.

Il Sutra del Loto dice: «Se praticherà l’arte medica e curerà con le sue terapie una malattia, i suoi pazienti contrarranno subito altri mali oppure moriranno. […], non farebbe altro che peggiorare la sua condizione»8. Il Sutra del Nirvana dice: «A quel tempo il re Ajatashatru di Rajagriha […] fu colpito da piaghe estese su tutto il corpo. […]. [Il re disse a sua madre:] “L’origine di queste piaghe è nella mente; esse non derivano dai quattro elementi. Anche se la gente dice che esiste un medico in grado di curarle, questo non è possibile”». Miao-lo dice: «I sapienti sanno percepire l’origine delle cose, come i serpenti conoscono la via dei serpenti»9.

Le attuali epidemie sono paragonabili alle piaghe virulente del re Ajatashatru che non potevano essere curate altri che dal Budda: possono essere debellate soltanto dal Sutra del Loto.

Io, Nichiren, fui colpito dalla diarrea il trentesimo giorno del dodicesimo mese dell’anno scorso e, fino al terzo o quarto giorno del sesto mese di quest’anno, gli episodi sono aumentati di frequenza giorno dopo giorno e si sono aggravati mese dopo mese. Proprio quando pensavo che si trattasse del mio karma immutabile, mi hai inviato le tue buone medicine e, dopo averle prese, i disturbi sono diminuiti giorno dopo giorno e mese dopo mese, e adesso sono un centesimo della loro intensità originale. Mi chiedo se il Budda Shakyamuni non abbia preso possesso del tuo corpo per aiutarmi, o se i Bodhisattva della Terra mi abbiano elargito la buona medicina di Myoho-renge-kyo. Chikugo-bo10 ti spiegherà tutto questo nei dettagli.

Poscritto: Il tuo messaggero è arrivato all’ora del cane [dalle diciannove alle ventuno], il venticinquesimo giorno di questo mese. Le cose che mi hai mandato non hanno prezzo. Per favore, esprimi il mio apprezzamento a Toki per la sua offerta di un abito estivo. Per favore dì anche a tua moglie che sono molto dispiaciuto per la morte di suo nonno.

Con profondo rispetto,

Nichiren

Il ventiseiesimo giorno del sesto mese

Risposta a Nakatsukasa Saemon-no-jo

Cenni Storici

Nichiren Daishonin inviò questa lettera da Minobu a Shijo Kingo nel primo anno di Koan (1278). Il suo contenuto è molto simile a quello di un’altra lettera scritta nello stesso periodo a Toki Jonin, Curare la malattia, il cui inizio è praticamente identico.

La vita del Daishonin a Minobu si svolgeva in condizioni difficili: il cibo era scarso, gli inverni molto rigidi e il riparo inadeguato. Le sue condizioni di salute presto ne risentirono e, dalla prima metà del 1278, Nichiren cominciò a soffrire di una forma debilitante di diarrea cronica. Shijo Kingo, che era un abile medico, preparò una medicina e la inviò a Minobu insieme ad altri doni. Questa lettera esprime l’apprezzamento del Daishonin per le offerte ricevute.

Egli distingue qui due tipi di malattia: quelle del corpo, che insorgono principalmente per cause fisiche, e quelle della mente, causate dai tre veleni. Mentre le malattie del corpo possono venir curate da un medico esperto, l’unico rimedio per le malattie della mente è da ricercarsi nel Buddismo.

Il Daishonin attribuisce poi le epidemie che devastavano il Giappone alle offese contro il Sutra del Loto. Né gli insegnamenti hinayana né quelli mahayana provvisori sarebbero stati in grado di contrastarle. Solo la fede nel Sutra del Loto, precisa, può sradicare la colpa dell’offesa e rimuovere la sofferenza delle persone.


Note
1. Terra, acqua, fuoco e vento erano gli elementi costitutivi di tutte le cose, secondo l’antica credenza indiana. Rispetto al corpo umano, la terra corrisponde alla carne, alle ossa, alla pelle, ai capelli e ai peli; l’acqua, al sangue e al sudore; il fuoco, alla temperatura del corpo; il vento, alla respirazione. «Centouno» qui non indica un numero esatto, ma semplicemente una grande quantità.
2. Detentore d’Acqua e Portatore d’Acqua: padre e figlio, entrambi eccellenti medici, citati nel Sutra della Luce dorata. Una volta scoppiò un’epidemia che si propagò in tutto il paese: Detentore d’Acqua era troppo vecchio per far fronte alla situazione, ma istruì il figlio Portatore d’Acqua nelle arti mediche e riuscì a salvare la popolazione.
3. Pien Ch’üeh: medico cinese del periodo di Primavera e Autunno (770-403 a.C.). Aveva studiato le arti mediche sin da ragazzo e si dice che fosse capace di curare quasi tutte le malattie.
4. Ottantaquattromila malattie: non è un numero esatto, ma indica una grande quantità. Vengono chiamate anche le ottantamila malattie e sorgono dai tre veleni inerenti alla vita umana.
5. Due divinità e tre asceti: le due divinità sono Shiva e Vishnu e i tre asceti sono Kapila, Uluka e Rishabha. Per i tre asceti vedi anche il Glossario.
6. Shen Nung e Huang Ti: due dei tre sovrani, i leggendari sovrani ideali dell’antica Cina. In Cronache dello storico, si dice anche che fossero esperti nell’arte medica e che fossero riveriti come inventori della medicina e divinità patrone di quest’ul­tima.
7. Hua T’o: medico del tardo periodo Han (25-220), particolarmente abile nella chirurgia. Quando l’agopuntura e la medicina non bastavano, dava dei narcotici al paziente e lo operava. Ideò un sistema di esercizi fisici che egli stesso praticava e in virtù del quale si dice che sia rimasto attivo e vigoroso anche all’età di cento anni.
8. Il Sutra del Loto, cap. 3, pp. 127-128.
9. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”.
10. Chikugo-bo: un altro nome di Nichiro (1245-1320), uno dei sei preti anziani discepoli del Daishonin.