Numero: 283
Data: 1277
Luogo: Minobu
Destinatario: Ota Jomyo, moglie di

Gli otto inferni freddi

Ho ricevuto la veste arancione, con le maniche aderenti e la fodera grigia; penso che contenga almeno dieci ryo di imbottitura!

Sotto terra vi sono due tipi di inferno. Il primo tipo è costituito dagli inferni caldi. Immagina che qualcuno appicchi un fuoco così grande da incendiare completamente i campi fino a farli diventare color del ferro fuso. I peccatori che arrostiscono in questi inferni bruciano come brandelli di carta gettati fra le fiamme, come trucioli di legno nel fuoco vivo. In questi inferni cadono quelli che hanno incendiato edifici, approfittando della confusione per rubare le cose in essi contenute, quelli che hanno acceso fuochi per attaccare il nemico o le donne nel cui cuore ardono le fiamme della gelosia.

L’altro tipo sono gli inferni freddi che sono otto. Il Sutra del Nirvana dice: «Ci sono otto tipi di inferni gelidi. Essi sono: l’inferno Hahava, l’inferno Atata, l’inferno Alala, l’inferno Ababa, l’inferno Uptala, l’inferno Padma, l’inferno Kumuda e l’inferno Pundarika». Gli otto inferni prendono il nome dalle grida emesse da coloro che soffrono per il freddo intenso o dai vari colori che assumono i loro corpi.

Per farti un’idea di come possano essere, pensa a com’è nel nostro paese [il freddo del] lago Suwa, o i venti del nord che soffiano dal monte Tateyama a Etchu, pensa agli uccelli con le piume congelate sul picco del monte Hakusan a Kaga, alle gonne gelide delle vedove anziane, ai fagiani che gridano mentre la neve si ammucchia intorno a loro.

Torturati dal freddo, le loro mascelle sbattono l’una contro l’altra e i dannati gridano “Hahava!”, “Atata!”, “Alala!”. Si dice che, sotto la tortura del freddo, i loro corpi diventino scarlatti, come un loto scarlatto o un grande loto scarlatto. Ti chiedi che tipo di persone cadano in questi inferni? Le persone che in questa vita hanno rubato le vesti degli altri, quelle che, pur vedendo i propri genitori o i propri maestri tremare di freddo, hanno continuato a indossare i propri indumenti pesanti, comodi e caldi, sia di giorno sia di notte: ecco chi cadrà in questi inferni!

Tra i sei sentieri, il sentiero o regno degli esseri celesti è il solo nel quale gli esseri nascono con i vestiti indosso, ma, anche nel sentiero degli esseri umani, Shanavasa1 e la monaca Bianco Splendente2 nacquero vestiti dal grembo delle loro madri. Fu perché [nelle esistenze precedenti] non solo avevano donato vesti a persone di valore, ma avevano offerto indumenti caldi e puri ai loro genitori, ai loro signori e ai tre tesori del Buddismo.

L’uomo di nome Shanavasa donò una veste a un pratyekabuddha che era nudo e da allora, epoca dopo epoca, vita dopo vita, ha sempre avuto vestiti sul suo corpo. La donna di nome Gautami3 regalò al Budda Shakyamuni una veste di lana ed egli predisse che sarebbe diventata un Budda di nome Gioia per gli Occhi di Tutti gli Esseri.

E adesso qui c’è una donna che ha donato una veste al Sutra del Loto. Non solo nelle vite future sfuggirà alle sofferenze degli otto inferni freddi, ma le saranno anche risparmiate disgrazie gravi nella vita presente. I suoi benefici si estenderanno ai figli e alle figlie che avranno sempre tanti vestiti, di tanti colori!

Rispettosamente,

Nichiren

Il diciottesimo giorno dell’undicesimo mese del terzo anno di Kenji [1277], segno ciclico hinoto-ushi

Risposta alla moglie del prete laico Ota

Cenni Storici

Nichiren Daishonin scrisse questa lettera da Minobu nell’inverno del 1277 alla moglie di Ota Jomyo, della provincia di Shimosa. Nell’esprimere il suo apprezzamento per avere ricevuto una veste invernale, il Daishonin spiega qual è il beneficio che deriva da tale offerta. Nel descrivere brevemente gli otto inferni caldi e gli otto inferni freddi di cui parlano le scritture buddiste, egli identifica le persone che cadranno negli otto inferni freddi con coloro i quali rubano i vestiti agli altri o stanno a guardare coloro che patiscono il freddo senza far niente per aiutarli. Egli descrive poi i benefici che derivano invece dall’offrire una veste al Sutra del Loto. Tali benefici proteggeranno chi ha fatto l’offerta dalle disgrazie in questa vita e dagli inferni freddi nella vita futura, e si estenderanno anche ai figli.


Note
1. Shanavasa è ritenuto il terzo dei ventitré successori del Budda Shakyamuni, o il quarto dei ventiquattro successori. Era un uomo ricco di Rajagriha, capitale del Magadha, in India.
2. Si dice che Bianco Splendente fosse la figlia di un uomo ricco dello stato di Kapilavastu, nell’India settentrionale. In Il tessuto per una veste e la veste sfoderata, il Daishonin scrive: «Una donna chiamata monaca Bianco Splendente nacque con indosso una veste. E, mentre cresceva, anche la veste diventava sempre più grande, finché, quando ella fu ordinata monaca, diventò una veste da monaca. Infine, all’assemblea in cui fu predicato il Sutra del Loto, Bianco Splendente ricevette la profezia che, in una futura esistenza, sarebbe diventata un Budda di nome Tathagata Gioia per gli Occhi di Tutti gli Esseri» (p. 568).
3. Chiamata anche Mahaprajapati, zia e madre adottiva di Shakyamuni.