Opera attribuita a Nagarjuna e tradotta dal sanscrito in cinese da Pu-k’ung. Un’altra versione attribuisce l’opera non a Nagarjuna, ma a Pu-k’ung stesso. Il trattato insegna l’importanza di una mente che aspira all’illuminazione. Poiché l’opera distingue tra gli insegnamenti essoterici ed esoterici, veniva particolarmente considerata dalla scuola della Vera parola. Kobo, il fondatore della scuola giapponese della Vera parola, citava spesso quest’opera per asserire la superiorità degli insegnamenti esoterici su quelli essoterici, nei quali è compreso il Sutra del Loto.