Opera di Saramati, tradotta in cinese da Ratnamati nel periodo della dinastia Wei settentrionale. Asserisce che tutti gli esseri possiedono il grembo del Tathagata ovvero la natura di Budda e che persino gli icchantika, le persone di incorreggibile miscredenza, potranno conseguire la Buddità. La tradizione tibetana attribuisce quest’opera a Maitreya. In genere si ritiene che questo trattato sia stato scritto intorno alla fine del quarto secolo o all’inizio del quinto.