Sutra mahayana che parla del ricco Vimalakirti, buddista laico di Vaishali. Nel sutra, il Budda Shakyamuni manda qualcuno a informarsi su Vimalakirti che è ammalato. Uno dopo l’altro, designa i suoi discepoli principali e i grandi bodhisattva, ma ognuno di loro dichiara di essere indegno per questo compito, perché in qualche occasione aveva perso in un dibattito con Vimalakirti. Alla fine il bodhisattva Manjushri accetta di partire. Vimalakirti, interrogato da Manjushri sulla natura della sua malattia, risponde che poiché tutti gli esseri viventi sono malati, egli è malato. Egli spiega che, poiché i bodhisattva considerano tutti gli esseri viventi come loro figli, è naturale che ne condividano le sofferenze. Il sutra formula così l’ideale del bodhisattva mahayana, che non distingue tra sé e gli altri. Il dialogo tra Vimalakirti e il bodhisattva Manjushri continua, e le dottrine dello Hinayana sono duramente criticate sulla base del principio di non dualità. Interrogato sulla definizione di non dualità, Vimalakirti replica con il silenzio, mostrando che la vera natura delle cose è al di là di ogni descrizione.