Pensatori di grande influenza in India al tempo di Shakyamuni, che ruppero apertamente con la vecchia tradizione vedica e sfidarono l’autorità brahmanica all’interno dell’ordine sociale indiano. Essi sono: Purana Kassapa, che negò l’esistenza della causalità, rifiutando tutti i concetti di moralità; Makkhali Gosala, che espose un assoluto fatalismo; Sanjaya Belatthiputta, che negò la possibilità di una conoscenza certa in campo metafisico; Ajita Kesakambala, un materialista secondo il quale la vita finisce quando il corpo muore; Pakudha Kacchayana, che asserì che gli esseri umani sono composti di sette elementi immutabili: terra, acqua, fuoco, vento, sofferenza, piacere e anima; Nigantha Nataputta, fondatore del Giainismo, che insegnava un rigido ascetismo.