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Buon amico

(giap. zenchishiki) Persona che guida gli altri al corretto insegnamento. Il Buddismo insegna che, nel perseguire il cammino verso l’illuminazione, bisognerebbe accompagnarsi a un buon amico. Nel capitolo “Devadatta” del Sutra del Loto, Shakyamuni descrive Devadatta, che attentò alla sua vita, come un buon amico perché in un’esistenza precedente gli aveva insegnato il Sutra del Loto. Nel capitolo “Re Ornamento Meraviglioso”, si narra di due fratelli, Puro Forziere e Puro Occhio, che furono “buoni amici” del loro padre, Re Ornamento Meraviglioso, perché lo convertirono al Buddismo. In questo capitolo si definiscono i “buoni amici” come «grandi cause e condizioni. Infatti, guidando e convertendo, consentono di vedere il Budda e di sviluppare il desiderio della suprema e perfetta illuminazione». Un “buon amico” è chiamato anche “buon maestro” perché istruisce sul corretto insegnamento. Nei suoi scritti, il Daishonin si riferisce anche ai nemici chiamandoli “buoni amici”, in quanto aiutano una persona a rafforzare la propria determinazione di portare avanti la pratica buddista. Vedi anche cattivo amico.

Cenni Storici


Note