Numero: 387
Data: Data sconosciuta
Luogo: Luogo sconosciuto
Destinatario: Destinatario sconosciuto

“Le loro opinioni erano largamente accettate come autorevoli”

Le loro opinioni erano largamente accettate come autorevoli. E, anche se da allora sono apparse infinite persone sagge, per quattrocento anni, fino al momento presente, tutti si sono conformati a tali opinioni. Di conseguenza, adesso i diecimila templi e più, i tremila santuari e più del Giappone, e i 4.994.828 abitanti di questo paese sono tutti diventati seguaci di questi tre gran maestri [Kobo, Jikaku e Chisho]. Essi prendono il Sutra del Loto, che è descritto come il supremo di tutti i sutra buddisti, e lo relegano al secondo o al terzo posto1.

A prima vista non sembrò che fosse poi un errore così grande. Ma le gocce di rugiada si accumulano fino a formare il grande mare e i granelli di polvere si accumulano fino a formare una grande montagna.

Cenni Storici

Questo frammento di lettera, di cui non si conoscono né la data né il destinatario, riporta una critica ai “tre gran maestri”: Jikaku e Chisho, patriarchi dell’esoterismo della Vera parola all’interno alla scuola Tendai, e Kobo, fondatore della scuola della Vera parola. Nichiren Daishonin afferma che, anche se per più di quattrocento anni i loro errori non sono mai venuti alla luce, adesso stanno diventando sempre più evidenti. In altri scritti il Daishonin mette in luce gli errori dottrinali di questi maestri e il fallimento delle preghiere dei loro seguaci nell’Ultimo giorno della Legge.


Note
1. Nel decimo capitolo del Sutra del Loto, il Budda Shakyamuni dice: «Ho predicato diversi sutra, e fra questi il Sutra del Loto è il supremo!» (Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235). Invece, in La chiave preziosa della volta segreta, Kobo attribuisce al Sutra del Loto un posto inferiore persino al Sutra della Ghirlanda di fiori, e inferiore di due posti al Sutra di Mahavairochana. Jikaku e Chisho sostenevano che il Sutra del Loto e quello di Mahavairochana erano uguali nei princìpi, ma il secondo era superiore in termini di pratica.