Numero: 240
Data: 1274
Luogo: Minobu
Destinatario: Destinatario sconosciuto

Chiarimento sul significato di “adottare l’insegnamento corretto”

Osservando il grave terremoto che si è verificato il ventitreesimo giorno dell’ottavo mese del primo anno dell’era Shoka [1257], segno ciclico hinoto-mi, io, Nichiren, ho meditato sulle ragioni di tale evento e ho scritto un’opera intitolata Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese.

In tale opera io affermo: «Dei sette disastri descritti nel Sutra del Maestro della Medicina, cinque si sono già verificati. Solo due devono ancora apparire: l’invasione da parte di paesi stranieri e la rivolta all’interno del paese. E delle tre calamità menzionate dal Sutra della Grande raccolta, due hanno già fatto la loro comparsa e ne rimane solo una: la guerra.

«I differenti tipi di disastri e calamità elencati dal Sutra della Luce dorata sono sorti uno dopo l’altro. Solo quello descritto come “predoni di altre regioni che invadono e saccheggiano il paese” deve ancora verificarsi. Questo è l’unico disastro che non è ancora capitato. E dei sette disastri elencati nel Sutra dei Re benevolenti, sei sono già presenti in tutta la loro violenza. Solo uno non è ancora apparso e cioè “nemici che invadono il paese dai quattro lati”.

«Per di più, [come dice il Sutra dei Re benevolenti]: “Quando in un paese regna il disordine, i primi a essere in disordine sono gli spiriti; quando gli spiriti sono in disordine, tutto il popolo è in disordine”.

«Ora, se esaminiamo attentamente la situazione attuale alla luce di questo passo, vediamo che vari spiriti infuriano da tempo e molta gente è perita. Se i primi disastri sono già evidenti, come possiamo dubitare che accadranno le calamità successive? Se, per punire l’adesione alle cattive dottrine, i restanti disastri si susseguiranno facendo a gara per colpirci, non sarà troppo tardi allora per intervenire?

«Gli imperatori e i re hanno il loro fondamento nello stato e portano pace e ordine; i ministri e i sudditi sono in possesso dei campi e delle risaie e provvedono ai bisogni del mondo. Ma se arrivano dei banditi da un altro paese e invadono il paese, o se scoppia una ribellione interna e le terre del popolo vengono saccheggiate, cosa potrà esserci se non terrore e confusione? Se il paese viene distrutto e le famiglie sterminate, dove ci si potrà rifugiare?» (Il testo sopracitato è tratto da Adottare l’insegnamento corretto).

Adesso vorrei aggiungere questo. L’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione fece una predizione: «Il capo non buddista Ottenuto Dolorosamente morirà fra sette giorni a partire da ora. E dopo che sarà morto rinascerà come uno spirito mangiatore di vomito»1. Ottenuto Dolorosamente disse: «Io non morirò fra sette giorni. Ho raggiunto lo stadio di arhat e non rinascerò nel regno degli spiriti affamati».

Quando la moglie di un uomo ricco della città di Champa2 rimase incinta, i sei maestri non buddisti dissero: «Ella darà alla luce una bambina». Ma il Budda fece questa predizione: «Ella darà alla luce un maschio».

Il Budda predisse anche: «Fra tre mesi da adesso entrerò nel nirvana»3. Tutti i praticanti degli insegnamenti non buddisti dissero: «Questa è una menzogna!». Ma, proprio come il Budda aveva predetto, il quindicesimo giorno del secondo mese, egli entrò nel nirvana.

E, nel secondo volume del Sutra del Loto, il Budda disse: «Shariputra, in epoche a venire, dopo che sarà trascorso un numero illimitato, incalcolabile, inconcepibile di kalpa, […] sarai in grado di divenire un Budda che si chiamerà Tathagata Fiore Splendente»4.

Nel terzo volume egli disse: «Questo mio discepolo, Mahakashyapa, nelle esistenze future potrà accedere al cospetto di tremila miliardi di Budda. […] Nella sua incarnazione finale sarà in grado di diventare un Budda e si chiamerà Tathagata Fulgida Luce»5.

E nel quarto volume disse: «Inoltre, se dopo l’estinzione del Tathagata qualcuno ascolterà il Sutra del Loto della Legge meravigliosa, anche solo un verso o una frase, e nella mente ne gioirà anche solo per un istante, anche a lui predìco il conseguimento della suprema perfetta illuminazione»6.

Questi passi dei sutra parlano di predizioni che il Budda fece riguardo a eventi futuri. Ma se le predizioni che riguardavano il capo non buddista Ottenuto Dolorosamente e gli altri due eventi7 non si fossero avverate, chi avrebbe potuto prestare fede alle parole del Budda? Anche se il Budda Molti Tesori ne aveva attestato la verità e i Budda emanazioni avevano esteso le loro lunghe lingue fino a raggiungere il cielo di Brahma, le persone avrebbero avuto difficoltà a crederle.

Alla luce di ciò, anche se io, Nichiren, disponessi dell’eloquenza di Purna e manifestassi i poteri sovrannaturali di Maudgalyayana, se le predizioni che ho fatto non si avverassero, chi crederebbe alle mie parole?

Nel quinto anno dell’era Bun’ei [1268], quando il Giappone ricevette la lettera dei mongoli, se fra le autorità vi fosse stato qualcuno dotato di saggezza, si sarebbe dovuto meravigliare [dell’accuratezza delle mie predizioni]. E, anche se non avevano creduto alle mie predizioni, quando incorsi nella disapprovazione delle autorità, il dodicesimo giorno del nono mese dell’ottavo anno della stessa era Bun’ei, io pronunciai un energico ammonimento8 che si avverò concretamente l’undicesimo giorno del secondo mese dell’anno seguente9.

Le persone dotate di discernimento devono assolutamente credere alle mie parole, specialmente adesso che i soldati nemici hanno già sferrato l’attacco e si sono impadroniti di due delle nostre province10. In simili circostanze anche un albero o una pietra, anche un uccello o una bestia, sarebbero colpiti e allarmati. Non si tratta di una cosa normale!

Sembra quasi che il demone celeste abbia preso possesso del nostro paese, facendo ubriacare o impazzire tutti. Ciò è causa di pianto e di dolore, di paura e di ribrezzo!

Nel mio Adottare l’insegnamento corretto affermavo inoltre: «Se non si liberano dalle illusioni cui sono attaccati e continuano a nutrire idee errate, allora lasceranno presto il mondo dei viventi e cadranno nell’inferno della sofferenza incessante».

Visto che le mie altre predizioni si sono avverate, mi aspetto che in futuro tutto il popolo del Giappone, di alta o bassa condizione sociale, cadrà nella grande fortezza dell’inferno Avichi. Questo è certo, così come qualcuno che mira alla grande terra non può fallire il bersaglio.

Ma non voglio parlare ulteriormente di queste cose. Anche fra i miei discepoli, ci sono coloro che potrebbero avere difficoltà a evitare il disastro. Sappiamo che coloro che offesero e attaccarono il Bodhisattva Mai Sprezzante alla fine «presero fede in lui e volontariamente si fecero suoi fedeli seguaci»11. Ma, a causa delle gravi offese commesse in precedenza, furono prima costretti a cadere nella grande fortezza dell’inferno Avichi dove patirono gravi sofferenze per mille kalpa.

Oggi, fra i miei discepoli alcuni sembrano aver fede, essere leali e seguire volontariamente i miei insegnamenti. Ma in realtà lo fanno solo in maniera formale. Se fra loro c’è qualcuno che in cuor suo non è pienamente convinto e nutre solo una fede superficiale, cadrà senza alcun dubbio nell’inferno della sofferenza incessante dove rimarrà confinato per uno, due, dieci o cento kalpa, se non addirittura per mille kalpa.

Se sperano di sfuggire a un simile destino, dovrebbero bruciarsi i gomiti come il bodhisattva Re della Medicina e strapparsi la pelle come Aspirazione alla Legge; dovrebbero scagliarsi fisicamente al suolo come il ragazzo delle Montagne Nevose o servire con tutto il cuore, come re Suzudan. O, se non altro, che si buttino a terra con tutte e cinque le membra, che il sudore scorra copioso dai loro corpi; o almeno che portino meravigliosi tesori e li accumulino di fronte al Budda, o diventino servitori di qualcuno che abbraccia il sutra. O che pratichino in maniera appropriata alle circostanze, in accordo con i quattro modi di predicare.

Se tra i miei discepoli qualcuno ha una fede debole e superficiale, in punto di morte manifesterà i segni di essere destinato all’inferno Avichi. E a quel punto, non dovrà incolpare me!

Scritto da Nichiren

Il quindicesimo giorno del dodicesimo mese dell’undicesimo anno di Bun’ei [1274], segno ciclico kinoe-inu

Cenni Storici

Nichiren Daishonin completò quest’opera a Minobu, il quindicesimo giorno del dodicesimo mese del 1274. Due mesi prima le forze dell’Impero mongolo avevano invaso le due isole di Iki e Tsushima a nord del Kyushu, per poi sbarcare nella baia di Hakata, nel Kyushu. Ma nello stesso mese una violenta tempesta si abbatté sulla flotta mongola provocando ingenti danni, e gli invasori batterono in ritirata. Due anni prima, nel secondo mese del 1272, il fratellastro del reggente Hojo Tokimune, Tokisuke, suscitò una rivolta contro di lui nel tentativo di impadronirsi del potere.

Nel trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese che Nichiren sottopose nel 1260 a Hojo Tokiyori, ex reggente dello shogunato di Kamakura, egli aveva predetto che ci sarebbero state una invasione straniera e una rivolta interna. Questo trattato è una delle opere più importanti del Daishonin al quale egli fa riferimento in numerosi scritti successivi.

Il presente scritto inizia con diverse citazioni tratte da quell’opera, nella quale vengono predette le lotte intestine e l’invasione da parte di paesi stranieri. Poi, il Daishonin cita alcuni esempi tratti dalle scritture buddiste nei quali le predizioni del Budda Shakyamuni si avverarono alla lettera. Il Budda aveva predetto che il maestro non buddista Ottenuto Dolorosamente sarebbe morto entro sette giorni, aveva predetto la sua stessa morte tre mesi prima che accadesse, e anche che una donna di Champa avrebbe dato alla luce un maschio. «Se le predizioni […] non si fossero avverate», afferma il Daishonin, «chi avrebbe potuto prestare fede alle parole del Budda?». «Alla luce di ciò», egli aggiunge, «se le predizioni che ho fatto non si avverassero, chi crederebbe alle mie parole?». E, poiché le predizioni relative alla rivolta interna e all’invasione straniera si erano effettivamente avverate, egli conclude affermando che anche l’altra sua predizione non si rivelerà mai falsa, e quindi chi rimarrà attaccato a concezioni erronee cadrà nell’inferno Avichi.

Infine, il Daishonin dà un consiglio severo ai suoi discepoli, affermando che chi esteriormente sembra aver fede, ma in cuor suo non nutre una dedizione totale, potrebbe non riuscire a sradicare completamente le cause passate che nel futuro lo condanneranno all’inferno. Pertanto, esorta i suoi discepoli a dedicarsi completamente e sinceramente alla fede e alla pratica, citando dalle scritture buddiste esempi eclatanti di devozione e istruendoli a praticare «in maniera appropriata alle circostanze, in accordo con i quattro modi di predicare».


Note
1. Riassunto di un passo del Sutra del Nirvana. Come il nome suggerisce, lo spirito affamato mangiatore di vomito si nutre di ciò che le persone hanno vomitato.
2. Champa: capitale dell’Anga, uno dei sedici grandi stati dell’India al tempo di Shakyamuni, che confinava a ovest con il regno del Magadha. La storia del ricco di Champa è nel Sutra del Nirvana. Come Shakyamuni aveva predetto, la donna generò un maschio.
3. Sutra di Virtù Universale, l’epilogo del Sutra del Loto, p. 443.
4. Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 100.
5. Ibidem, cap. 6, p. 165.
6. Ibidem, cap. 10, p. 231.
7. Gli altri due eventi sono quelli che riguardano il figlio della moglie dell’uomo ricco e l’entrata del Budda nel nirvana.
8. Quando Nichiren Daishonin fu arrestato da Hei no Saemon e dai suoi soldati li ammonì con forza, come si narra in La scelta del tempo: «La seconda volta fu il dodicesimo giorno del nono mese dell’ottavo anno dell’era Bun’ei (1271), all’ora della scimmia (dalle quindici alle diciassette), quando dissi a Hei no Saemon-no-jo: “Nichiren è il pilastro e la trave del Giappone! Sbarazzarvi di me significa far crollare il pilastro del Giappone! Immediatamente ci sarà il ‘disastro della rivolta all’interno del proprio dominio’, o lotte intestine, e anche ‘il disastro dell’invasione da parte di paesi stranieri’”» (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. 1, p. 520).
9. Riferimento alle lotte intestine fra i capi dello shogunato di Kamakura, nel secondo mese del 1272. Hojo Tokisuke e altri potenti membri del clan Hojo furono eliminati da Hojo Tokimune, reggente e capo del clan.
10. Iki e Tsushima: province insulari al largo della costa settentrionale del Kyushu.
11. Il Sutra del Loto, cap. 20, p. 366.