Domanda: L’illuminazione delle piante concerne gli esseri senzienti o gli esseri insenzienti?
Risposta: L’illuminazione delle piante concerne gli esseri insenzienti.
Domanda: È certo che sia gli esseri senzienti sia gli esseri insenzienti possono ottenere l’illuminazione?
Risposta: Sì, è certo.
Domanda: Che prova si può citare di questo?
Risposta: La prova è nelle parole Myoho-renge-kyo. La parola myoho rappresenta l’ottenimento dell’illuminazione da parte degli esseri senzienti; la parola renge rappresenta l’illuminazione da parte degli esseri insenzienti. Gli esseri senzienti ottengono l’illuminazione nella vita, gli esseri insenzienti ottengono l’illuminazione nella morte. L’ottenimento dell’illuminazione nella vita e nella morte si riferisce all’ottenimento dell’illuminazione da parte degli esseri senzienti e insenzienti. Di conseguenza, quando noi esseri viventi moriamo, si erigono toba1 e si tengono cerimonie di apertura degli occhi per consacrarli. Questo è un esempio di ottenimento dell’illuminazione nella morte, o illuminazione delle piante.
Il volume uno di Grande concentrazione e visione profonda afferma: «Non vi è un colore o una fragranza che non sia la Via di mezzo». E Miao-lo commenta: «Le persone sono disposte ad ammettere che colore e fragranza rappresentano entrambi la Via di mezzo, ma se dite loro che gli esseri insenzienti possiedono la natura di Budda, ciò suscita perplessità ai loro orecchi e allarme nelle loro menti»2.
A quale dei cinque colori si sta riferendo il termine “un colore”? Il commentario afferma che il termine “un colore” si riferisce a tutti e cinque i colori: blu, giallo, rosso, bianco e nero. La parola “uno” si riferisce alla natura essenziale dei fenomeni. Così Miao-lo, nel suo commentario, interpreta la frase che colori e fragranze rappresentano la Via di mezzo; quindi il Gran Maestro T’ien-t’ai sta dicendo che non vi sono colori o fragranze che non siano la Via di mezzo.
La parola “uno” nella frase che riguarda “un colore” o “una fragranza” non va interpretata come “uno” in contrasto a “due” o “tre”. Piuttosto intende che “uno” si riferisce alla Via di mezzo, o natura essenziale dei fenomeni. Infatti, [non c’è un colore o una fragranza] che non contenga i Dieci mondi, i tremila regni, la vita e il suo ambiente, e così via. Questi colori e fragranze costituiscono l’illuminazione delle piante, cioè l’illuminazione di renge, o loto. “Colore e fragranza” e “renge” sono parole diverse, ma entrambe si riferiscono all’illuminazione delle piante.
La tradizione orale dice che il Budda può diventare erba e alberi. Questo significa che il Budda Shakyamuni del capitolo “Durata della vita” si può manifestare nell’erba e negli alberi.3 Il Sutra del Loto parla del «segreto e i poteri sovrannaturali del Tathagata»4. Non esiste niente, nell’intero regno dei fenomeni, che non sia una manifestazione del Tathagata Shakyamuni.
Il principio della natura di Budda latente che deve essere manifestata dalle persone comuni rappresenta la morte; essa rappresenta myoho, o la Legge meravigliosa. Il fatto concreto della manifestazione, da parte del Budda, del suo stato originale rappresenta la vita; esso rappresenta renge, o il loto. Il principio della natura di Budda latente, che rappresenta la morte, governa gli esseri senzienti. Il fatto concreto della manifestazione, da parte del Budda, del suo stato originale, che rappresenta la vita, governa gli esseri insenzienti. Ciò a cui noi esseri viventi ci affidiamo, da cui dipendiamo, sono gli esseri insenzienti di renge. Le parole e i suoni emessi da noi esseri viventi, che riguardano la vita, sono manifestazioni di myoho così come viene incarnato negli esseri senzienti.
I nostri corpi sono dotati sia di elementi senzienti sia di elementi insenzienti. Le nostre unghie e i nostri capelli sono insenzienti: quando li tagliamo non sentiamo dolore. Gli altri elementi però sono senzienti e tagliarli provoca dolore e sofferenza. Così un singolo corpo è dotato sia di elementi senzienti, sia di elementi insenzienti.
Entrambi questi elementi, senzienti e insenzienti, sono dotati dei dieci fattori della vita e dei due princìpi di causa ed effetto. Quindi questi elementi senzienti e insenzienti compongono i tre regni dell’esistenza: il regno degli esseri viventi, il regno delle cinque componenti e il regno dell’ambiente.
Nel grande mandala io ho rivelato in tutta la sua purezza la dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita. È una dottrina che gli studiosi dell’epoca attuale, con la loro scarsa comprensione di tali questioni, non possono nemmeno immaginare in sogno. T’ien-t’ai, Miao-lo e Dengyo meditarono su di essa dentro di loro, ma non la diffusero. Dissero solo che non c’è un colore o una fragranza che non siano la Via di mezzo, ma che tali parole suscitano perplessità all’orecchio e allarmano la mente. Invece di Myoho-renge-kyo essi la chiamarono concentrazione e visione profonda della perfetta e immediata illuminazione.
Così l’illuminazione delle piante si riferisce al conseguimento della Buddità da parte di coloro che sono morti5. Dottrine di questa natura sono note a pochi. Alla fine, se qualcuno non comprende il significato di Myoho-renge-kyo, può venire sviato da simili dottrine.
Non devi dimenticare ciò che ho detto qui, in nessuna circostanza.
Con profondo rispetto,
Nichiren
Il ventesimo giorno del secondo mese
Risposta a Sairen-bo