Numero: 207
Data: Data sconosciuta
Luogo: Luogo sconosciuto
Destinatario: Ota Jomyo

La lezione annuale sulle dottrine del Gran Maestro T’ien-t’ai

A cominciare dal primo giorno del nuovo anno, leggerò il quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda1 e offrirò preghiere affinché le persone godano di «pace e sicurezza nell’esistenza presente» e nascano «in circostanze favorevoli nelle successive»2. Il testo e il commentario3 che mi hai gentilmente inviato insieme alla lettera erano danneggiati, ma li ho fatti riparare qui. Abbiamo un gran bisogno di testi, perciò ti sarò grato per qualsiasi aiuto che potrai darci.

Ho ricevuto le cinque stringhe di monete che mi hai inviato per la lezione annuale sulle dottrine del Gran Maestro T’ien-t’ai4. Tre e quattro anni fa abbiamo cominciato questa serie di lezioni annuali dedicate alla memoria del Gran Maestro, ma quella di quest’anno è stata la più riuscita.

La diffusione o meno dei miei insegnamenti dipenderà dalla correttezza o dalla scorrettezza di ciò che ho predetto nella mia opera di invito alla riflessione5. Sebbene l’anno scorso avessi scritto a diverse persone6, non avevo ricevuto risposte, né positive né negative, ma quando ho scritto loro nell’undicesimo mese di quest’anno, in effetti qualcuno ha risposto. Nella maggior parte dei casi l’atteggiamento delle persone si è ammorbidito, come se pensassero che forse ciò che ho detto potrebbe essere vero. Inoltre ritengo possibile che anche il governante7 abbia esaminato la questione.

So che ciò che ho detto è così scandaloso da attirarmi sicuramente una delle due punizioni, o l’esilio e la morte, e perciò ritengo strano che finora non sia accaduto niente di tutto questo. Forse è perché le mie affermazioni rappresentano il principio fondamentale. E di certo anche la predizione della calamità della rivolta, contenuta nel sutra, si dimostrerà corretta.

Mi hanno riferito che in alcuni luoghi, come il tempio sul monte Hiei, si stanno verificando disordini cento, diecimila, milioni di volte più grandi di quelli mai accaduti in precedenza.

Ma non è tutto. Ci deve essere qualche ragione profonda per cui queste cose accadono. La Cina e il Koryo˘ hanno già aderito alle scuole Zen e Nembutsu e, per questo motivo, le divinità protettrici hanno abbandonato questi paesi che sono stati conquistati dai mongoli e costretti a sottomettersi.

Anche nel nostro paese, a causa della diffusione di queste dottrine erronee e della scarsa considerazione di cui gode la scuola Tendai Loto, nel tempio sul monte Hiei non c’è né pace né sicurezza.

Il nostro è diventato un paese nel quale i seguaci laici si rivoltano contro i loro maestri8, e perciò mi sembra che, con tutta probabilità, saremo conquistati. Io sono stato abbastanza fortunato da nascere essere umano e non essere diventato un maestro che insegna dottrine fuorvianti. Sono stato esiliato per il Sutra del Loto. Il fatto che finora non abbia dovuto affrontare la pena capitale va contro qualsiasi mia aspettativa.

Avendo previsto che una cosa del genere sarebbe accaduta senza alcun dubbio, finora mi sono sforzato di scrivere a varie persone usando parole forti. Ho già quasi cinquant’anni e di certo non mi rimane molto da vivere. Dato che in ogni caso il mio corpo alla fine sarà inutilmente gettato nei campi, voglio dare la mia vita per l’unico veicolo del Budda del Sutra del Loto, desidero seguire le orme del ragazzo delle Montagne Nevose e del Bodhisattva Re della Medicina e, proprio come i nomi di Re Sen’yo e di Re Possessore di Virtù furono ricordati nelle epoche successive9, voglio che si parli di me e che io sia menzionato nei sutra del Loto e del Nirvana del futuro. Nam-myoho-renge-kyo.

Nichiren

Il ventottesimo giorno dell’undicesimo mese

Cenni Storici

Nichiren Daishonin inviò questa lettera a Ota Kingo, noto anche come Ota Jomyo, il ventottesimo giorno dell’undicesimo mese. Alcuni ritengono che sia stata scritta nel 1269, altri nel 1270, ma la prima ipotesi sembra corrispondere maggiormente alla cronologia dei fatti menzionati nella lettera. La frase «Sebbene l’anno scorso avessi scritto a diverse persone, non avevo ricevuto risposte» si riferisce alle undici lettere di rimostranza scritte dal Daishonin nel 1268. A quanto pare egli riscrisse tali lettere nel 1269, poiché afferma: «Ma, quando ho scritto loro nell’undicesimo mese di quest’anno, in effetti, qualcuno ha risposto». Nel presente scritto il Daishonin dichiara di aver ricevuto un testo inviato da Ota e afferma di avere un bisogno costante di testi del genere. Fa poi riferimento all’offerta inviatagli da Ota e al successo della lezione annuale in memoria del Gran Maestro T’ien-t’ai. Nella parte finale della lettera il Daishonin spiega di aver deciso di sostenere pubblicamente, con vigore e senza mezzi termini, il Sutra del Loto, per impedire che ulteriori disastri si abbattano sul paese, pur essendo consapevole che le punizioni che lo attenderanno per questo saranno l’esilio e la morte.


Note
1. Il quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda contiene la prima parte del capitolo “Meditazione corretta”, il settimo e più importante dei capitoli. La prima parte descrive le dieci meditazioni e il principio dei tremila regni in un singolo istante di vita.
2. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 5, p. 155.
3. Il “testo” sembrerebbe essere Grande concentrazione e visione profonda e il commentario Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda”.
4. Si tratta di lezioni che si tenevano con cadenza annuale nell’anniversario della morte di T’ien-t’ai, il ventiquattresimo giorno dell’undicesimo mese.
5. Riferimento al trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. 1, p. 6) in cui il Daishonin afferma che, se i governanti avessero continuato a fornire appoggio alle dottrine erronee, si sarebbero verificate le due calamità della lotta intestina e dell’invasione straniera.
6. Probabile riferimento alle undici lettere di rimostranza che il Daishonin inviò ai massimi funzionari governativi e capi religiosi l’undicesimo giorno del decimo mese del 1268, dopo l’arrivo della missiva ufficiale dell’Impero mongolo che esigeva la sottomissione del Giappone.
7. Il “governante” qui è il capo del governo, il reggente Hojo Tokimune.
8. I seguaci laici della scuola Tendai Loto stavano convertendosi alle dottrine Nembutsu e Zen, rivoltandosi così contro i loro maestri Tendai.
9. Il Bodhisattva Re della Medicina è descritto nel Sutra del Loto predicato da Shakyamuni, e gli altri personaggi appaiono nel Sutra del Nirvana. Il Daishonin afferma che, analogamente, il suo nome comparirà nei sutra del Loto e del Nirvana che saranno predicati da un Budda del futuro.