Nelle scritture buddiste appare spesso come similitudine per esprimere un numero incalcolabile, con il significato di “numerosi come i granelli di polvere della terra”. Questa espressione è usata per rappresentare, ad esempio, un numero incalcolabile di mondi o di kalpa, oppure un incalcolabile numero di bodhisattva presenti in una particolare assemblea. È spesso usata anche per indicare in maniera enfatica un gran numero di denigratori dell’insegnamento corretto. La frase “granelli di polvere” è spesso usata come similitudine per “numero non misurabile” in espressioni come “i granelli di polvere di un mondo”, “i granelli di polvere di un sistema maggiore di mondi” e “i granelli di polvere di tutti i mondi nelle dieci direzioni”. Anche la frase “le sabbie del fiume Gange” ricorre spesso nelle scritture buddiste per esprimere lo stesso concetto.