I dieci stadi che vanno dall’undicesimo al ventesimo dei cinquantadue stadi della pratica del bodhisattva. Essi sono: 1) risvegliare l’aspirazione alla Buddità; 2) contemplare la vacuità delle cose; 3) realizzare tutte le buone azioni possibili; 4) comprendere con chiarezza che, poiché i fenomeni esistono solamente in relazione ad altri fenomeni, essi non hanno di per sé una natura sostanziale, permanente e immutabile; 5) applicare tutte le buone azioni come mezzo per sviluppare la propria percezione della vacuità di tutte le cose; 6) perfezionare la saggezza per percepire la vacuità delle cose; 7) non retrocedere mai dalla comprensione della verità della vacuità delle cose; 8) non nutrire mai false visioni né perdere l’aspirazione all’illuminazione; 9) capire profondamente gli insegnamenti del Budda, tanto da sentirsi sicuri di conseguire la Buddità nel futuro; 10) ottenere la saggezza di percepire che, poiché tutte le cose sono prive di natura propria o sostanziale, non c’è nulla che veramente nasca o muoia.