(551-479 a.C.). Antico maestro, filosofo e teorico politico cinese. Nato da una famiglia povera ma nobile, in un periodo di grandi agitazioni sociali e politiche, si dice che svolse una serie di lavori umili mentre studiava a fondo varie discipline, fra cui la poesia e la storia. Così in giovane età diventò un famoso insegnante. Confucio considerava l’educazione e il miglioramento personale come la chiave per la realizzazione individuale e il buon governo, e propugnava il miglioramento e l’armonia delle istituzioni sociali attraverso la coltivazione a livello individuale dei valori e delle virtù tradizionali. Diventò ministro dello stato di Lu, ma non riuscì a influenzare la politica e il comportamento delle famiglie più potenti. Poi intraprese un viaggio negli stati confinanti che durò più di dieci anni e nel quale acquisì un considerevole seguito; ma anche questa volta non riuscì a vedere applicate le sue idee politiche. Così fece ritorno nella sua terra natale e trascorse gli anni restanti insegnando e scrivendo. I suoi insegnamenti, che pongono l’accento sul miglioramento personale e sul comportamento virtuoso, e la scuola di pensiero che da essi ebbe origine, hanno esercitato per millenni una grande influenza sulla filosofia, la cultura, e il governo in Cina, nel sudest asiatico, in Corea e in Giappone.