(cin. Hsiao-ching) Opera che si ritiene scritta da Tseng Tzu, discepolo di Confucio. Redatta in forma di dialogo fra Tseng Tzu e il suo maestro, considera la pietà filiale come virtù cardinale, fonte di ogni insegnamento. Ebbe particolare successo sotto gli imperatori della dinastia Han (202 a.C.-220 d.C.).