Ciò che chiamiamo fede non è niente di straordinario. Aver fede significa riporre fiducia nel Sutra del Loto, in Shakyamuni e Molti Tesori, nei Budda e bodhisattva delle dieci direzioni, negli dèi celesti e nelle divinità benevolenti, e recitare Nam-myoho-renge-kyo, così come una donna ama il marito, come un uomo dà la vita per sua moglie, come i genitori rifiutano di abbandonare i figli o un figlio rifiuta di lasciare la madre. Inoltre, devi meditare sui passi del sutra: «Mettendo da parte onestamente gli espedienti»1 e «Non accettando un solo verso degli altri sutra»2 e non pensare mai di rinnegarli, così come una donna non si separerebbe mai dal suo specchio o come un uomo porta sempre la sua spada.
Rispettosamente,
Nichiren
Il diciottesimo giorno del quinto mese
Risposta alla monaca laica Myoichi