Numero: 79
Data: 1275
Luogo: Minobu
Destinatario: Destinatario sconosciuto

Sui presagi

Strani fenomeni nei cieli spaventano la popolazione e tutti sono scossi dalle calamità che si abbattono sulla terra. Quando il Budda stava per esporre il Sutra del Loto fece apparire cinque e sei presagi. Uno di questi fu il presagio del movimento della terra: la terra tremò in sei modi differenti. Interpretando i sei movimenti, nel terzo volume di Parole e frasi del Sutra del Loto, il Gran Maestro T’ien-t’ai affermò: «[Uno dei sei è quello in cui] l’est si alza e l’ovest si abbassa. L’oriente corrisponde al colore blu e governa il fegato, il quale governa gli occhi, mentre l’occidente corrisponde al colore bianco e governa i polmoni, i quali governano il naso. Di conseguenza, l’oriente che si alza e l’occidente che si abbassa indica che appaiono i benefici del senso della vista, mentre scompaiono i disturbi1 dell’odorato. Similmente, quando appaiono i benefici dell’odorato, scompaiono corrispondentemente i disturbi degli occhi. L’innalzarsi e l’abbassarsi delle altre direzioni indica l’apparire dei benefici e lo scomparire dei disturbi correlati agli altri organi di senso».

A questo proposito il Gran Maestro Miao-lo disse: «Cosa rappresentano i sei organi di senso? Sapendo già che gli occhi e il naso rappresentano rispettivamente l’est e l’ovest, ne consegue che gli orecchi e la lingua rappresentano il nord e il sud. Il centro2 è la mente, mentre le quattro direzioni sono il corpo. Il corpo è dotato dei quattro organi di senso e la mente è collegata a tutti e quattro. Perciò la mente induce l’alzarsi e l’abbassarsi [delle funzioni sensoriali] del corpo»3.

Le dieci direzioni sono l’“ambiente” e gli esseri viventi sono la “vita”. L’ambiente è paragonabile all’ombra e la vita al corpo. Senza il corpo non può esistere l’ombra e senza vita non c’è ambiente. Inoltre, la vita è modellata dall’ambiente. Gli occhi sono plasmati dall’oriente, la lingua dal meridione, il naso dall’occidente, gli orecchi dal settentrione, il corpo da tutte e quattro le direzioni e la mente dal centro. Perciò, quando i cinque organi di senso degli uomini si guastano, scuotono le quattro direzioni e il centro e, come sintomo della conseguente distruzione della terra, per prima cosa le montagne franano, l’erba e gli alberi appassiscono e i fiumi si prosciugano. Quando gli occhi, gli orecchi e gli altri organi di senso delle persone sono scossi e turbati, si verificano strani fenomeni nel cielo; quando la loro mente è turbata, la terra trema.

Quale sutra fu esposto senza che la terra tremasse in sei modi differenti? Questo accadde invariabilmente ogni volta che il Budda predicò un sutra. Ma quando il Budda fu in procinto di esporre il Sutra del Loto e la terra tremò in sei modi differenti, i presenti furono particolarmente sorpresi. Anche il Bodhisattva Maitreya chiese chiarimenti e il Bodhisattva Manjushri gli rispose. Questo avvenne perché il presagio fu più forte e durò più a lungo di quelli verificatisi per gli altri sutra, e quindi anche i dubbi erano molto più difficili da chiarire. Perciò Miao-lo afferma: «Nessun sutra mahayana fu esposto senza che moltitudini di persone si radunassero, senza che il Budda emettesse un raggio di luce dalla fronte, senza che piovessero fiori dal cielo o che la terra tremasse, ma mai la gente era stata così fortemente disorientata»4. Questo significa che anche per tutti gli altri sutra vi furono dei presagi, ma non erano mai stati altrettanto impressionanti. Per questa ragione il Gran Maestro T’ien-t’ai affermò: «Si dice che il ragno che tesse la tela preannuncia un evento felice e che il verso della gazza annuncia l’arrivo di un ospite. Se vi sono presagi anche per tali cose di poco conto, come possono mancare per i grandi avvenimenti? Da ciò che è vicino, si conosce ciò che è distante»5. Quando fu esposto l’insegnamento transitorio del Sutra del Loto, apparvero grandi portenti mai visti nei suoi quarant’anni e più di predicazione.

Ma i presagi che annunciarono l’insegnamento originale furono molto più imponenti di quelli che precedettero l’insegnamento transitorio e quindi ben maggiori di quelli che avevano preceduto i sutra predicati prima del Sutra del Loto. I grandi terremoti che avvennero quando un’enorme torre preziosa scaturì dalla terra e quando bodhisattva numerosi come i granelli di polvere di mille mondi emersero da sotto terra6 erano come forti venti che, soffiando sul grande mare, sollevano onde alte come montagne che sballottano le piccole imbarcazioni come fossero foglie di canna e ne sommergono persino le vele. Perciò Maitreya chiese a Manjushri spiegazioni sui presagi del capitolo “Introduzione”, mentre riguardo ai grandi presagi del capitolo “Emergere dalla terra” interrogò direttamente il Budda. Miao-lo spiega ciò dicendo: «Dato che l’insegnamento transitorio riguarda cose superficiali e relativamente recenti, si poteva fare affidamento su Manjushri per rispondere, ma l’illuminazione originale del Budda nel remoto passato era così difficile da comprendere che nessun altro all’infuori del Budda stesso poteva spiegarla»7. Anche se il Budda non aveva spiegato i presagi dell’insegnamento transitorio, Manjushri ne conosceva più o meno il significato, ma non era in grado nemmeno di immaginare le questioni legate all’insegnamento originale. E questi grandi presagi riguardavano eventi accaduti durante la vita del Budda.

Quando il Budda arrivò per predicare il capitolo “Poteri sovrannaturali”, esibì dieci poteri sovrannaturali, incomparabilmente più meravigliosi sia dei presagi del capitolo “Introduzione” che di quelli dei capitoli “Torre preziosa” ed “Emergere dalla terra”. Il raggio di luce emesso [da un punto fra le sopracciglia del Budda] nel capitolo “Introduzione” illuminò i diciottomila mondi orientali, ma i grandi raggi luminosi che emise [da tutti i pori] nel capitolo “Poteri sovrannaturali” illuminarono tutti i mondi delle dieci direzioni. Il terremoto del capitolo “Introduzione” fu circoscritto alle terre di un sistema maggiore di mondi, mentre nel capitolo “Poteri sovrannaturali” le terre di tutti i Budda delle dieci direzioni tremarono intensamente in sei maniere differenti. I segni apparsi nel nostro tempo sono proprio come questi8. I grandi presagi del capitolo “Poteri sovrannaturali” annunciavano che l’essenza del Sutra del Loto si sarebbe diffusa ampiamente dopo la morte del Budda quando fossero trascorsi i duemila anni del Primo e del Medio giorno della Legge e fosse iniziato l’Ultimo giorno della Legge. Il sutra afferma: «Poiché, dopo l’estinzione del Budda, vi sarà chi potrà sostenere questo sutra, i Budda ne gioiscono e manifestano incalcolabili poteri sovrannaturali»9. E parla anche dell’«era malvagia dell’Ultimo giorno della Legge»10.

Domanda: Tutti i presagi, buoni o cattivi, preannunciano eventi che accadranno nel giro di un’ora o due, di un giorno o due, di un anno o due, o fra sette o dodici anni al massimo. Come possono esistere presagi di eventi che accadranno più di duemila anni dopo?

Risposta: I presagi apparsi durante il regno del re Chao della dinastia Chou divennero realtà dopo mille e quindici anni11. Il sogno del re Kriki12 si avverò ventiduemila anni più tardi. Come puoi quindi dubitare che i presagi di un evento possano apparire duemila o più anni prima?

Domanda: Perché i presagi che riguardavano l’epoca dopo la scomparsa del Budda furono più grandi di quelli relativi al periodo in cui era in vita?

Risposta: La terra si muove in risposta al turbamento dei sei organi di senso degli uomini. I sei differenti modi in cui la terra trema variano di intensità a seconda dell’entità di tale turbamento. I sutra predicati prima del Sutra del Loto avrebbero dovuto estinguere le illusioni e i desideri delle persone [associati ai sei organi di senso], ma in realtà non li estinsero. Poiché il Sutra del Loto vince l’oscurità fondamentale [da cui si originano le illusioni e i desideri], la terra trema violentemente. Inoltre, nell’ultima epoca, le persone malvagie sono molto più numerose che durante la vita del Budda. Per questa ragione il Budda insegnò e dimostrò che i presagi dell’Ultimo giorno della Legge sarebbero stati ancor più grandi di quelli del suo tempo.

Domanda: Quali prove puoi portare?

Risposta: Il sutra afferma: «E poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?»13. Escludendo i sette regni degli dèi celesti e i cinque regni degli dèi terreni, nei duemila anni e più dei novanta regni dei governanti umani, il grande terremoto dell’era Shoka e gli straordinari fenomeni14 apparsi in cielo durante l’era Bun’ei sono stati prodigi mai visti prima in Giappone. Se le persone sono colme di gioia, appaiono fausti auspici nel cielo e il movimento del dio Shakra sulla terra15. Se la mente degli uomini è dominata dal male, appaiono infausti mutamenti nel cielo e terribili calamità si verificano sulla terra. La gravità dei mutamenti nel cielo e delle calamità sulla terra varia proporzionalmente alla gravità della collera della gente. Il Giappone oggi è pieno di persone le cui menti sono possedute dal male, a cominciare dal sovrano fino all’ultimo cittadino. L’origine di questo male è sorta in relazione a me.

Esiste un sutra, chiamato Sutra della Protezione, predicato dopo il Sutra del Loto. Esso racconta di come il re Ajatashatru si recò dal Budda e gli chiese: «Anno dopo anno il mio paese è afflitto da grandi siccità, violente tempeste, alluvioni, carestie e pestilenze. Inoltre siamo stati attaccati da un altro stato. Questo è il paese in cui il Budda fece il suo avvento, come mai accadono tutti questi disastri?».

Il Budda replicò: «Splendido, davvero splendido. È ammirevole che tu, grande re, mi abbia posto questa domanda. Ma tu hai commesso molti errori e delitti, hai ucciso tuo padre e mi hai danneggiato prendendo come maestro Devadatta. Proprio a causa della gravità di queste due colpe il tuo paese è afflitto da innumerevoli disastri». Poi il Budda spiegò: «Dopo la mia morte, nell’Ultimo giorno della Legge, quando monaci come Devadatta riempiranno il paese, un unico monaco abbraccerà la vera Legge. I monaci corrotti condanneranno all’esilio e a morte l’uomo che sostiene l’insegnamento corretto. Essi violenteranno non solo la consorte del re, ma anche le donne comuni, riempiendo il paese del seme di coloro che offendono la Legge. Per questa ragione il paese subirà varie calamità e sarà in seguito invaso da un paese straniero».

I credenti Nembutsu di oggi sono esattamente come quei monaci malvagi menzionati nel sutra citato, e la presunzione dei maestri della Vera parola supera di dieci, cento, mille, diecimila, un milione di volte quella di Devadatta. Accennerò brevemente alla bizzarra condotta della scuola della Vera parola: i suoi preti dipingono l’immagine dei nove venerabili seduti sul loto a otto petali al centro del regno del Grembo; quindi conducono la cerimonia dell’unzione salendo sulla figura e calpestando i volti dei Budda. È come se calpestassero la faccia dei loro genitori o la testa dell’imperatore! Preti di tal fatta riempiono l’intero paese e sono i maestri degli umili e dei potenti. Nessuna meraviglia che il paese vada incontro alla rovina!

Ciò che ho detto è il più importante dei miei insegnamenti. Lo spiegherò ancora in un’altra occasione. Ti ho già scritto in passato qualcosa su questo argomento, ma non parlarne agli altri indiscriminatamente. Mi hai mandato le tue sincere offerte non una o due volte, ma ogni volta che ti si è presentata l’opportunità. Non ho parole [per esprimere il mio apprezzamento].

Cenni Storici

Quando scrisse questa lettera, da Minobu, nel primo anno di Kenji (1275), Nichiren Daishonin aveva cinquantaquattro anni. Non si conosce con certezza il destinatario della lettera perché la parte finale è andata perduta, ma si ritiene che fosse indirizzata a Shijo Kingo, un samurai, tra i suoi più fedeli seguaci, che in quel periodo stava affrontando l’ostilità del suo signore e dei colleghi a causa della sua fede negli insegnamenti del Daishonin.

Nel decimo mese del 1274, i mongoli sferrarono un massiccio attacco nella parte meridionale del Giappone. L’anno successivo, Khubilai Khan mandò i suoi emissari a minacciare un’altra invasione se il governo giapponese non si fosse sottomesso all’impero mongolo. Questo scritto interpreta la minaccia mongola e altre recenti calamità alla luce degli insegnamenti del Daishonin.

All’inizio tratta dei presagi che si verificarono quando il Budda Shakyamuni espose il Sutra del Loto. In base al principio di non dualità di vita e ambiente, il Daishonin spiega che, quando gli organi di senso degli esseri umani sono confusi o turbati, si verificano straordinari fenomeni nei cieli e sulla terra. Questo avviene perché la vita e il suo ambiente sembrano separati, ma sono in realtà una cosa sola.

In seguito il Daishonin spiega che le predicazioni del Budda sono sempre precedute da presagi la cui evidenza rispecchia la profondità dell’insegnamento che sta per essere rivelato. Così, i prodigi che annunciarono la predicazione del Sutra del Loto furono più eccezionali di quelli che avevano preceduto qualsiasi altro sutra. Inoltre, i segni che annunciarono l’insegnamento originale, esposto nella seconda parte del Sutra del Loto, superarono di gran lunga quelli che precedettero l’insegnamento transitorio della prima parte del sutra. Il Daishonin si riferisce qui all’apparizione della torre preziosa e dei Bodhisattva della Terra, come presagi che rivelano la superiorità dell’insegnamento originale su quello transitorio. Sostiene inoltre che i grandi prodigi del capitolo “Poteri sovrannaturali” superano anche quelli, e predice che la Legge di Nam-myoho-renge-kyo, celata nella profondità del capitolo “Durata della vita” del Sutra del Loto, si diffonderà ampiamente nell’Ultimo giorno della Legge.

In seguito il Daishonin riporta l’attenzione sugli strani eventi che si stavano verificando all’epoca, tutti causati, scrive, dal fatto che il paese si opponeva al devoto del Sutra del Loto che propaga l’essenza del sutra nell’Ultimo giorno. Avverte quindi che a causa dell’offesa perpetrata dai preti Nembutsu e della Vera parola, il Giappone sarà invaso da un paese straniero, andando incontro alla rovina. La gente subirà gravi calamità, perché continua a perseguitare «un unico monaco […] che sostiene l’insegnamento corretto», cioè il Daishonin. In questo modo rassicura i suoi discepoli riguardo alla correttezza del suo insegnamento e allo stesso tempo sottolinea l’inevitabilità delle persecuzioni.


Note
1. «Disturbi»: lett. «illusioni e desideri» (giap. bonno). Vale anche per i «disturbi agli occhi» della frase successiva.
2. Il centro è il punto in cui convergono le quattro direzioni.
3. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”.
4. Ibidem.
5. Il significato profondo del Sutra del Loto.
6. Nel capitolo undicesimo del Sutra del Loto, “Torre preziosa”, dalla terra esce la torre del Budda Molti Tesori. T’ien-t’ai spiega che la torre appare per testimoniare la verità dell’insegnamento transitorio e preparare la strada all’insegnamento originale in cui Shakyamuni rivela la sua illuminazione originale nel remoto passato. Perciò l’apparizione della torre può essere considerata un presagio che annuncia la predicazione dell’insegnamento originale. Nel capitolo quindicesimo, “Emergere dalla terra”, la terra si apre e da essa emergono gli innumerevoli Bodhisattva della Terra che Shakyamuni afferma essere suoi discepoli dal lontano passato e ai quali affiderà la propagazione della mistica Legge nell’Ultimo giorno. La loro apparizione in questo punto del sutra dà l’opportunità a Shakyamuni di rivelare la sua vera identità nel capitolo sedicesimo, “Durata della vita”.
7. Parole e frasi del Sutra del Loto.
8. Si riferisce al grande terremoto del 1257, che in seguito nel testo verrà menzionato come “il grande terremoto dell’era Shoka”.
9. Il Sutra del Loto, cap. 21, p. 376.
10. Ibidem, cap. 17, p. 332.
11. Secondo I prodigi del Libro di Chou, nel ventiquattresimo anno del regno di Chao (1029 a.C.), quarto governante della dinastia Chou, la notte dell’ottavo giorno del quarto mese, cinque raggi di luce colorata attraversarono i cieli, la terra tremò in sei modi diversi e, senza pioggia, tutti i corsi d’acqua, i laghi e i pozzi traboccarono, gli alberi e le erbe si coprirono di fiori e frutti. Allarmato, il re consultò il grande storico Su Yu, il quale eseguì la divinazione e annunciò: «Un santo è nato nella regione occidentale. Di qui a mille anni le parole di quel santo saranno portate in questo paese». Esattamente come predetto, 1015 anni dopo la morte del Budda, il decimo anno dell’era Yung-p’ing (67 d.C.) durante il regno dell’imperatore Ming, il Buddismo fu introdotto in Cina.
12. La storia appare nel Sutra della Protezione. Il re Kriki, padre del Budda Kashyapa, sesto dei sette Budda passati, l’ultimo dei quali è Shakyamuni, un giorno sognò dieci scimmie. Nove di esse, in preda a furia distruttiva, assalivano la gente e rubavano cibo e bevande. La decima, che se ne rimaneva tranquilla su un albero, era tormentata e scacciata dalla comunità. Quando il re Kriki chiese spiegazioni al Budda Kashyapa, questi rispose: «Rappresenta l’ultima epoca malvagia dopo la scomparsa del Budda Shakyamuni. Le dieci scimmie sono i dieci tipi di discepoli, uno solo dei quali è il vero shramana (praticante) che rinuncia al mondo per ricercare la via».
13. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
14. Straordinari fenomeni: riferimento all’enorme cometa apparsa nel 1264.
15. Il movimento di Shakra consiste nel vivificare piante, alberi e terra, favorendo il germogliare e il crescere.