Numero: 5
Data: Data sconosciuta
Luogo: Luogo sconosciuto
Destinatario: Destinatario sconosciuto

Il sapore salato universale

Esistono sei tipi di sapori. Il primo è il sapore delicato, il secondo è il salato, il terzo è il piccante, il quarto è l’aspro, il quinto è il dolce, il sesto è l’amaro. Anche se si prepara un sontuoso banchetto con cento sapori, non sarebbe un banchetto adatto a un grande re se fosse privo dell’unico sapore del sale. Senza sale, persino le prelibatezze della terra e del mare sono insipide.

Il grande mare ha otto proprietà misteriose. La prima è che il grande mare diventa sempre più profondo. La seconda è che, essendo profondo, il suo fondale è difficile da scandagliare. La terza è che il suo gusto salato è identico ovunque. La quarta è che le sue maree si alzano e si abbassano entro limiti prestabiliti. La quinta è che contiene vari tesori. La sesta è che ospita esseri viventi di grandi dimensioni. La settima è che non trattiene i cadaveri. L’ottava è che accoglie tutti i fiumi e le piogge torrenziali, senza aumentare né diminuire.

[Il Sutra del Nirvana] paragona il fatto che «il grande mare diventa sempre più profondo» al Sutra del Loto che guida tutti sulla strada della Buddità, dalle persone comuni prive di comprensione fino ai santi che la posseggono. La ragione [per cui il sutra usa la metafora] «essendo profondo, il suo fondale è difficile da scandagliare» è che il regno del Sutra del Loto può essere capito e condiviso solo fra Budda. Coloro che si trovano nello stadio di illuminazione quasi perfetta o in uno stadio inferiore non lo possono comprendere fino in fondo. La frase «il suo gusto salato è identico ovunque» paragona tutti i fiumi, che non contengono sale, a tutti i sutra diversi dal Sutra del Loto, che non offrono alcuna via per ottenere l’illuminazione. [Il Sutra del Nirvana] paragona l’acqua di tutti i fiumi, che diviene salata entrando nel grande mare, alle persone di differenti capacità, istruite dai vari insegnamenti provvisori, che raggiungono la via del Budda quando prendono fede nel Sutra del Loto. Esso paragona «le sue maree che si alzano e si abbassano entro limiti prestabiliti» a coloro che abbracciano la Legge mistica, i quali anche se perdessero la vita, conseguirebbero lo stadio di non regressione. Il fatto che «contiene vari tesori» è paragonabile alle innumerevoli pratiche e buone azioni di tutti i Budda e i bodhisattva e ai benefici delle varie paramita che sono contenuti nella Legge mistica. La ragione per cui «ospita esseri viventi di grandi dimensioni» è che, poiché i Budda e i bodhisattva posseggono grande saggezza, sono chiamati «esseri viventi di grandi dimensioni» e che il loro grande corpo, il grande spirito di ricerca, le grandi caratteristiche distintive, il grande potere di vincere sul male, la grande predicazione, la grande autorità, i grandi poteri sovrannaturali, la grande compassione e la grande pietà hanno tutti naturalmente origine dal Sutra del Loto.

La ragione per cui «non trattiene i cadaveri» è che, grazie al Sutra del Loto, è possibile liberarsi per tutta l’eternità dall’offesa alla Legge e dall’incorreggibile miscredenza.

«Senza aumentare né diminuire» significa che il cuore del Sutra del Loto è l’universalità della natura di Budda in tutti gli esseri viventi.

L’acqua salata in un mastello o in un vaso di verdure in salamoia si alza e si abbassa in accordo con l’acqua salata del mare1. Una persona che abbraccia il Sutra del Loto e viene chiusa in prigione è come il sale in un mastello o in un vaso, mentre il Tathagata Shakyamuni, che uscì dalla casa in fiamme2, è come il sale del mare. Condannare chi abbraccia il Sutra del Loto è come condannare il Tathagata Shakyamuni stesso. Come devono essere sorpresi Brahma, Shakra e i quattro re celesti! Quando, se non ora, si realizzerà il voto delle dieci fanciulle demoni di spaccare la testa in sette pezzi3 [a chiunque perseguiti un seguace del Sutra del Loto]?

Ajatashatru, che aveva imprigionato il re Bimbisara, si ricoprì improvvisamente di piaghe maligne nella sua esistenza presente. Come può evitare di ricoprirsi di piaghe maligne in questa esistenza colui che imprigiona una persona che abbraccia il Sutra del Loto?

Nichiren

Cenni Storici

Data e destinatario di questa lettera sono ignoti, così come i motivi della sua stesura. Le frasi «Una persona che abbraccia il Sutra del Loto e viene chiusa in prigione» e «Condannare chi abbraccia il Sutra del Loto» suggeriscono che il Daishonin o qualcuno dei suoi discepoli stessero subendo persecuzioni. Sono state fatte varie ipotesi: che sia stata scritta nel 1261, quando il Daishonin si trovava in esilio a Izu; oppure nel 1271, durante l’esilio a Sado; o ancora nel 1279, all’epoca della persecuzione di Atsuhara. Ma la prima ipotesi sembra la più probabile.

In questa lettera il Daishonin sostiene che esistono sei tipi di sapori e che tra questi il salato è il più importante. Senza sale, infatti, qualsiasi cibo risulta insipido. Con questa similitudine il Daishonin intende che nessun sutra assume il suo vero significato, se non è basato sulla verità rivelata nel Sutra del Loto.

In seguito il Daishonin cita le otto qualità mistiche dell’oceano, o “grande mare”, enumerate nel Sutra del Nirvana. Tuttavia, mentre il Sutra del Nirvana attribuisce tali qualità a se stesso, il Daishonin afferma che esse sono da riferirsi alla superiorità del Sutra del Loto.

Nella parte finale della lettera, il Daishonin paragona il sale contenuto in un vaso di verdure in salamoia a un seguace del Sutra del Loto e il sale dell’oceano al Budda Shakyamuni: l’acqua salata in un mastello o in un vaso, infatti, cresce e decresce in accordo con le maree dell’oceano e, per analogia, recludere un devoto del Sutra del Loto equivale a recludere il Budda Shakyamuni stesso.


Note
1. Nel processo di conservazione in salamoia, il sale ha lo scopo di estrarre l’acqua dalle verdure. Si ritiene che quest’acqua salata si alzi e si abbassi a ritmo con le maree dell’oceano.
2. Casa in fiamme: un riferimento al passo del capitolo “Parabola e similitudine” in cui si legge: «Non vi è salvezza nel triplice mondo; esso è come una casa in fiamme» (Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 120).
3. Questo voto viene formulato nel capitolo “Dharani” (vedi Il Sutra del Loto, cap. 26, p. 422).